PRC Pisa: non sono i docenti universitari ADRUP-CUN ma soprattutto altri che hanno subito, stanno subendo e subiranno drammaticamente gli effetti della crisi

L’iniziativa del “sindacato” dei docenti universitari ADRUP-CUN, culminata in questi giorni nel sit in davanti al rettorato per chiedere lo sblocco degli stipendi è sicuramente legittima e giustificata, ma sembra assumere uno sgradevole sapore corporativo se si considera che i promotori hanno omesso di contestualizzare ad altre categorie di lavoratori e lavoratrici dello stesso comparto gli stessi effetti del blocco dei salari e dei contratti. In un contesto di crisi economica così pronunciato non si possono dimenticare le sostanziali differenze stipendiali e le altre opportunità economiche e non che separano i docenti universitari da tutte le altre categorie del comparto.

Omissione che risulta ancora più sgradevole per il personale realmente contrattualizzato quale quello tecnico-amministrativo, i lettori dell’università e per tutti i lavoratori e lavoratrici degli appalti che comunque svolgono la loro attività nella stessa Università. Sono infatti, a nostro avviso queste ultime le categorie che hanno subito, stanno subendo e subiranno drammaticamente gli effetti della crisi. Sono queste ultime le categorie che hanno subito una sostanziale emergenza salariale indotta dal blocco degli stipendi. In questo senso la protesta “solitaria” dei docenti è da considerarsi anche come una opportunità persa non avendo cercato il coinvolgimento solidale di tutte le altre componenti.

Infine un’ultimissima riflessione sul pronunciamento di illegittimità del blocco degli stipendi da parte della Corte Costituzionale, sembra di ricordare a questo proposito che tale blocco fosse stato adottato anche da autorevoli docenti universitari come la professoressa Fornero ed il professor Monti a testimoniare la necessità, forse, di cominciare a riconsiderare l’autorevolezza di una parte rilevante della classe dirigente di questo paese.

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