Vendita dei terreni a Ikea, Barbuti: “È speculazione edilizia”

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[da Pisanotizie.it] Il segretario provinciale del Prc attacca dopo la pubblicazione dell’atto di compravendita tra Sviluppo Navicelli e la multinazionale svedese: “Oggi è chiaro a tutti che la giunta Filippeschi e chi l’ha sostenuta ha confezionato un pacco regalo alla Sviluppo Navicelli a discapito dei bilanci comunali e dei cittadini pisani. Non è un giudizio politico, è una constatazione di fatto”.

Non si fanno attendere le reazioni da parte del mondo politico rispetto alle cifre contenute nell’atto di compravendita tra la Sviluppo Navicelli e Ikea per la realizzazione del nuovo megastore.
Un atto firmato a settembre di quest’anno presso lo studio del notaio Giovanni Nai, con cui Ikea compra dalla Sviluppo Navicelli s.p.a per un valore di 18 milioni e 420 mila euro (che con l’Iva pari a 3 milioni 868.200 diventano 22 milioni 288mila e 200 euro) una superficie pari a 91.383 metri quadrati.

Cifre da capogiro, soprattutto se andiamo a considerare il valore a metro quadro che questi terreni hanno assunto grazie alla variante urbanistica approvata dal Consiglio Comunale con cui ne è stata mutata la destinazione d’uso, consentendone così la vendita ad Ikea e la possibilità per quest’ultima di costruire il nuovo punto vendita.

Il valore a metro quadro di quest’area risulta infatti essere pari a 201,57 euro iva esclusa. Ma ciò che colpisce è ovviamente l’operazione di valorizzazione. Infatti questi terreni la stessa Sviluppo Navicelli li ha acquistati a un quarto del valore poi pattuito con la multinazionale Svedese. E’ questo il caso, infatti, delle proprietà acquistate dal Comune di Pisa, da Panchetti Spa (azionista della Navicelli spa) e Genovesi Costruzioni spa a un prezzo sui 50 euro a metro quadro.

A prendere una posizione netta è Rifondazione Comunista per voce del suo segretario provinciale che definisce così questa operazione: “Alla voce ‘speculazione edilizia’ si legge ‘acquisizione e successiva vendita di beni immobili con il fine specifico di guadagnare surplus tra il costo di acquisto ed il prezzo di vendita’. E a leggere l’atto di compravendita dei terreni destinati a Ikea si fa fatica a individuare un concetto diverso. Speculazione edilizia ci pare calzante”.

E così visti anche i numerosi attacchi e critiche ricevute dal Pd pisano e dallo stesso sindaco per il proprio voto contrario alla variante in Consiglio Comunale Barbuti non fa sconti: “E’ odiosa la pratica dell’autoriconoscimento, ma Rifondazione Comunista aveva fin dall’inizio denunciato passo passo quello che è effettivamente successo”.

Il segretario provinciale del Prc esplicita il meccanismo che a suo giudizio è stato messo in atto: “Il comune vende al privato, il privato compra da altri privati – di cui uno è socio del privato stesso (Panchetti, ndr) – , l’area viene ‘valorizzata’ da una variante confezionata in tempi record dal Comune (voti contrari uno: Rifondazione Comunista), il privato vende a Ikea quadruplicando il prezzo di vendita e guadagnando un fiume di soldi”.

L’esponente di Rifondazione evidenzia su questa vicenda la questione “degli interessi”:”Gli inquilini di Palazzo Gambacorti si ostinano a ripetere che è stato fatto tutto per il bene della collettività. Ma la collettività nelle ultime settimane chiede ragione, e con forza. Dimostra di aver compreso a fondo che con l’arrivo di Ikea ai Navicelli non si sono fatti gli interessi dei cittadini pisani, tanto meno di quelli del quartiere di Porta a Mare – sommersi da nuove colate di cemento e già ora da un traffico insopportabile – ma di chi ha riscosso 22 milioni di euro per la vendita dei terreni”.

Ma Barbuti non si ferma qui e affonda rispetto al significato politico ma anche economico che sta emergendo in merito alla vendita di questi terreni: “Oggi è chiaro a tutti che la giunta Filippeschi e chi l’ha sostenuta ha confezionato un pacco regalo alla Sviluppo Navicelli a discapito dei bilanci comunali e dei cittadini pisani. Non è un giudizio politico, è una constatazione di fatto”.

“Constatazione – insiste – che trova riscontri anche da alcune voci critiche dello stesso partito democratico. Ma non siamo ingenui: non è tempo di autocritiche e passi indietro. I sostenitiori di Filippeschi devono serrare le fila intorno al suo candidato e prepararsi a occupare vecchi e nuovi posti di potere”.

Insomma il giudizio del Prc sull’operazione “Ikea” e l’operato dell’amministrazione si riconferma negativo: “Siamo convinti che in tanti, in città, stiano aprendo gli occhi. In tanti iniziano a chiedersi se questa amministrazione faccia gli interessi della città o solo di alcuni centri di potere; in tanti si chiedono se non sarebbe il caso di far accomodare il megastore Ikea in un’area predisposta – da tempo e regolarmente – alle attività commerciali come quella di Montacchiello, Navacchio o Migliarino; se non sarebbe meglio ripristinare nell’area dei Navicelli la precedente destinazione d’uso e investirvi risorse per creare finalmente buona occupazione”.

“Il dubbio – conclude Barbuti – è il primo passo per il cambiamento. E la nostra città ha davvero bisogno di cambiare”.

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