Villa Madrè: mai presentata la SCIA. Il Comune e Apes hanno fatto un contratto su qualcosa di “non esistente”.
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Riteniamo che l’amministrazione comunale e l’Apes sulla vicenda
di Villa Madrè debbano al consiglio comunale e a tutta la città numerosi
chiarimenti. Infatti non solo è stato siglato un contratto con un
soggetto privato sprecando decine di migliaia di euro per affittare una
struttura che per mesi è rimasta vuota, ma come risulta da un parere del
Segretario generale del Comune di Pisa pervenuto il 4 agosto, quel
contratto, siglato quattro mesi prima, non poteva essere stipulato.
Scrive infatti il Segretario generale a più riprese che “non sussistono i
presupposti e le condizioni legittimanti la stipula del contratto e ne
suggerisco, di conseguenza, la risoluzione consensuale o la
dichiarazione, in via giudiziale, di nullità per illiceità (se non
addirittura inesistenza) della causa (questo ultimo aspetto, però,
andrebbe maggiormente approfondito)”.
Il Segretario generale inoltre evidenzia altri due aspetti su cui
l’amministrazione comunale ed Apes dovrebbero fare chiarezza. Infatti la
dottoressa Nobile scrive: “E, in ogni caso, la ricerca degli
imprenditori disponibili a sottoscrivere tali tipologie contrattuali
avrebbe dovuto essere praticata mediante una procedura comparativa tra
più soggetti interessati”. In altre parole perché non si è proceduto ad
una ricognizione pubblica tra tutti i soggetti potenzialmente
interessati ad una simile possibilità? Vorremmo ricordare che
nell’Ottobre 2013 il consiglio comunale ha approvato, con il nostro voto
contrario, una modifica al Regolamento dell’Agenzia Casa con la quale
si prevedeva che anche strutture ricettive potessero essere tra le
soluzioni abitative utilizzabili, prima escluse.
Nel parere del Segretario generale emerge inoltre un terzo aspetto su
cui necessitano chiarimenti. Si legge, infatti, nel documento: “La
struttura ricettiva RTA di viale delle Cascine non può dirsi esistente,
in quanto, non avendo mai presentato la segnalazione certificata di
inizio di attività [SCIA] prevista dalla normativa statale e regionale
in materia di strutture ricettive (articolo 34 legge regionale n.
42/2000 – Testo Unico delle leggi regionali in materia di turismo), non è
mai stata attivata e non risulta avere mai funzionato (se lo ha fatto,
si è trattato di un esercizio abusivo)”.
Come è possibile allora che sia stato firmato questo contratto? Come è
possibile che si siano fatte convenzioni con l’Azienda per il Diritto
allo Studio e la Società della Salute a partire da questo contratto?
Come è possibile che questo parere sia arrivato solo in questi giorni
quando da mesi questa vicenda è all’attenzione pubblica? Ci attendiamo
dei chiarimenti e delle risposte da parte della giunta e del presidente
di Apes.
Con superficialità e facile populismo l’Assessora Zambito si chiede
come fa un partito di sinistra come Rifondazione Comunista a “opporsi a
un progetto che toglie famiglie dalla strada”. La nostra coalizione è
sempre al fianco degli sfrattati, degli inquilini, delle tante famiglie
italiane e straniere che perdono la casa, di chi come gli studenti viene
strozzato da affitti altissimi e spesso al nero.
Per noi l’emergenza abitativa e il diritto alla casa sono una
priorità assoluta per la nostra città, dove decine di palazzinari
lasciano volutamente sfitte centinaia di immobili per drogare il mercato
immobiliare.
Proprio perchè di sinistra rivendichiamo però la trasparenza, la
garanzia che certe operazioni siano davvero nell’interesse di coloro che
sono privi di diritti e non tese invece a favorire impresari o grandi
proprietari. Come coalizione di sinistra inoltre, non ci permetteremo
mai sicuramente di usare in modo strumentale famiglie in difficoltà,
allo scopo di occultare le gravi criticità che emergono nell’operazione
di Villa Madrè.