Territorio che vai, Ponte che trovi (IN CHIUSURA)

A cura di

ponte-pontasserchioRifondazione Comunista

S. Giuliano T. – Vecchiano

11 maggio 2018. A scorrere le cronache delle testate giornalistiche delle nostre terre ci stiamo ormai abituando ad imbatterci in strade e ponti chiusi. Buti, Cascina, la S.P. Francesca, … E diventa un elenco lunghissimo se ci soffermiamo sulla rete viaria minore: i ponticelli in stato di abbandono e chiusi al traffico sono infiniti; un numero incredibile di pali di legno, longherine di fortuna, transenne arrugginite ci sbattono davanti agli occhi lo stato di degrado che ci circonda.

Due le responsabilità: una rete stradale e di opere ingegneristiche che ormai ha superato abbondantemente la soglia del mezzo secolo e l’aver trasformato gli enti pubblici in semplici quanto inutili organismi di controllo.

Progettazione e gestione privatizzata, ecco qua i risultati.

Ma andiamo al sodo, a ciò che ci riguarda in queste ore: il ponte di Ripafratta e quello di Pontasserchio.

Stessa storia per entrambi. Vecchi, poca o “punta” manutenzione, “è tuo, no è tuo, no è suo ….”. Ripafratta fu chiuso alla svelta per permettere all’università uno studio sulla sua stabilità; sarà riaperto solo se questa sarà comprovata e se i lavori di manutenzione per la sua messa a norma saranno infine finanziati ed eseguiti. Incrociamo le dita !!!

Pontasserchio da settimane è già a mezzo servizio ed ora si apprende delle nuove necessità: va chiuso anche questo ponte, del tutto! Per un po’, ma va chiuso.

E allora, di fronte all’inevitabile, facciamo due appelli ai Sindaci e alla Provincia di Pisa e ci dichiariamo disponibili a sostenerli in ogni sede per :

– redigere urgentemente con l’università la relazione frutto della convenzione sottoscritta  tra tutte le parti in causa cosi che, nell’ipotesi di poter riaprire il ponte di Ripafratta, non sarà nessuno costretto a lunghissime percorrenze, a rimesse economiche-finanziarie insopportabili e, non ultimo, vedersi compressa sicurezza e erogazione di alcuni servizi indispensabili

– velocità di esecuzione dei lavori e risparmio economico non possono e non devono essere anteposti alla sicurezza dei lavoratori che sull’opera interverranno. Troppi e insopportabili sono gli incidenti nei cantieri e le persone che sul lavoro perdono la vita in nome dello sfruttamento a danno della sicurezza!

Rispondi