Congressi PRC

X Congresso PRC


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Anche nella nostra provincia si è conclusa la fase dei Congressi di Circolo, che per Rifondazione Comunista è il momento dirimente del Congresso in cui gli iscritti stabiliscono la linea politica che il partito attuerà nel prossimo futuro. Domani si terrà quindi il nostro congresso provinciale, è un congresso di un partito che ha resistito, che è sopravvissuto a numerosi tentativi di liquidarlo (dall’esterno e dall’interno), che ha elaborato un’analisi delle contraddizioni economiche e sociali originate e confermata dall’evoluzione, della crisi, che ha ostinatamente insistito su una linea politica unitaria per il conflitto. Il dibattito si è articolato su due documenti congressuali Il documento “Socialismo XXI, per un nuovo umanesimo” e il documento “Rivoluzione e Rifondazione. Il partito che vogliamo: Comunista, Femminista, Libertario”. Documenti e tesi congressuali che finalmente e a differenza di tante altre soggettività politiche non presuppongono alcuna velleità di divisione, scissione o addirittura scioglimento, ma contribuiscono entrambi agli indirizzi di una comunità politica e umana legata da una appartenenza e da regole costruite democraticamente, che sono elemento sovraordinatore delle relazioni delle donne e degli uomini che ne costituiscono il corpo vivo e operante. Anche nella federazione pisana ci siamo confrontati in queste settimane su questo e sono andati a congresso 19 circoli territoriali in tutta la provincia. Ha votato, ben oltre il 5O% degli iscritti. Per un Partito come Rifondazione in cui l’apparato è ridotto al minimo, la militanza assolutamente gratuita e volontaria, anzi caricata della difficile sfida dell’autofinanziamento, la assoluta fiducia e il rispetto per i momenti del lavoro per tutti e tutte è condizione per il rafforzamento della sua iniziativa politica. Con questi presupposti e con questi numeri, che testimoniano ancora una volta la presenza diffusa della nostra organizzazione, domenica 12 marzo al circolo Arci di Badia, nel comune cascinese, si svolgerà il congresso provinciale dove si chiuderà il confronto con le elezioni dei nuovi organismi dirigenti della federazione pisana di Rifondazione Comunista.

Alla giornata congressuale è stata invitata tutta la sinistra pisana sindacale, associativa, movimentista e politica perchè il nostro congresso non vuole essere solo un momemto di confronto interno ma soprattutto la possibilità di ascolto reciproco e di connettersi insieme per affrontare il prossimo futuro cercando di soddisfare i bisogni e i diritti delle classi sociali a cui il capitalismo sta facendo ingiustamente e insopportabilmente pagare la crisi

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PRC Pisa: Eletta la Segretaria provinciale di Rifondazione Comunista. Paola Bigongiari prende il posto di Andrea Corti alla guida della Federazione

A cura di

paola-bigongiari-prc-pisa-290417Rifondazione Comunista

P i s a

Eletta la Segretaria provinciale di Rifondazione Comunista. Paola Bigongiari prende il posto di Andrea Corti alla guida della federazione di Pisa

É Paola Bigongiari che a chiusura del 10 congresso del Partito della Rifondazione Comunista di Pisa si assume questa responsabilità con “orgoglio e disponibilità” – parole sue – di fronte ad una sala gremita di Compagni e Compagni intervenuti da tutta la provincia e che in lei hanno riposto la fiducia per rilanciare nella città e nella provincia il lavoro il radicamento del partito comunista nato 26 anni fa.

L ‘assemblea convocata ad un mese circa di distanza dal congresso provinciale è stata chiamata ad approvare prima della proposta di nomina degli organismi dirigenti il documento delle linee guida di lavoro della segreteria provinciale e, frutto di un lavoro collegiale della commissione politica composta dalle due anime del partito, è stato redatto un documento condiviso all’unanimità dal parlamentino pisano di Rifondazione Comunista.

L’efficace lavoro condotto con un metodo di piena collaborazione e confronto tra i rappresentanti delle mozioni congressuali ha cosi portato conseguentemente alla condivisone della segretaria e della segreteria che a Pisa, come in altri pochissimi territori nazionali, vedrà la gestione unitaria della federazione.

