Alternanza scuola-lavoro in caserma, si preparano coscienze alla guerra. Si comincia con il Liceo Scientifico “XXV aprile” di Pontedera

A cura di

martelli-pink-f

RIFONDAZIONE COMUNISTA  PISA

Non solo si continua da giorni a celebrare la “festa” che comunque la si voglia “camuffare” è di stampo militarista, tant’è che ha visto sfrecciare sul nostro litorale non solo le Frecce Tricolori, ma anche i cacciabombardieri utilizzati nelle missioni di guerra, ma addirittura si apprende una notizia che ci lascia allibiti: il Liceo Scientifico “XXV aprile” di Pontedera avrebbe richiesto di far espletare le ore di alternanza scuola-lavoro ai propri studenti nella caserma della 46^ Aerobrigata dell’Aeronautica stanziata a Pisa.

Tralasciando la questione dell’alternanza, su cui occorrerà aprire un capitolo a parte e specifico di riflessione e cioè su quale ruolo debba avere la scuola nel percorso educativo e formativo delle nuove generazioni, rileviamo che l’inebriamento che la città di Pisa sta vivendo per le Forze Armate, rivela un preoccupante livello di perdita di coscienza collettiva rispetto alla dimensione militarista, che sta pervadendo la nostra vita quotidiana.

Non solo le amministrazioni locali non informano i cittadini dell’ulteriore militarizzazione del propri territori, con il potenziamento della base logistica ed operativa di Camp Darby ( da cui partono i rifornimenti per i bombardamenti su tutto il settore mediterraneo e mediorientale), non solo si tenta di assuefare alla guerra attraverso la massiccia propaganda dispiegata con le “Giornate della Solidarietà” e la,“festa” del Pisa Air Show, da oggi si fa un salto di qualità: la scuola come strumento organico di manipolazione delle coscienze degli adolescenti con un programma di integrazione e saldatura tra la dimensione civile e militare attraverso i percorsi di “alternanza scuola-lavoro”.

Chi ha pensato questa iniziativa dovrebbe riflettere che una scelta del genere risulta assai lontana dalla missione educatrice e formatrice della scuola, che dovrebbe sviluppare il pensiero critico piuttosto che mettersi al servizio della propaganda militarista che in questa città sta diventando oppressivamente pervasiva.

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