CONTRO IL SISTEMA DEGLI APPALTI E LE PRIVATIZZAZIONI DEI SERVIZI PUBBLICI COMUNALI: REINTERNALIZZARE I SERVIZI PER GARANTIRE QUALITÀ PER LA CITTADINANZA E OCCUPAZIONE E SALARI PER LAVORATORI E LAVORATRICI

Il sistema degli appalti è una complessa procedura economico-commerciale introdotta negli anni Novanta allo scopo di mettere sul mercato una serie di attività, affidando a privati servizi interni di aziende private, ma soprattutto pubbliche, tramite gare. L’obiettivo dichiarato era di ridurre i costi della organizzazione del lavoro, della
gestione e logistica (immagazzinamento e distribuzione) delle merci prodotte, ma soprattutto della erogazione di servizi pubblici di interesse sociale e comune, a discapito di controllo, qualità, diritti e occupazione.
Le conseguenze sono state la cessione di rami di azienda nel privato e la esternalizzazione a ditte private o cooperative sociali di tutte le attività e servizi che coprivano le esigenze della cittadinanza, soprattutto più debole,
da parte delle Amministrazioni pubbliche. Sul piano dei risultati, il successo è stato solamente per le ditte private che hanno fatto incetta di profitti a discapito della qualità dei servizi per la cittadinanza, mentre chi ne ha fatto maggiormente le spese sono state/i lavoratrice lavoratori, che hanno subito una precarizzazione del lavoro, l’abbassamento dei salari, la perdita di diritti contrattuali (malattia, ferie, permessi), orari part-time che portano a
redditi da miseria. Inoltre, si è introdotta una disuguaglianza tra lavoratori e lavoratrici che operano nello stesso settore, o addirittura nella medesima azienda, tra chi è dipendente con un contratto di settore e chi è operatore in
appalto con un contratto peggiore.
Anche nel nostro territorio sono molti i casi di appalto, sia nel pubblico che nel privato: per i servizi di cura e pulizia all’Ospedale di Cisanello (dove una ditta per la vigilanza, la WORSP, ha licenziato un lavoratore per evidenti motivi politici, essendo un delegato sindacale e oggi candidato nella nostra lista), per i servizi di igiene ambientale e raccolta rifiuti, per servizi nelle scuole materne e primarie comunali. C’è infine lo scandaloso caso dell’appalto di PISAMO ad AVR, che applica il contratto di pulizie per lavoratori che curano la manutenzione stradale e il verde pubblico, ipersfruttati e con un contratto inadeguato (pulizie anziché edili).
Era il caso dell’igiene ambientale, con lavoratori di AVR, ATI, GEECO che fornivano servizi a GEOFOR e che, dopo
una dura lotta e pesanti attacchi da parte delle ditte (tra cui licenziamenti di delegati sindacali), hanno ottenuto l’assunzione e la reinternalizzazione del servizio, nonostante il consorzio Retiambiente di cui fa parte Geofor dichiari questa operazione svantaggiosa per i cittadini visti i costi che implica (omettendo di dire che i manager del consorzio di sono decuplicati i compensi senza alcuna remora e vergogna!).
È il caso delle lavoratrici delle mense scolastiche comunali, il cui servizio è stato appaltato alla cooperativa sociale ALDIA e un cambio di contratto pesantemente penalizzante sia sul piano dei diritti che sul piano salariale: orari ridotti, garanzie perdute, salari da miseria è il risultato. Infatti, a causa della riduzione dell’orario delle lavoratrici su cui questa amministrazione ha voluto risparmiare, sono stati offerti servizi di scarsa qualità, e al contempo vi è stato un “risparmio” del 30% dei salari: un peggioramento complessivo per un servizio delicato come quello delle mense scolastiche. Anche in questo caso, vanno evidenziate le responsabilità del sindaco Conti e della giunta di centrodestra, innanzitutto dell’assessore Munno, per aver stanziato risorse insufficienti, per non aver predisposto alcuna programmazione, per continuare a garantire profitti – come le giunte precedenti e il centrosinistra a
trazione PD – per chi vince l’appalto e un presunto risparmio per l’Ente che appalta senza programmazione. L’unica soluzione dignitosa sarebbe un piano di reinternalizzazione delle ausiliarie delle mense scolastiche.
Come Unione Popolare denunciamo decisamente l’affidamento di servizi pubblici a cooperative sociali o ditte
private, che rappresenta una privatizzazione di fatto e una intollerabile frammentazione contrattuale.
Sosteniamo fermamente che il sistema degli appalti debba finire e occorra tornare ad una gestione pubblica di tutti i servizi essenziali e i beni comuni per la cittadinanza

UNIONE POPOLARE – per Ciccio AULETTA SINDACO

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