Dalla parte dell’ex Colorificio: idee e attività non si sequestrano!

colorificio-pisa

Rifondazione Comunista ha sempre sostenuto e continuerà a sostenere l’esperienza dell’ex Colorificio liberato. La decisione del tribunale di Pisa, che autorizza il sequestro cautelativo dell’area, non interrompe l’importante percorso avviato quasi un anno fa, quando l’ex fabbrica è stata restituita alla città e quando il Municipio dei Beni Comuni ha messo al centro dell’azione e del dibattito politico la funzione sociale e la gestione comune della proprietà. Una scelta più coraggiosa e innovativa da parte della magistratura era possibile. Si poteva affrontare la questione su un piano diverso da quello penale: il piano della legalità costituzionale, che chiede conto ai privati dell’uso che fanno della proprietà, e che autorizza a riconoscere nel recupero di spazi abbandonati, come nel caso dell’area della J Colors, una pratica legittima che cittadini e associazioni portano avanti nell’interesse della collettività. In tutti questi mesi il sindaco e la giunta comunale hanno deciso di non prendere posizione pubblica sull’ex Coloroficio: di questa decisione, e delle sue conseguenze, portano intera la responsabilità politica. Noi stiamo da un’altra parte: dalla parte di chi resiste al potere assoluto della proprietà, mettendo in campo contro la crisi un modello sociale alternativo, dove la soddisfazione dei bisogni e la costruzione di reti sociali auto-gestite prende il posto del degrado e della rendita fondiaria. Stiamo dalla parte del futuro, contro il passato dell’imprenditoria parassitaria e della politica di palazzo separata dalla vita vera. Questo patrimonio di idee, che vive nelle tante attività portate avanti nell’ex Colorificio in questi mesi, non può essere sequestrato: appartiene alla città, e la città saprà difenderlo.

Rispondi