Italicum, peggio del Porcellum: fermiamoli!

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A Pisa si è costituito recentemente il Comitato “Per la democrazia costituzionale” in risposta all’appello lanciato da decine di giuristi e democratici italiani contro la nuova legge truffa, Renzi&Berlusconi, che vorrebbe cancellare i nostri diritti costituzionali.

Il comitato ha organizzato mercoledì 12 febbraio, dalle ore 17 alle ore 20, nell’Aula multimediale di Palazzo Ricci (ex facoltà di Lettere, Università di Pisa) un incontro-dibattito con:

CLAUDIO DE FIORES
professore straordinario di diritto costituzionale
Dipartimento di Giurisprudenza
Seconda Università degli Studi di Napoli
firmatario dell’appello “Per la democrazia costituzionale”

interviene

PAOLO BARRUCCI
professore di Sociologia
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
Università di Firenze


ITALICUM, PEGGIO DEL PORCELLUM: FERMIAMOLI!

La prima sentenza del 2014 della Corte Costituzionale ha fatto definitiva chiarezza sull’intero sistema elettorale utilizzato in Italia dal 1957 ad oggi, così come modificato dalla riforma del 2005 (“Porcellum”).

Ed ha dichiarato incostituzionale:

1) l’utilizzo del premio di maggioranza per trasformare una minioranza di voti in una maggioranza di seggi;

2) la negazione del diritto dei cittadini di scegliersi il proprio candidato (preferenze); perché ledono un diritto costituzionale fondamentale (art. 3, Cost.): “tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge”. Per questi motivi il Porcellum è stato dichiarato “fuori legge” dalla Corte Costiruzionale.

Il duo Renzi-Berlusconi, in spregio alla sentenza, ha proposto una “nuova” legge elettorale, l’Italicum, che riprende e peggiora tutti i punti dichiarati incostituzionali dalla Consulta. Una legge elettorale che non era affatto necessaria perché, dopo l’intervento della Corte, in Italia è rimasto in vigore il sistema elettorale PROPORZIONALE puro (senza premio di maggioranza), ovvero: 1 testa 1 voto, con diritto di preferenze.

Con l’Italicum si vuole togliere, ancora una volta, “sovranità” ai cittadini (art.1, Cost.) per darla solo ai partiti. Con l’l’Italicum si ledono i principi costituzionali di uguaglianza, rappresentanza e proporzionalità.

1) UGUAGLIANZA : il voto dei cittadini non è più “eguale e libero” (art.48, Cost.) e “pesa” a seconda della coalizione o della lista votata. Con il rischio di “NON PESARE” per niente se sarà votato un partito che non supererà la soglia di sbarramento, raddoppiata rispetto al Porcellum, e fissata all’8% per i partiti che si presentano da soli.

2) RAPPRESENTANZA : viene negato il “voto diretto” dei cittadini per scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Sono i partiti che formano le liste bloccate per un Parlamento di NOMINATI e non di ELETTI.

3) PROPORZIONALITA’: nel sistema proporzionale 1 voto vale 1 (così anche alle prossime elezioni europee). Nell’Italicum, con il premio di maggioranza, 1 voto – di quel 37% di elettori che si prenderà il 53% dei seggi – varrà circa “1,43”. Mentre, 1 voto – del restante 63% di elettori a cui spetterà solo il 47% dei seggi – varrà circa “0,75”. Praticamente la metà.

Una bugia. Non è vero che l’Italicum è necessario perché garantisce la governabilità. Lo afferma la stessa Corte Costituzionale: il meccanismo del premio di maggioranza “incentiverebbe” gli accordi tra liste di partito “senza scongiurare il rischio” che subito dopo le elezioni la coalizione si sciolga.

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