Dopo l’approvazione del documento e l’elezione della segretaria, l’assemblea ha cosi accolto – sempre all’unanimità – la proposta di segreteria avanzata da Bigongiari. Una segreteria che trovando nel documento approvato gran parte del lavoro da mettere in pratica nei prossimi mesi sia in città che nei territori della provincia, è composta da rappresentati dei territori, di genere e individuati per competenze ed esperienza

Sabato prossimo, 6 maggio,  il partito pisano da appuntamento a tutte e tutti coloro che vorranno portare alla nuova dirigenza i loro contributi di idee e naturalmente gli auguri di buon lavoro.  All’incontro saranno invitate le testate giornalistiche pisane e i giornalisti che, in conferenza stampa, vorranno incontrare la nuova segretaria provinciale Paola Bigongiari.

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IX Congresso PRC Pisa


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BUTI 01 dicembre 2013

Circolo Arci “Primo Maggio

IX CONGRESSO PROVINCIALE

del

PARTITO della

RIFONDAZIONE COMUNISTA

Con tre quarti d’ora di ritardo, alle 9,45 di domenica primo dicembre, il IX congresso provinciale del partito della Rifondazione Comunista ha aperto i lavori

Il circolo Arci “Primo maggio” di Buti è stato ambiente perfetto per lo svolgimento dell’assise congressuale e la disponibilità della dirigenza del circolo ha contribuito a rendere piacevole una giornata lunga ed impegnativa come nel passare delle ore si è rivelata

Dopo la relazione del segretario uscente (di seguito) gli interventi degli ospiti sono stati qualificati ed interessanti.

PD, PdCI, CGIL, IDV e Unione Inquilini hanno portato non solo il saluto delle proprie organizzazioni ma sono entate nel merito del confronto con analisi e valutazione dell’attualità utili anche al dibattito successivo.

Dopo le nomine delle commissioni politica e elettorale, sono iniziati gli interventi delle compagne e dei compagni: 16 in tutto.

Intorno alle ore 12 sospesi i lavori, si sono riuniti in spazi separati i sostenitori dei vari documenti per poter proporre le nomine nei vari organismi da eleggere: delegati al congresso nazionale e al congresso regionale, collegio di garanzia e componenti delle commissioni congressuali.

Dopo essersi riuniti di nuovo tutti insieme intorno alla tavola abbondantemente imbandita dai campagni e compagne del circolo Arci, i lavori congressuali sono ripresi alle ore 15 circa e mentre terminava la riunione della commissione politica, il dibattito riprendeva per terminare alle 17 circa

Con un intervento dettagliato, esaustivo su diversi temi sollecitati nel dibattito e ricco di sollecitazioni per il lavoro futuro del partito, la compagna Roberta Fantozzi, garante nazionale del congresso ha chiuso la parte di confronto dei lavori

Da questo momento i delegati e le Compagne e i Compagni presenti hanno indirizzato la loro attenzione sulle varie votazioni.

Cominciando dai documenti presentati dalla commissione politica è stata la volta di un odg avente per oggetto l’organizzione nel parco di San Rossore di un campeggio a cura dell’AGESCI ed al quale la federazione, approvando all’unanimità l’odg, si è impegnata a contrastarne il suo svolgimento in quella sede.

Si è poi passati al documento politico congressuale. In commissione politica la volontà di superare le differenze di partenza, segnate con l’adesione ai tre documenti congressuali, è stata ricercata con insistenza e, favorita da un ampia discussione, il documento di sintesi è stato presentato all’assemblea congressuale. In questo contesto, probabilmente privato del lungo dibattito avvenuto in commissione, il testo redatto e proposto ha subito alcune critiche da parte dei delegati di tutti i documenti ma come avvenuto in commissione dopo chiarimenti e correzioni che rendevano più puntuali le volontà dell’assembea, il documento ha trovato la sintesi condivisa. Messo in votazione è stato approvato all’unanimità.

