Dalle urne un messaggio chiaro: servono politiche sociali ed economiche alternative contro la paura e l’odio

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Rifondazione Comunista PISA

Una città in comune – Possibile

Pisa 14 giugno 2018. Dal primo turno delle elezioni amministrative emergono alcuni dati evidenti. L’affluenza non è stata soddisfacente – di poco superiore a quella di 5 anni fa e di gran lunga inferiore alle recenti politiche – a ulteriore dimostrazione di una forte distanza che vi è tra la politica e i cittadini e le cittadine. Il sindaco eletto sarà, quindi, in ogni caso un “sindaco di minoranza”, a fronte di un 42% di persone che non si sono recate alle urne.

Il secondo dato evidente è il risultato della Lega, che diventa il primo partito in città, in linea con quanto accaduto nelle elezioni politiche del 4 marzo. Siamo di fronte non a una marea verde, ma a una vera onda nera, che fa della discriminazione, della paura del diverso e dell’omofobia i suoi cavalli di battaglia, in contrasto con quanto scritto nella nostra stessa Costituzione. Si pensi alla posizione assunta dalla Lega contro la costruzione della moschea: una posizione che, lo abbiamo sempre detto, è eversiva rispetto al nostro assetto democratico, proprio come lo è la campagna discriminatoria “prima gli italiani”. Siamo molto preoccupati da questo risultato e da quanto sta accadendo a livello nazionale: come sempre, ci batteremo contro chi propaga odio e intolleranza.

A questo proposito occorre sottolineare che il consenso ottenuto dalla Lega non è stato guadagnato sulla base di un progetto di città, ma esprime la dimensione più profonda degli effetti della crisi ed è anche il frutto avvelenato delle politiche di centro-sinistra di questi anni sia a livello locale che nazionale.

Da sempre abbiamo contrastato la destra nella nostra città, quasi sempre da soli, mentre il centro-sinistra la inseguiva sui temi della sicurezza, dell’accoglienza, dell’immigrazione. Un inseguimento che è avvenuto non solo a parole, usando gli stessi slogan, ma anche attuando politiche e provvedimenti propri della destra sul piano economico e sociale, abbandonando i quartieri e privilegiando le grandi opere e le speculazioni immobiliari. E così, come sempre avviene, l’elettore alla fine ha preferito l’originale alla brutta copia: lo dimostrano il tonfo del centro-sinistra che perde il 20% rispetto al 2013 e il tracollo del Movimento 5 stelle, due formazioni che hanno caratterizzato la loro campagna elettorale in maniera speculare, con una spasmodica corsa a destra, come dimostra per esempio il caso dell’applicazione dei Daspo.

In questo quadro di fortissima polarizzazione del voto il risultato della nostra coalizione è un dato in assoluta controtendenza: siamo stati capaci di aumentare i voti in termini assoluti, creando consenso intorno a un programma che unisce i valori irrinunciabili sanciti dalla nostra Costituzione e proposte concrete e credibili.

La nostra idea di città è alternativa tanto al centro-destra e al Movimento 5 stelle, quanto al modo di amministrare che il centro-sinistra ha portato avanti in questi 20 anni, attraverso un sistema di potere che ha provato, ancora una volta, a far sentire tutto il suo peso in questa campagna elettorale.

Abbiamo detto di essere l’unica alternativa alle tante destre che si contendevano la città e siamo oggi il quarto polo, il polo della sinistra, che si conferma come un laboratorio di valenza nazionale per la costruzione di un nuovo municipalismo, lavorando in rete con le altre esperienze comunali italiane ed europee alternative alle politiche neoliberiste e di austerity.

Le cittadine e i cittadini ci hanno dato un mandato chiaro su un’altra idea di città, su cui ogni giorno ci impegneremo come abbiamo fatto negli ultimi 5 anni, stando all’opposizione dentro il Consiglio comunale e costruendo grandi campagne e vertenze anche fuori dalle istituzioni, per una città giusta ed accogliente, plurale ed inclusiva.

Vogliamo però essere molto chiari sul ballottaggio che si profila. Non faremo nessun apparentamento e non daremo indicazioni di voto.

Chi pensa di essere proprietario del voto dei cittadini si sbaglia di grosso e i dati ce lo confermano. Questa concezione corrisponde a un’idea della politica che non ci appartiene.

I nostri elettori e le nostre elettrici  ci hanno votato sulla base di un programma, sottraendosi alla tenaglia del voto utile e interpretando così in senso pieno il diritto di voto; è un elettorato che, teniamo a ribadirlo, ha scelto noi per i valori che portiamo avanti e la coerenza delle nostre battaglie: valori e posizioni radicalmente ed irriducibilmente opposte a quelle sostenute dalla Lega.

Chi oggi ha perso consensi in città lo deve alle politiche che ha portato avanti in tanti anni di amministrazione: il consenso si fonda sulla credibilità e la capacità di rispondere ai bisogni, non assecondando e fomentando paure. Oggi tocca quindi al centro-sinistra mandare alla città un segnale diverso: un segnale che non sia  propagandistico, o peggio ancora di convenienza.

Da parte nostra siamo convinti che esista un’alternativa alla paura: con il nostro programma abbiamo indicato una strada e sulla base di questo lavoreremo nei prossimi 5 anni.

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