PRC Pisa e L’ altraSanGiuliano: “Nessuno senz’acqua”

A cura di

Rifondazione Comunista Pisa

L’ Altra San Giuliano

Rigoli 9 agosto 2017.  Queste giornate che hanno preceduto l’interruzione dell’erogazione dell’acqua alla città di Pisa hanno visto quotidianamente sulla stampa locale prese di posizione sia delle categorie associative degli albergatori e dei ristoratori che dell’amministrazione comunale pisana e del gestore (Acque spa) che sta intervenendo sul tubo che porta acqua alla città. Tutte queste dichiarazioni hanno, se mai ce ne fosse stato bisogno, evidenziato l’importanza dell’acqua.

Non poche sono state le preoccupazioni, le critiche, le informazioni della fasi organizzative, le risposte che i soggetti coinvolti hanno reso pubbliche. Chi a difesa dei loro rappresentati, chi dei cittadini della città, chi del lavoro in esecuzione.

Per quanto ci riguarda, come Rifondazione Comunista e gruppo Consiliare L’Altra San Giuliano non sorprendiamo certo nessuno se l’acqua bene comune torna ad essere oggi motivo di questa nostra iniziativa.

É certo, ad esempio, che nessuno possa contestare che questo lavoro a cui stiamo finalmente per assistere sia frutto anche delle nostre critiche: più volte su quel ponte siamo saliti per denunciare gli sprechi che da esso si materializzano. E con lui anche la drammatica situazione delle condutture idriche del comune, spesso oggetto di frequentissime e costosissime micro-opere di manutenzione (straordinaria!!!).

Oggi però vogliamo cogliere l’occasione della visibilità che ci offre questo lavoro straordinario alla rete per ricordare e denunciare che, così come è importantissima per 30 mila persone che vivono in città e che devono per qualche ora affrontare sacrifici, l’acqua è altrettanto indispensabile per centinaia di persone che vivono sui monti pisani e che, non essendo serviti dalla rete idrica, questo sacrificio, questa sofferenza sono costretti a subirla per tutti i giorni dell’anno.

La novità per il quale oggi siamo qui è l’aggravarsi del problema. Da circa un anno per una scelta – presumiamo – di Acque SpA è stato deciso di sospendere il servizio di consegna di acqua potabile con autobotti lasciando la vendita di acqua potabile a società private che ovviamente hanno avuto come prima conseguenza per i cittadini un aumento sproporzionato dei costi di approvvigionamento

A coloro che sino a oggi, sia i cittadini che noi, ci siamo rivolti e dal quale non c’è stata sensibilità vogliamo chiedere – anche se il termine giusto sarebbe esigiamo – di prendersi l’impegno, cosi come per i cittadini pisani, a ridare l’acqua anche a chi vive dove la rete idrica non c’è.

Questi cittadini che prevalentemente vivono sui nostri monti dovrebbero ricevere attenzioni e grande rispetto, vista anche l’importanza sociale che hanno per i luoghi in cui vivono; in un momento di grave crisi delle istituzioni locali persone che aiutano a mantenere l’ambiente in sicurezza, che svolgono anche una funzione sociale importantissima per l’affluenza turistica o come sentinelle dell’anti incendio boschivo andrebbero tenute in alta considerazione e la soddisfazione dei loro diritti, come ricevere l’acqua potabile nelle loro abitazioni, dovrebbe essere un dovere improcrastinabile da parte delle istituzioni pubbliche.

Per questi motivi siamo qui a fare appello al presidente di Acque Spa, Giuseppe Sardu e al Sindaco Filippeschi quale maggior socio di Acque spa affinché sia riattivato immediatamente il servizio di consegna a prezzi sociali di acqua con le autobotti.

L’acqua è di tutte e tutti e come si è vista una grande macchina operativa affinché dai rubinetti della città risgorghi velocemente, auspichiamo che lo si faccia anche per tutti coloro che sono, loro malgrado, esclusi dalla rete idrica.

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