Trasferimento APES e altri uffici comunali: disagi per utenti e personale allo scopo di “fare cassa”

È iniziata una nuova giostra di traslochi per vari uffici del Comune di Pisa. Ad aprire i giochi sarà l’APES, che lascerà lo storico palazzo in via Fermi, inaugurato nel 1968 e costruito con i fondi dell’IACP (l’Istituto Autonomo Case Popolari, come si chiamava allora l’ente gestore dell’edilizia popolare su base provinciale) per darsi una propria sede.

Come troppo spesso già accaduto, questo trasferimento non risponde a esigenze di miglioramento del servizio e della funzionalità degli uffici: è determinato piuttosto dalla volontà di liberare l’edificio di via Fermi per tentarne la futura vendita e “fare cassa” (non certo per sistemare i circa 200 alloggi popolari scandalosamente vuoti, mentre in città riprendono gli sfratti e l’emergenza abitativa si fa sentire).

Il trasferimento dell’APES non sarà indolore, né per il personale, né per gli utenti. Infatti la nuova sede è stata individuata in un piano del palazzo ex Telecom in Piazza dei Facchini. Il numeroso personale degli uffici, prima distribuito su cinque piani, sarà ammassato tutto in un unico piano con stanze di 5-6 dipendenti ciascuna, mentre l’Ufficio Relazioni con il Pubblico sarà collocato in un’isola a forma di parallelepipedo ricavata nel corridoio centrale.

Anche gli utenti per recarsi alla nuova sede dell’APES, situata in centro storico e ZTL, avranno grosse difficoltà. Mentre finora anziani e disabili potevano farsi accompagnare in automobile fino all’ingresso della sede, adesso sarà quasi impossibile e anche i parcheggi saranno disponibili solo a qualche chilometro.

Entro breve nello stesso palazzo confluiranno anche altri uffici comunali: alcuni sono stati spostati solo pochi anni fa alla Sesta Porta, come la Ragioneria, il SUAP e il Provveditorato. Anche in questo caso per cedere gli spazi a privati e ad altri enti.

Il “girone infernale” dei traslochi proseguirà con l’Anagrafe e lo Stato civile, che saranno invece trasferiti proprio alla Sesta Porta, con una spesa non indifferente di oltre 240.000 euro per adeguare gli spazi.

Alcuni spazi verranno sottratti anche alla già sacrificata sede della Polizia Municipale, anch’essa situata alla Sesta Porta, sede riconosciuta inadeguata e per la quale, in campagna elettorale, il sindaco Conti aveva promesso di cercare un’altra collocazione (promessa, ovviamente, non mantenuta).

Chiediamo che si metta finalmente fine a queste giostre degli uffici, che si ripetono ormai a ogni cambio di Giunta. I trasferimenti vengono giustificati come una “razionalizzazione” delle risorse, ma la giustificazione non ci convince: quanti soldi del bilancio comunale sono stati spesi, nei vari anni, per traslochi di questo genere e per i connessi lavori di adeguamento?

Nel caso della sede di APES crediamo che alla fine, tra traslochi, lavori di adeguamento e disagi per cittadini e personale, si scoprirà che non valesse la pena svendere un immobile pubblico. Sarebbe certamente un lavoro auspicabile per la Corte dei Conti.

Rifondazione Comunista Federazione provinciale di Pisa

Circoli cittadini “Gramsci” e “Turini” 

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