Sant’Ermete: “In Commissione Regionale al fianco degli abitanti del quartiere per il diritto all’abitare”

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blocco-santermete-protesta-case-popolari-2Rifondazione Comunista Pisa

Una Città in Comune


Pisa 14 novembre 2017Le nostre organizzazioni sono al fianco degli abitanti di Sant’Ermete che da tanti, troppi anni rivendicano il diritto di abitare in condizioni sicure e dignitose. A distanza di tre anni dall’avvio dei lavori, il progetto di ricostruzione degli alloggi popolari è di fatto fermo, con un “buco” in mezzo al quartiere che aggiunge degrado a degrado. In vista dell’abbattimento degli edifici del ’47 non vengono quasi più fatte manutenzioni, così che molti vivono in case fatiscenti, in alcuni casi certificate da Usl e Vigili del Fuoco come inabitabili, dove in 40 metri quadri stanno nuclei familiari di 5-6 persone. A fronte di questa situazione molto critica, comune ad altre realtà del territorio, gli abitanti hanno avanzato la richiesta che venisse ridotto o sospeso il pagamento del canone.  Di questi temi si sarebbe dovuto parlare in Commissione regionale Sanità lo scorso 4 ottobre ma, nonostante il nostro gruppo avesse chiesto e ottenuto di far assistere ai lavori una delegazione di Sant’Ermete, le forze dell’ordine hanno prima opposto una dura resistenza all’ingresso, poi hanno fermato alcuni manifestanti. Una brutta pagina, che rappresenta plasticamente la chiusura di chi governa la Regione e tenta di trasformare problemi sociali in questioni di ordine pubblico per non assumersi le proprie responsabilità. Anche per questo, per garantire la libera partecipazione dei cittadini e la massima trasparenza della discussione, saremo anche noi a Firenze mercoledì 15 novembre in occasione della Commissione regionale, chiamata nuovamente a discutere sulle condizioni abitative di Sant’Ermete e sulle giuste richieste dei suoi abitanti di case sicure e dignitose. Si tratta di una lotta di tutte e tutti per rimettere al centro della politica i diritti e i bisogni delle classi popolari, a partire dal diritto all’abitare e dal diritto alla città, dopo anni in cui chi governa a tutti i livelli ha favorito le speculazioni private e il libero mercato della casa, disinvestito dall’edilizia pubblica e svenduto il patrimonio immobiliare comune

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