Corti: “San Rossore resti al Parco”
[da Lavocedelserchio.it] Il consigliere Andrea Corti, appena venuto a conoscenza della proposta di legge regionale di Trasformazione dell’ente “Azienda regionale agricola di Alberese” in ente “Terre regionali toscane”, che comporta il passaggio dell’amministrazione della tenuta di San Rossore al sopracitato ente, eventualità che ha suscitato molte proteste e un chiaro e preoccupato pronunciamento del Presidente del Parco Fabrizio Manfredi, si è messo al lavoro affinché la Regione ripensi la legge in modo tale che si possa individuare una strada che garantisca la difesa della specifica identità del Parco di San Rossore. Dopo vari contatti e interlocuzioni a tutti i livelli istituzionali coinvolti, Corti ha presentato una mozione in Provincia affinché sia concessa una deroga a tale legge, così che la gestione della Tenuta di San Rossore sia mantenuta dall’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli.
La mozione prende avvio dalle finalità della proposta di legge regionale da raggiungere ”mediante la valorizzazione del patrimonio agricolo forestale e in particolare di quello di proprietà pubblica” e dalla constatazione che per raggiungerle “è prevista la modifica della legge regionale n. 24/2000 “Disposizioni per la gestione della Tenuta di San Rossore per il funzionamento del Comitato di Presidenza”, che delega le funzioni amministrative di competenza regionale attinenti la gestione della Tenuta di San Rossore all’Ente Parco regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. In particolare nella mozione si rileva che “Le funzioni amministrative di competenza regionale attinenti la gestione della Tenuta sono delegate all’ente Terre regionali toscane”.
Molto preciso l’elenco dei vincoli a cui è soggetta questa area protetta regionale e assai dettagliati i riferimenti all’attività agricola “funzionale alla gestione di un unicum ambientale a supporto della tutela complessiva della biodiversità, non avendo quindi finalità economiche prevalenti, ma sussidiarie alle finalità complessive della gestione della Tenuta”.
Corti sottolinea il fatto “che gli ambienti naturali della Tenuta di San Rossore, la cui valenza è stata riconosciuta a livello internazionale, come sopra ricordato, si inseriscono in un territorio fortemente antropizzato e soggetto a pressioni di varia natura, comprese quelle dell’erosione costiera,e che per tali motivi è prevedibile la necessità di avviare a rinaturalizzazione superfici attualmente destinate all’attività agricola”.
Corti cita infine il preambolo della proposta di legge regionale in cui “è espressamente previsto di mantenere nell’ambito della gestione pubblica soltanto le attività finalizzate a rispondere ad esigenze di interesse pubblico, quali la tutela della biodiversità, lo svolgimento di attività di sperimentazione, innovazione e ricerca in agricoltura, attività, quest’ultime, già in essere nella Tenuta”.
Corti scrive nel dispositivo finale della mozione: “Pur condividendo le finalità e gli obiettivi generali della proposta di legge regionale, chiede che le funzioni amministrative di competenza regionale attinenti la gestione della Tenuta di San Rossore, avendo come obiettivo preminente la tutela della biodiversità, siano mantenute all’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli”.
A cura di Ovidio Della Croce