Successivamente si è passati alle proposte della commissione elettorale approvate anch’esse all’unanimità visto che gli organismi eletti hanno la rappresentanza percentuale del risultato congressuale: i delegati al Congresso nazionale che si svolgerà domenica prossima a Perugia sono: Rodolfo Marconcini, Daniele Iannello, Roberta Fantozzi Beatrice Bardelli e Antonio Piro.

Per quanto riguarda la composizione della delegazione al congresso regionale (che si svolgera nel mese di gennaio) e i componenti del Comitato politico federale saranno quanto prima inseriti nella pagine del sito www.rifondazionepisa.it

A questo punto, eletto il Comitao politico federale, i delegati del documento maggioritario, “Ricostruire la Sinistra” , hanno fatto la proposta per eleggere il nuovo Segretario provinciale della federazione di Pisa.

Dopo la dichiarazione di voto dei compagni e delle compagne cha hanno sostenuto il documento “Per la Rifondazione di un Partito Comunista” in cui annunciavano la loro astenzione motivata da una posizione politica diversa rispetto al progetto futuro del partito. il candidato ha preso la parola e prima di mettere in votazione la sua elezione, con un intervento “appassionato e convincente” ( come definito del portavoce del doc “Per la Rifondazione di un Partito Comunista”) ha fatto si che la maggioranza dei delegati dei documenti di minoranza esprimessero anche loro il voto favorevole. E cosi con 29 voti a favore e due astenuti il Compagno ANDREA CORTI alle ore 20 del primo dicembre 2013 diviene Segretario Provincile della federazione di Pisa

Relazione del

Segretario Provinciale

Introduzione

(saluti e ringraziamenti) … questo congresso lo abbiamo definito “congresso straordinario” e mai come questa volta abbiamo ben individuato l’aggettivo.

· Perché è maturato nella straordinarietà europea dove la sovranità popolare di molti – se non tutti – i Paesi è andata persa.

· Perché si svolge nel pieno di una crisi economica e sociale che ha cosi straordinariamente colpito duro.

· Perché si discute mentre esperienze che affondano le radici nel marxismo sempre più straordinariamente si affermano nei governi dell’America latina.

· Perché contemporaneamente, in questo periodo “pisano” targato Beni Comuni, ci siamo dedicati ad una esperienza straordinariamente coinvolgente.

· Perché l’organizzazione a cui apparteniamo, il partito della Rifondazione Comunista, vive la sua vita straordinariamente fuori da ciò che dovrebbe essere uno dei motivi principali di esistenza per un Partito: la presenza nelle istituzioni.

Relazione

Sono trascorsi esattamente due anni dal nostro ultimo congresso e ci troviamo ad affrontarne uno straordinario anche per la straordinarietà degli anni che stiamo attraversando. Non si tratta soltanto delle vicende legate alle pesantissime disfatte elettorali del nostro partito, si tratta di anni che hanno visto l‘acuirsi della crisi, in cui gli assetti democratici, il ruolo dei partiti e la stessa democrazia rappresentativa sono stati messi sotto attacco. Un attacco proditorio spesso scaturito dalle stesse forze e dalle stesse soggettività che hanno determinato la crisi e che ben lungi dall’accettare il fallimento del modello capitalista/neoliberista hanno reagito con tutte le forze per difendere i propri privilegi addirittura scaricando sui popoli attraverso una colossale opera di mistificazione non solo gli effetti della crisi, ma anche le responsabilità.

Basta pensare alle politiche di austerità imposte, e supinamente accettate anche dai governi delle larghe intese, dall’Europa dal FMI per ridurre la spesa pubblica, come elemento surrettizio di risanamento, con tagli lineari insostenibili, quando gli stessi responsabili della crisi in tutti questi anni si sono ingrassati proprio dalle possibilità di spesa delle classi lavoratrici.


