Ucic e Prc: mozione sull’emergenza discacchi acqua per morosità incolpevole

Questa la mozione presentata nell’ultimo consiglio comunale.

Premesso che l’acqua è un bene comune di proprietà collettiva essenziale per la vita.

Premesso che l’acqua è una risorsa vitale e irrinunciabile, il cui accesso deve essere equamente garantito a tutte e tutti in quanto estensione del diritto alla vita contenuto nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Premesso che ogni persona ha diritto ad un quantitativo minimo giornaliero di acqua che l’OMS indica in 50 litri per l’alimentazione e l’igiene personale.

Premesso che la crisi economica che attraversa tutto il paese sta creando anche nel nostro Comune sacche di povertà e che molte famiglie non sono in grado di pagare i servizi necessari

Premesso che l’esecuzione dei distacchi delle utenze idriche è da ritenersi inaccettabile, in quanto lede il diritto fondamentale dell’accesso all’acqua, il quale è da considerare inviolabile ed inalienabile, quindi non assoggettabile a ragioni di mercato.

Tenuto che il 12-13 Giugno 2011 milioni di cittadini hanno votato il referendum abrogativo sui quesiti relativi alla gestione del servizio idrico e di fatto hanno espresso una volontà popolare chiara sulla gestione partecipata dell’acqua come risorsa che non deve sottostare alle logiche del profitto.

Preso atto che negli ultimi mesi il gestore del servizio idrico Acqua SPA ha proceduto al distacco delle utenze idriche anche laddove si sono verificate situazioni di morosità anche incolpevole.

Visto che il gestore del servizio idrico Acque SPA ha mandato lettere annunciando il distacco dell’utenza anche a quegli utenti che stanno esercitando la campagna di obbedienza civile in esecuzione degli esiti referendari.

Considerato che in diversi casi gli organi giudiziari hanno giudicato non applicabile la misura della sospensione delle utenze idriche. Per citare alcuni casi molto significativi: Il Tribunale di Latina con la sentenza del 13/07/2006 ha giudicato vessatoria e lesiva dei diritti dei cittadini la pratica del distacco della fornitura senza preventiva disamina delle situazioni specifiche e tutela delle fasce deboli. Il Tribunale di Castrovillari ha stabilito che la morosità dell’utente non è una motivazione sufficiente a giustificare il distacco dell’utenza soprattutto perchè in quanto in contrasto con l’articolo 2 della Costituzione Italiana (sentenza n.5811 del 30/11/2012). Sempre su questo binario altri Tribunali (Ordinanza del Tribunale di Enna del 9/9/2004, Provvedimento del Tribunale di Tempio Pausania del 6/7/2012, Decreto del Tribunale di Bari, ecc…) hanno affermato che “la sospensione della fornitura di un bene primario come l’acqua appare sproporzionato a fronte di un inadempimento pecuniario”, di fatto delegittimando il meccanismo del distacco dell’utenza.

Tenuto che il Comune di Pisa, attraverso la società GEA, è azionista di maggioranza di Acque SpA e che il sindaco è responsabile della salute pubblica e che quindi è tenuto a tutelare il diritto di ciascun individuo al minimo vitale giornaliero quale condizione imprescindibile per la realizzazione del diritto fondamentale all’acqua

Il Consiglio impegna il Sindaco e la Giunta

ad attivarsi affinché sia difeso e garantito l’approvvigionamento idrico e tutelato il diritto all’acqua a ciascun individuo così per come definito dallo Statuto Comunale;

a farsi promotore presso Acque SpA di una formale richiesta di moratoria dei distacchi delle utenze nei casi di morosità incolpevole e di quegli utenti che stanno mettendo in pratica la campagna di “Obbedienza Civile”;

ad avere tutte le informazioni da Acque SpA sulle modalità con cui avvengono i distacchi delle utenze;

a chiedere formalmente la modifica della Carta dei Servizi ed il Regolamento del Servizio Idrico di Acque SpA , specificando chiaramente che non si debba procedere al distacco nel caso di morosità incolpevole.

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