Comune di Pisa: chiediamo più asili di qualità e meno esternalizzazioni

L’amministrazione comunale, per bocca degli assessori Chiofalo ed Eligi, ha enunciato la propria ricetta per la riorganizzazione del sistema educativo comunale: trasformare un asilo a gestione diretta in un centro per l’infanzia 0-6 a gestione esterna. In pratica, esternalizzare e privatizzare un’altra fetta di servizi comunali.

L’amministrazione sostiene che alla base di questa proposta non c’è la volontà di tagliare gli investimenti nei servizi educativi, ma l’impossibilità di aumentare gli stanziamenti per la spesa del personale, a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità.

Tuttavia leggendo il documento di parere dei revisori dei conti al bilancio preventivo 2014 troviamo che le previsioni di spesa per asili nido e servizi per l’infanzia registrano una diminuzione di duecentomila euro per il personale, e di altri duecentomila euro per i servizi. Vorremmo capire come l’amministrazione può sostenere di non aver diminuito gli investimenti in questo campo così importante.

Inoltre, sebbene sia stato proposto un controllo di qualità per il futuro servizio convenzionato non è previsto alcun monitoraggio sulla retribuzione e sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori delle strutture convenzionate e a gestione diretta: dato che faranno lo stesso lavoro, l’amministrazione ci assicura che verranno pagati nello stesso modo e godranno delle stesse opportunità?

C’è anche da rilevare che il percorso “partecipato” proposto dall’amministrazione per discutere di un tema tanto delicato si sta svolgendo in meno di quindici giorni, con incontri separati quartiere per quartiere senza possibilità di confronto collettivo finale. Dobbiamo ribadire, una volta di più, che la partecipazione è un’altra cosa.

L’esperienza purtroppo insegna che l’affidamento a privati dei servizi educativi non avviene mai in maniera indolore: l’esternalizzazione si fa per diminuire i costi, con un peggioramento delle condizioni di lavoro per gli educatori che rischia inevitabilmente di riflettersi in un abbassamento della qualità del servizio per i bambini.

Il Comune di Pisa compia allora una scelta coraggiosa: derogando al patto di stabilità, continui ad offrire ai suoi cittadini servizi per l’educazione e l’istruzione di alto livello, obbedendo alla Costituzione Italiana. Questa strada è già stata imboccata, con successo, da una grande città italiana come Napoli, che lo scorso anno ha assunto, in completa controtendenza rispetto alle direttive nazionali di limitazione della spesa, 300 nuovi insegnanti per i servizi dell’infanzia.

Gruppo consiliare “una città in Comune – Rifondazione Comunista”

Una risposta a “Comune di Pisa: chiediamo più asili di qualità e meno esternalizzazioni”

  1. L.:

    giovedì 12 Dicembre 2013 alle ore 10:44

    Giusta la critica all’operato della giunta comunale per le scelte che sono state operate e per la mancanza di una reale partecipazione ma sono fuorvianti e non sono utili le conclusioni con il richiamo al caso del comune di Napoli e l’invito a derogare al patto di stabilità. Il Comune di Pisa non ha un disavanzo da capogiro come il Comune di Napoli ed il patto di stabilità, che certo ha colpevolmente messo in crisi il bilancio di molte pubbliche amministrazioni e moltissimi indispensabili servizi, non obbliga le amministrazioni locali ad operare tagli come quelli prospettati qui a Pisa per i servizi sociali e per gli asili. Il Comune di Pisa quindi non è costretto a compiere una scelta coraggiosa e a derogare al patto di stabilità se davvero volesse mantenere inalterate le spese per questi servizi e nemmeno se volesse aumentarle. La giunta potrebbe semplicemente scegliere con buon senso di non tagliare i servizi sociali. Potrebbe anche, se è necessario, operare risparmi ed economie su altri servizi ed invece in questo bilancio di previsione per il 2014 si legge chiaramente che le spese per il personale e per i servizi aumentano in voci del bilancio diverse da quelle relative ai servizi per gli asili e per il sociale che vengono fortemente penalizzati. Mettiamo gli assessori di fronte alle loro responsabilità rispetto a pessime scelte fatte come amministratori e non diamo credito al loro invocare pretestuosamente una irremovibile forza di causa maggiore, il patto di stabilità, a giustificazione del proprio discutibile operato. Non occorrono politici coraggiosi per operare scelte migliori ed anche i consiglieri di opposizione possono e devono lavorare per proporre soluzioni diverse, priorità diverse dal taglio dei servizi sociali. Un diverso bilancio preventivo 2014 per il Comune di Pisa è sicuramente possibile anche nell’infelice quadro normativo che si deve oggi affrontare, ivi compresa, purtroppo, anche la Costituzione Italiana ormai stravolta fino ad includere il pareggio di bilancio da cui derivano proprio le norme sul patto di stabilità. Concludo con un sincero e sentito augurio di buon lavoro al Gruppo consiliare “una città in Comune – Rifondazione Comunista” perché si impegni in questa difficile battaglia.

Rispondi