Abbiamo detto più volte che questa è una crisi sistemica le cui origini affondano nel modello e nelle evoluzioni, ampiamente previste, del sistema capitalistico. Non credo ci sia molto da aggiungere a quanto scrivevano Marx e Engels:
La speculazione di regola si presenta nei periodi in cui la sovrapproduzione è in pieno corso. Essa offre alla sovrapproduzione momentanei canali di sbocco, e proprio per questo accelera lo scoppio della crisi e ne aumenta la virulenza. La crisi stessa scoppia dapprima nel campo della speculazione e solo successivamente passa a quello della produzione. Non la sovrapproduzione, ma la sovra speculazione, che a sua volta è solo un sintomo della sovrapproduzione, appare perciò agli occhi dell’osservatore superficiale come causa della crisi. Il successivo dissesto della produzione non appare come conseguenza necessaria della sua stessa precedente esuberanza, ma come semplice contraccolpo del crollo della speculazione”. (K. Marx e F. Engels).


Una crisi che l’Unione Europea si ostina ad affrontare a colpi di austerità, di politiche sul debito, di patti di stabilità e pareggi di bilancio. Le larghe intese, che in sede Europea hanno concepito mostri come il Fiscal Compact, si ripropongono anche nei governi nazionali. E’ di pochi giorni fa la notizia che a due mesi dalle elezioni in Germania il partito di Angela Merkel e il Partito Socialdemocratico Tedesco hanno trovato l’accordo per governare insieme. Un altro governo di unità nazionale nel Paese economicamente più forte d’Europa. In Italia, proprio mentre stavamo celebrando il nostro ottavo congresso, cominciava l’esperienza Monti.

Partito Democratico e PDL da quel giorno e fino ad oggi, con la benedizione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sono alleati e insieme hanno governato e governano, ratificando trattati europei, inserendo in costituzione il pareggio di bilancio, dando colpi pesantissimi al sistema delle pensioni, al mondo del lavoro, operando scelte che sembrano concepite apposta per colpire le fasce più deboli e con meno garanzie della popolazione: i lavoratori dipendenti, i pensionati, i giovani, i disoccupati. Nel frattempo, i capitoli di spesa destinati alle spese militari o alle grandi opere come la TAV non hanno subito drastici ridimensionamenti. Il tutto nell’inefficacia delle organizzazioni sindacali.

Come detto più volte il piano Europeo non è by-passabile. E’ in quella sede che una parte importante delle politiche strutturali degli stati nazionali vengono decise. Qualunque sia la strategia che il partito deciderà di adottare dopo questo congresso, tutti noi sappiamo che non si può fare a meno di avere una posizione forte sulle politiche Europee, e concentrarci sulle politiche territoriali e nazionali, guardando all’Europa come un luogo astratto, lontano, che non incide sulle nostre vite sarebbe un grande errore. Su questo aspetto critichiamo fortemente la scelta di chi – a sinistra – ha deciso di posizionarsi in Europa nel Partito Socialista Europeo, corresponsabile in questi anni dell’intero impianto legislativo che nel periodo della crisi sta mettendo in ginocchio le economie degli Stati, e cosa più importante, le vite delle persone.

Ci chiediamo allora quale sia il senso politico di non appoggiare le larghe intese in Italia, e contemporaneamente, in Europa operare una scelta diversa. I socialdemocratici tedeschi come detto non avranno questo problema visto che il candidato alla commissione Europea del PSE sarà Martin Shulzt, membro importante del Partito Socialdemocratico Tedesco che oggi governa la Germania insieme alla Merkel. Almeno lì sono chiari.
Il nostro obiettivo sarà invece quello di imporre un’agenda diversa all’Europa, sulla scia dei soggetti politici e sociali che in Europa stanno dando battaglia nei parlamenti e nelle piazze guardando alle esperienze di partecipazione popolare che in America
latina si stanno sempre più affermando e che si mobilitano per il socialismo del XXI secolo.

Il Front de Gauche, Syriza, Isquierda Unita, Linke e tutte le altre soggettività, anche più “radicali” devono avere un obiettivo comune: un’Europa diversa, dei popoli sovrani e non degli speculatori.

