Forconi e manganelli

Il volantinaggio effettuato a Napoli dai manifestanti del movimento dei ' Forconi'. I manifestanti hanno spiegato le ragioni della loro protesta anche ai poliziotti e agli agenti della Guardia di Finanza intrevenuti in piazza Carlo III° per evitare il blocco del traffico, 10 dicembre 2013

A cura del Partito della Rifondazione Comunista circolo K. Marx – Pontedera


I movimenti di rivolta degli ultimi giorni ci pongono una serie di domande: Chi sono? Hanno ragione? Meritano il nostro appoggio? Ci chiediamo: sono davvero i politici tutti ladri e tutti uguali come si dice o sono le regole generali di questo ‘democratico’ sistema capitalistico liberista che producono furto a danno delle masse e ingiustizia sociale? Secondo noi se la politica non si libera dal cappio che la finanza gli ha stretto e non torna a perseguire un modello di società in cui tutti possiamo starci con dignità, rischiamo che anche un grillo o un forcone al potere non riescano a cambiare niente a favore delle classi più svantaggiate. Il populismo e la demagogia facilmente producono parole d’ordine accattivanti, ma dalle gambe corte. La storia ci insegna che già nel passato molte volte agitatori di destra hanno cavalcato proteste che, pur intrecciate inizialmente a giuste rivendicazioni popolari, hanno finito per portare svolte autoritarie, funzionali al sistema socioeconomico contro cui sembravano ribellarsi. Il PRC appoggia i movimenti di lotta che non si fermano a richieste corporative e populiste fini a se stesse. Le proteste di questi giorno sono il frutto di una crisi che non si arresta e sta mietendo vittime anche in strati sociali che fino a qualche anno fa mai avrebbero pensato di scendere in piazza: padroncini, piccoli commercianti e artigiani, casalinghe, ora accomunati alla stessa situazione che vivono cassa integrati, precari, disoccupati, migranti, pensionati, lavoratori e lavoratrici pubblici e privati, che si sono visti togliere diritti e dignità, ripagati da un impoverimento generale e diffuso. Le colpe ricadono soprattutto su coloro che da più tempo ci stanno governando e nella loro cieca obbedienza ai diktat della comunità politica e finanziaria europea. Noi comunisti diffidiamo dei capi popolo e grilli che si accorgono solo ora di questa situazione e plaudono l’atteggiamento delle forze dell’ordine nei confronti dei “forconi”, mentre tacciono quando queste non si tolgono i caschi ma distribuiscono manganellate agli studenti in difesa della scuola pubblica, ai lavoratori che difendono i loro diritti e il posto di lavoro, alla gente comune che difende il territorio contro lo sfruttamento selvaggio, la costruzione delle grandi opere come la TAV, o gli inceneritori, o semplicemente chiedono la messa a norma delle fabbriche di veleni come l’ILVA di Taranto. Occorre un programma di lotte anti capitaliste che tuteli il lavoro, l’ambiente, la scuola e la sanità pubbliche, per i diritti civili e sociali nel loro complesso (casa, difesa del territorio, beni pubblici etc. ) e riporti la partecipazione dei cittadini al ruolo decisionale che gli spetta: senza questo la barbarie liberista continuerà senza ostacoli.

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