Cemento: l’oro grigio del “loro” sistema. Appalti, finanza e controllo pubblico

A cura di SI TOSCANA  A  SINISTRA

Libera, la parlamentare Costantino, Tommaso Fattori e Giovanni Russo Spena a Pisa venerdì sera


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Negli scorsi giorni il direttore dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, Claudio Clemente ha messo in evidenza come: “In questo momento la Pubblica amministrazione rappresenta un cono d’ombra nell’attività di antiriciclaggio e anticorruzione”, evidenziando un dato: “nel 2014  su oltre 71 mila segnalazioni di operazioni sospette, solo 18 sono arrivate dalla Pa e nel 2013 erano state 24″.

A questo si aggiunge il fatto che in tutta Italia  la realizzazione di grandi opere è il campo in cui si rende più evidente l’intreccio tra grandi costruttori, banche, finanza, politica e in alcuni casi criminalità organizzata. Fenomeni ancor più facilitati da alcuni recenti provvedimenti del Governo a partire dallo Sblocca Italia con le deroghe al codice dei contratti e dalla crisi di liquidità delle imprese connesse al perdurare della crisi.

Al contempo come dimostra il caso di Mafia Capitale la gestione degli appalti da parte degli enti locali è, al pari, uno dei terreni su cui è sempre più importante  concentrare l’attenzione pubblica.

Per contrastare la mafia e le  criminalità organizzata non bastano, infatti, dichiarazioni o qualche atto formale nelle sedi istituzionali, ma occorre in primo luogo prevenirla e contrastarla nel proprio territorio, agire l’antimafia nella quotidianità non creando prima di tutto terreni potenzialmente fertili. Il problema è duplice: si pone a monte sul piano della governance del territorio, a valle nella capacità di rendere efficiente il sistema dei controlli. In questo quadro il sistema nato dalla normativa anticorruzione rappresenta un riferimento che tuttavia è monco se non si salda con politiche di governo del territorio che sminano la possibilità di infiltrazione di capitali illegali

D’altra parte la riduzione degli organici delle pubbliche amministrazioni, connessa alle politiche di smantellamento delle società pubbliche, crea le condizioni per una relazione subalterna degli enti locali alle logiche del privato. Crea quella zona grigia nella quale possono innestarsi i fenomeni di corruzione e illegalità.

Su questo sfondo si colloca la vicenda pisana.

Nelle ultime settimane la città di Pisa è stata oggetto di attenzione dei media nazionali per un’inchiesta della DDA di Firenze per presunte collusioni mafiose, inchiesta in cui è stato coinvolto uno dei principali costruttori e immobiliaristi protagonista, insieme ad altri imprenditori di quella che potremmo definire una vera e propria “stagione del cemento”. Una stagione iniziata con il nuovo millennio e che ha visto la realizzazione di opere a volte imponenti, spesso incompiute, per cifre da capogiro, in una città con poco meno di 90.000 abitanti. Interventi che altrettanto spesso sono stati caratterizzati al ricorso di operazioni finanziarie, legate alle concessioni fideiussorie, che hanno visto il coinvolgimento di società di intermediazione finanziaria depennate dagli elenchi delle società autorizzate dalla banca d’Italia, ovvero oggetto di indagine della magistratura ordinaria. In definitiva, l’attenzione suscitata dalla inchiesta della DDA di Firenze ha comunque evidenziato un sistema opaco di relazioni finanziarie legate a molti dei progetti immobiliari e una evidente carenza delle funzioni di controllo che avrebbe dovuto esercitare l’amministrazione comunale .Un quadro, quindi, preoccupante considerando la tradizionale pervasività delle organizzazioni criminali che ultimamente ha avuto riscontri anche in Toscana.

Di tutto questo parleremo nell’incontro che si svolgerà venerdì al circolo Alberone alle ore 21 dal titolo: “Cemento: l’oro grigio del “loro” sistema. Appalti, finanza e controllo pubblico”, a cui parteciperanno: Emilia Lacroce, Libera; Giovanni Russo Spena, direzione nazionale Rifondazione Comunista; Celeste Costantino parlamentare Sel e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie; Tommaso Fattori, consigliere regionale Si Toscana a sinistra.

Si – Toscana a Sinistra a Pisa

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