E come accennato in precedenza il tentativo di scaricare sulla res pubblica le cause della crisi ha assunto una declinazione anche nel campo degli assetti istituzionali e sulla rappresentanza democratica intesa come rappresentanza dei popoli e del dissenso. In questo solco devono essere inseriti i provvedimenti assunti prima dai governi di centrodestra, basti pensare alla legge elettorale ed alla riduzione del numero dei consiglieri e in questo solco si muovono: la vulgata della soppressione delle province, le fusioni dei comuni, il presidenzialismo periferico con l’elezione diretta di sindaci e governatori di regioni; provvedimenti e orientamenti condivisi e sostenuti anche da molti
esponenti del PD.
Il nostro partito, con tutte le sue difficoltà e con i suoi limiti, si è dovuto confrontare, anche a livello locale con questa situazione, una situazione che ha visto anche l’insorgere di rigurgiti populisti che hanno riscosso innegabili successi elettorali, ma che non mirano al cuore del problema, ma soltanto ai suoi epifenomeni. Il problema invece per noi è e rimane quello della sostanziale accettazione del modello economico prevalente, per questo ci ostiniamo a chiamarci Comunisti, per questo dovremmo praticare in tutte le forme l’anticapitalismo, non solo come astrazione teorica, ma soprattutto come pratica culturale e soggettiva.

Per questi stessi motivi ci riteniamo alternativi al centro sinistra: sono le ragioni di fondo che ci separano e le stesse ragioni ci separano anche dalle scelte di SEL di aderire al centrosinistra perché riteniamo irriformabile e non mitigabile il modello se non attraverso una profonda e sincera messa in discussione delle basi stesse di questo modello economico sociale.

Queste ragioni si riverberano anche a livello locale, nonostante in alcune circostanze la nostra presenza nelle maggioranze e il lavoro dei nostri assessori ha consentito alle amministrazioni di connotarsi per provvedimenti in controtendenza a quelli assunti dalle amministrazioni in cui siamo all’opposizione.
Per le stesse ragioni questa federazione aveva manifestato la sua contrarietà ad entrare nella maggioranza in Regione. Sono i problemi di fondo, le decisioni assunte a livello sovraordinato, nazionale, che innegabilmente incidono anche e soprattutto sui livelli locali, a partire dalla Regione; diventa così sempre più difficile, se non impossibile, relazionarsi con quelle forze politiche che nel parlamento assumono certi provvedimenti, e che a livello locale li devono declinare anche se a volte danno la sensazione di subirli.


Il nostro Partito in questi due anni, inutile negarlo, si è mosso con grande difficoltà ma allo stesso tempo, con determinazione. L’impegno e le forze per arginare la deriva dell’Europa e dell’Italia però, vanno oltre le possibilità di uno qualunque dei singoli soggetti politici in campo a sinistra.

La consapevolezza di non essere – da soli – in grado di far fronte ai drammi che su terreni diversi stanno devastando questo paese, non deve però portarci alla rassegnazione. Oggi solo l’azione combinata di una molteplicità di soggetti anticapitalisti, con un programma e una piattaforma politica comune, può essere una valida alternativa al blocco neoliberista.
L’esperienza di Rivoluzione Civile si è dimostrata fallimentare per come è stata costruita, condizionati anche da tempi ristrettissimi, e ha lasciato molti compagni e compagne in una condizione di grande sconforto. Non essere riusciti a rientrare in parlamento è stato sicuramente un brutto colpo per tutti e ripartire non è stato facile. Sui territori però altre dinamiche hanno caratterizzato il dibattito di Rifondazione Comunista con altri soggetti politici. In molte grandi città italiane, e in particolare a Pisa, Rifondazione Comunista ha saputo star dentro a un percorso politico alternativo insieme a soggettività che per la prima volta si misuravano sul terreno della rappresentanza e che insieme a noi hanno costruito programmi politici avanzati e ottenuto un consenso dei cittadini per molti versi insperato e inaspettato. A Pisa, autentico laboratorio da questo punto di vista, la lista civica Una città in comune e il partito della Rifondazione Comunista hanno eletto due consiglieri in un gruppo consiliare che mantiene le “identità” di entrambi i soggetti e in ogni occasione, con l’impegno a rafforzare il lavoro collegiale nei e per i quartieri, da battaglia in consiglio comunale.

