Una buona notizia: TUTTI UNITI PER IL RITIRO DEL DISEGNO DI LEGGE DELLA “BUONA SCUOLA”
A cura di
Andrea Corti
Candidato al Consiglio regionale per
SI – TOSCANA A SINISTRA
È una data importantissima quella del 5 maggio: tutte le sigle sindacali (FLC/CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA, COBAS SCUOLA) maggiormente radicate tra i lavoratori del comparto scuola hanno indicato questo giorno per proclamare lo sciopero generale contro il Disegno di Legge “La Buona Scuola” che Renzi-Giannini vorrebbero imporre come merce di scambio con le stabilizzazioni dei precari (e nemmeno tutti quelli che erano stati promessi).
Questo Disegno di Legge è il tentativo di mettere le mani sulla scuola, tentando di dividere le decine di migliaia di precari che resteranno fuori dal provvedimento di stabilizzazione da coloro che attendono la stabilizzazione (i precari delle GAE-Graduatorie Ad Esaurimento).
Nel Ddl si promettono assunzioni, le stabilizzazioni che spettano di diritto come ricorda la sentenza della Corte Europea, ma Renzi continua con il gioco delle tre carte: da 148mila siamo scesi a 100mila precari da assumere a settembre, se il Ddl avrà il tempo di concludere il suo iter. In realtà, Renzi compie una brutale amputazione di quei precari che, non inseriti nelle GAE istituite nel 2007, hanno titoli culturali e riconoscimenti concorsuali (gli idonei del 2012), ma resteranno comunque fuori. Potranno ritentare con il concorso del 2015-16, se vorranno, nel frattempo è bene che si trovino un’altra occupazione.
Di fatto, più della metà di docenti (e ATA, su cui cala un inquietante silenzio) precari, che hanno lavorato come supplenti consentendo il funzionamento delle scuole in anni ed anni, saranno “licenziati”, provocando una mutazione della natura della scuola e della formazione culturale pubblica, come istituzione delineata dagli articoli 3, 33, 34 della Carta Costituzionale.Il DDL sulla “Buona Scuola da parte del Governo Renzi è un ulteriore passo verso l’organica distruzione dell’impianto sociale e costituzionale.
Il DDL propone inoltre una profonda mutazione della scuola pubblica, introducendo come mai nessuna riforma finora, neppure dei governi delle destre dei tempi berlusconiani ha fatto, meccanismi di rapporto aziendalistico e privatistico tra i Dirigenti Manager e i lavoratori docenti, individuati non sulla base di graduatorie, ma scelti direttamente per le loro presunte “qualità” e competenze didattiche. Inoltre, introduce surrettiziamente il Jobs Act nella Pubblica Impiego, con rapporti doi assunzione triennali, rinnovabili sulla base dell’estensione dei POF-Piani dell’Offerta Formativa (cioè l’insieme dei progetti che ogni scuola elaborerà per accaparrarsi più studenti rispetto alle altre scuole).
È poi impossibile dimenticare quanti miliardi sono stati sottratti dalla casse pubbliche per finire nelle tasche di istituti privati, in prevalenza ideologicamente impostati e tuttavia considerati essenziali per la libertà dei ceti borghesi, ma finanziati dai contributi dello Stato: il sistema pubblico-privato, fondato sul principio di sussidiarietà, rappresenta la più grande truffa perpetrata ai danni del mondo della scuola, riconfermata dalle concessioni del Governo Renzi (473 mil. di euro solo dallo Stato) e da un ulteriore bonus fiscale alle famiglie che iscriveranno i propri figli agli istituti privati. Infine, la possibilità di erogare il 5 per mille alle scuole provocherà una divisione classista tra istituti di quartieri e zone geografiche diverse, che non si potrà più parlare di Sistema Nazionale dell’Istruzione Pubblica.
In questo modo il Governo cerca di comprarsi la fiducia del mondo della scuola, mentre gerarchizza e riduce in servitù decine di migliaia di lavoratori della scuola.
Rifondazione Comunista giudica il progetto della “Buona Scuola” uno stravolgimento della scuola pubblica, un attacco al cuore del diritto allo studio e dell’istruzione, un ulteriore tassello nello smantellamento dello Stato sociale e dei servizi pubblici di massa che da anni subiscono l’aggressione bipartisan dei governi di centrosinistra e delle destre.
Lo sciopero generale di domani/oggi è un’occasione importante che vede uniti tutti i lavoratori e le lavoratrici della scuola, condizione per costruire una rete comune di resistenza tra insegnanti, personale ATA, studenti e famiglie contro questo progetto, per chiedere la stabilizzazione di tutto il personale precario e per respingere il Disegno di Legge della “Buona Scuola”.