Solidarietà all’ARCI e al Circolo Unità oggetto di attentato incendiario

incendio-circolo-arci-cep_18092013Questa notte all’esterno del Circolo Arci “Unità” al CEP è stato appiccato intenzionalmente e dolosamente il fuoco. Un atto tanto più grave, quanto più viene portato a un importante spazio sociale della città e del quartiere, che si è sempre contraddistinto per la sua apertura alle forze sociali e politiche democratiche del territorio. All’ARCI di Pisa e al Circolo Unità, a chi vi lavora e a chi vi svolge le proprie iniziative, va la nostra piena solidarietà. Parteciperemo e invitiamo a partecipare alle iniziative pubbliche che, fin da questo pomeriggio alle ore 17.30, si svolgeranno presso il Circolo in via Boccherini. Non dimentichiamo che, neanche quattro mesi fa, un attentato incendiario molto grave ha colpito un altro luogo vitale della socialità e delle lotte in città, lo Spazio Antagonista Newroz: un episodio su cui ancora piena chiarezza deve essere fatta. Diamo un segnale chiaro, di vigilanza democratica, a chi scherza col fuoco: Pisa non accetta questi atti. Ci auguriamo che su quanto è accaduto al CEP si faccia al più presto piena chiarezza, in modo da impedire che simili episodi si ripetano ai danni di altre organizzazioni.


Rifondazione Comunista

una città in comune

Una risposta a “Solidarietà all’ARCI e al Circolo Unità oggetto di attentato incendiario”

  1. Paolo Benvenuti:

    giovedì 19 Settembre 2013 alle ore 12:50

    Cari compagni, occorre ricordare che, grazie all’amnistia Togliatti del 1946, l’Italia non ha mai fatto veramente i conti con il fascismo. Quel “tumore organico del pensiero” ha quindi continuato a esistere nelle istituzioni, nelle organizzazioni politiche e sindacali e, perfino, nella cosiddetta società civile. Oggi, e da almeno vent’anni, esso è divenuto addirittura parte integrante del nostro sistema di governo, sia nazionale e, spesso, anche locale. La violenza, la sopraffazione, l’egoismo, il rifiuto della solidarietà, l’azzeramento culturale e la censura di ogni voce dissidente, sono la norma della nostra quotidianità dove “il profitto è più importante dell’individuo”. Quindi mi domando, quale risposta dare a questi incendi, uguali a quelli accaduti in Italia nel 1923 e in Germania nel 1935, se non quella di conoscere bene la Storia e i suoi riflussi? Ma, mi domando ancora, quale movimento politico, oggi, in Italia, lavora contro la totale rimozione storica degli italiani? Cari compagni, non dobbiamo mai dimenticare che il piccolo popolo vietnamita ributtò a mare la superpotenza americana (ricordate?) perché esso aveva dalla sua una storia millenaria e ne era perfettamente consapevole, mentre il popolo americano era totalmente privo di coscienza storica… 
    Saliti comunisti, Paolo Benvenuti

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