Se è vero che un pezzo importante dei Giovani Comunisti ha deciso per motivi diversi di lasciare il partito, quest’anno verrà ricordato per l’apertura di un circolo di Giovani Comunisti a San Giuliano. Composto da una quindicina di ragazzi e ragazze tutti sui 20 anni e alcuni dei quali sono qui delegati al congresso, contribuiscono a ridare morale a tutto il partito, e soprattutto contaminano il partito stesso di idee e pratiche nuove che devono essere di stimolo per tutti e tutte. Anche a Pisa, dopo un periodo di fermo, i giovani comunisti hanno avviato un percorso di ricostruzione anche grazie a nuovi giovani iscritti da poco. A loro deve andare tutto il sostegno e l’aiuto da parte del partito, affinché anche a Pisa riparta l’attività della giovanile che dev’essere anzi il motore propulsivo della nostra attività.


Ciononostante dal punto di vista organizzativo abbiamo mostrato la corda, il partito nel suo complesso non è stato capace di articolare un lavoro di comunità come avrebbe voluto, come avrebbe dovuto; spesso ci siamo mossi a macchia di leopardo. Lo stato e le attività dei circoli non sono uniformi su tutto il territorio provinciale. I congressi hanno sottolineato la necessità di accorpare qualche circolo che al momento presenta pochi iscritti con i circoli vicini. In questo modo si evita di disperdere forze importanti a vantaggio dell’efficacia del partito sul territorio. Su altri circoli, invece, si aumentano i tesserati con ritorni importanti e nuovi iscritti, segnali importanti che devono essere valorizzati e non dispersi.


Dobbiamo analizzare con sincerità e autocritica le ragioni di queste difficoltà, dobbiamo, come accennato precedentemente agire l’anticapitalismo come modello culturale e soggettivo, questo vuol dire affermare le ragioni della condivisione di un progetto politico, assumerne la pratica di lavoro di comunità, assumere soprattutto da parte dei dirigenti il significato di responsabilità e di servizio per la comunità, ripudiare le derive individualiste siano esse di persone o di correnti.

Soltanto se riusciremo a ricostruire prima al nostro interno il significato e la pratica di una comunità potremmo rispondere alle offensive dell’individualismo capitalista e ridare voce alle ragioni e alle speranze del comunismo.

… la mia indisponibilità ad essere rieletto e le motivazioni …

Luca Barbuti

Buti 01 dicembre 2013

Ordine del Giorno dell’assemblea congressuale

L’assemblea dei delagati del Partito della Rifondazione Comunista riunitasi presso il Circolo Arci “Primo Maggio” di Buti a conclusione del 9° congresso provinciale approva la relazione del Segretario uscente Luca Barbuti con l’integrazione dei seguenti punti specifici:

  1. tra le fondamentali attività dei comunisti c’è quella di radicarsi nei luoghi di lavoro per accumulare sufficienti forze in vista di una crescita dell’ alternativa politca al sistema capitalistico. Il Partito della Rifondazione Comunista deve promuovere quindi la propria linea sui temi del lavoro, della quale i suoi militanti si facciano portatori all’interno delle organizzazioni sindacali a prescindere dall’indirizzo politico-sindacale delle stesse; impegna altresi i propri militanti a portare sui territori il “piano sul lavoro e la Costituzione

  2. per quanto riguarda la questione delle alleanze elettorali si ribadisce la necessità che anche in un eventuale composizione di lista per le lezioni europee 2014 il simbolo del lavoro e del comunismo sia preso in considerazione affinchè la proposta comunista torni centrale

  1. alla luce delle molteplici posizioni critiche espresse da molti circoli territoriali del Partito della Rifondazione Comunista e delle proposte alternative di movimenti e comitati spesso animati dai nostri stessi compagni e compagne, si ritiene necessario un netto cambiamento delle politiche regionali e una immediata apertura di una verifica seria e approfondita sui contenuti delle scelte dell’amministrazione regionale rispetto a sanità, grandi opere, trasporti, rifiuti e inceneritori, sviluppo urbanistico e salvaguardia del territorio da attuarsi entro l’approvazione del bilancio di previsione 2014 e non oltre marzo 2014. L’esito della verifica e la corenza con la nostra linea politica dovranno esser decisivi per la permanenza nella maggioranza di governo

