Il piano strutturale d’area prevede “lo sviluppo del territorio secondo il principio di produzione di reddito e non di rendita”: è l’ex-colorificio”

Pisa, 23 dicembre 2013

Le esperienze e le iniziative delle associazioni del Muncipio dei Beni Comuni nell’area industriale abbandonata dell’ex Colorificio Toscano, avversate dalla proprietà dell’area che ne ha chiesto la variazione di destinazione d’uso a fini residenziali, e l’interesse che invece hanno suscitato a livello nazionale ed europeo pongono una questione dirimente sulla necessità di incentrare “lo sviluppo del territorio secondo il principio di produzione di reddito e non di rendita”. Questo concetto, espresso letteralmente nelle linee guida del Piano Strutturale dell’Area Pisana, la cui valenza è indubbia nel contesto di crisi economico-sociale che stiamo attraversando, ci spinge ancora una volta ad intervenire sul destino dell’ex Colorificio. Dopo la notizia della richiesta della attuale proprietà al Comune di Pisa per variare la destinazione d’uso dell’area da produttiva a immobiliare, il gruppo regionale di Rifondazione Comunista ha interpellato la Giunta Regionale anche e soprattutto per dimostrare la nostra assoluta contrarietà a tale ipotesi e per confermare, invece, la nostra piena condivisione alle azioni ed alle iniziative del Municipio dei Beni Comuni. Azioni e iniziative che hanno fatto emergere le opportunità di aggregazione sociale, di realizzazione di servizi per i cittadini e di realizzazione di nuove opportunità occupazionali e di formazione al lavoro nella fabbrica abbandonata. Opportunità e auspici che ci sembrano coerenti con alcuni degli obiettivi per le politiche giovanili riportati nel documento preliminare di indirizzi per la formazione del piano strutturale dei comuni dell’area pisana e che sono altrettanto coerenti con le opportunità introdotte dalla Giunta Regionale con larecente proposta di legge per il mantenimento delle destinazioni produttive di aree industriali dismesse.

Per questi motivi Rifondazione Comunista ritiene che sia diventato improcrastinabile addivenire ad una progettualità sull’area dell’ex Colorificio che ne mantenga la destinazione a carattere produttivo e servizi. Una progettualità di valenza di area vasta che potrebbe prendere spunto dal modello del Polo Tecnologico di Navacchio, anch’esso sorto da un’ex fabbrica, e che si prefigga di attivare un incubatore per la ripresa di attività artigianali, per una produzione culturale continuando a sperimentare modelli di aggregazione e ad offrire servizi per le comunità ed i cittadini. Il quadro normativo nel suo complesso consentirebbe sin da subito di esplorare nel concreto una tale ipotesi e per questo sollecitiamo e siamo disponibili ad attivare un confronto con tutti i soggetti organizzati e le forze politiche dell’area pisana affinché l’ex Colorificio Toscano torni a vivere come centro di nuove forme di aggregazione sociale e di nuove opportunità occupazionali.

Partito dela RIFODAZIONE COMUNSTA

Federazione di Pisa

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