Prc e UCIC: TARES, una tassa ingiusta che disincentiva la differenziata

In questi giorni stanno arrivando ai cittadini pisani i bollettini per il pagamento della TARES, che sostituisce la vecchia TARSU.

Oggi tutte le forze politiche a livello comunale si stracciano le vesti contro questa “stangata”, pur essendo le stesse forze politiche che a livello nazionale, in Parlamento, un anno e mezzo fa hanno dato via libera senza opposizione all’introduzione di quello che è un vero e proprio iniquo balzello.

Si tratta di una tassa ingiusta. In primo luogo la TARES sta determinando un aumento spropositato della contribuzione a carico dei cittadini in forme non calcolate in base al reddito e senza elementi di mitigazione come meccanismi premiali legati alla quantità di rifiuti che si producono.

La filosofia della TARES infatti non è minimamente legata al principio per cui chi più produce rifiuti più paga, quindi questa tassa ha come riflesso indiretto un allontanamento dall’orizzonte della tariffazione puntuale. Il rischio è quello di disincentivare la raccolta differenziata con un conseguente aumento dei costi di smaltimento, visto che con questo sistema abolisce ogni connessione tra costi del servizio e produzione dei rifiuti.

A questo si aggiunge, infine, un meccanismo contorto nel pagamento della tassa, per cui non ci sono neppure certezze sui tempi in cui i comuni e i soggetti gestori percepiranno queste entrate. Anche in questo caso il rischio concreto è che in mancanza di tempi definiti nelle entrate i soggetti gestori si trovino nella condizione forzata di ricorrere a crediti che poi graveranno ulteriormente sulle bollette che i cittadini dovranno pagare.

La TARES, quindi, introduce di fatto dei meccanismi perversi, che potranno avere effetti moltiplicatori sui costi. Le responsabilità politiche di tutto ciò sono evidenti e i cittadini devono esserne consapevoli. Dove erano il PD e il PDL quando in Parlamento è stato approvato questo provvedimento che peserà fortemente sui cittadini già colpiti da una gravissima crisi economica?

Una città in comune

Rifondazione Comunista

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