Approvato all’unanimità

ODG: Parco Naturale MSRM

Il Congresso del Partito della Rifondazione Comunista di Pisa

Venuto a conoscenza attraverso la stampa della scelta della nostra città come sede del prossimo raduno nazionale delle AGESCI che vedrà la partecipazione di oltre 35.000 scout e la probabile presenza di Papa Francesco;

Appurato altresì che la sede individuata, pur senza decisioni o comunicazioni ufficiali, da organizzatori e istituzioni sono le aree delle “Cascine Nuove” e della “Sterpaia” comprese nella zona interna del Parco Naturale Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli;

Tenuto conto della naturale ed istituzionale vocazione conservazionistica del su detto Parco, nonché del suo intrinseco valore ambientale, ecologico e paesaggistico;

Valutando come altamente impattante sul territorio in oggetto l’installazione di una tendopoli di così vasta estensione, del tutto aliena alla vocazione di un’area completamente priva di servizi in grado di offrire accoglienza e contenere il potenziale inquinamento ambientale;

Valutando anche l’incredibile richiamo di folla che la visita del Pontefice genererebbe, con conseguente incremento delle criticità e dell’impatto su di un territorio non pronto né vocato a tale manifestazioni;

Preoccupato per le possibili ricadute nel lungo periodo degli adeguamenti che necessariamente dovranno essere messi in opera al fine di garantire la sicurezza ed il decoro di tale iniziativa, tali da creare nella zona infrastrutture idonee a reiterare simili iniziative o comunque distorcere il ruolo del Parco da quello delle protezione ambientale a quello di “parco pubblico”;

Non volendo in ogni caso che tale iniziativa, legittimata da presenti criteri di importanza o dalla presenza di Papa Bergolio, rappresenti un precedente da poter addurre per iniziative similari o anche di maggior valore in termini di profitto;

Ribadendo la fondamentale importanza ecologica della Tenuta di San Rossore nell’ottica della preservazione delle aree naturali costiere mediterranee, bacino di biodiversità e fondamentale polmone verde della Toscana.

Impegna la futura Segreteria della Federazione di Pisa a:

Attivare tutti i canali possibili, politici ed istituzionali, al fine di ottenere lo spostamento del raduno in altra migliore sede e ricevere garanzie sul futuro rispetto del ruolo conservazionistico del Parco Naturale MSRM;

Muoversi in particolar modo attraverso interrogazioni ed ordini del giorno in sede istitituzionale, sia a livello comunale che provinciale, al fine di ribadire i principi sopra enunciati;

Attivarsi attraverso i rappresentanti del PRC in Consiglio Regionale ed in Giunta al fine di spingere l’Amministrazione Regionale ad un ripensamento sulla scelta dell’area, ricordando la funzione direttiva che la Regione esercita sul Parco;

Promuovere il coagularsi di associazioni e altri soggetti politici in un tavolo ambientalista comune che porti avanti le istanze sopra indicate attraverso una formulazione comune ed efficacie.

  • Approvato all’unanimità

Primo Atto congressuale

Al Comitato Politico Federale del 16 ottobre 2013 sono stati sottoscritti i documenti congressuali da parte dei componenti del parlamentino pisano del PRC. I partecipanti all’assemblea (23 su 33) hanno cosi espresso la loro sottoscrizione:

  • 14 per il documento UNO;
  • 1 per il documento DUE;
  • 6 per il documento TRE
  • e 2 astensioni.E’ stata eletta inoltre la seguente Commissioni per il Congresso di Federazione:
  • per il doc. 1

Addobbati Andrea 3288488211 a.addobbati@stm.unipi.it

Carlesi Stefano 3318919099 elkappe@gmail.com

Iannello Daniele 3293170387 iannellodaniele@gmail.com

Madrigali Alberto 3384251882 albertopaolacasa@virgilio.it

Scatena Giada 3401509528 giadaska@yahoo.it,

  • per il doc. 2

Nannetti Roberto 3311327944 roberto.nannetti@alice.it

  • per il doc. 3

Bruno Giovanni 3491636503 gernika@email.it

Giorgi Valentino 3393721258 giorgivalentino@libero.it

Piro Antonio 3491464959 anto.piro@libero.it

Verbale Congresso Provinciale