Contrari alla svendita di Fossabanda, per l’uso sociale degli immobili comunali

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A Pisa la politica vera, quella in grado di affrontare e risolvere i problemi col confronto, non abita più nelle istituzioni comunali. Lo dimostra, ancora una volta, il modo in cui è stata gestita l’occupazione di Santa Croce in Fossabanda portata avanti alla luce del sole da Sinistra per. L’azione degli studenti, a cui va la nostra piena solidarietà, aveva l’obiettivo di aprire una discussione pubblica sul destino e sulla destinazione d’uso di questo immobile di proprietà del Comune. Come Rifondazione Comunista chiede da tempo, e come nei mesi passati hanno chiesto movimenti e famiglie che si battono contro l’emergenza abitativa, Fossabanda non va venduta ai privati – a prezzi di realizzo e a condizioni scandalosamente favorevoli – ma deve essere utilizzata a scopi sociali. La priorità, in tempo di crisi e di tagli al welfare, non può essere quella di “fare cassa” ma quella di rispondere al bisogno di alloggi e servizi che c’è in città. L’intervento massiccio della polizia municipale e delle forze dell’ordine, per sgomberare l’immobile prima ancora che gli occupanti potessero incontrare gli assessori Serfogli, Zambito e Danti, rivela più di tante parole le reali intenzioni dell’amministrazione: portare avanti i propri piani di (s)vendita del patrimonio immobiliare, dando però la parvenza dell’ascolto. Sul caso Fossabanda, come su altri casi aperti in città a partire dalla Mattonaia, Rifondazione Comunista continuerà la sua battaglia storica al fianco dei movimenti, delle famiglie sfrattate e degli studenti: contro la svendita e la speculazione, per l’uso a fini sociali della proprietà pubblica.

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