Amministrative 2018: I diritti o sono di tutti e tutte o non sono. Pronti a presentare il programma e la candidatura a Sindaco

A cura di

D I R I T T I     I N      C O M U N E

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coalizione composta da

Rifondazione Comunista Pisa

Possibile – Una città in comune

Pisa 16 mqrzo 2018. Un anno fa abbiamo lanciato un percorso pubblico, aperto e partecipato per la costruzione di “Diritti in comune”: la coalizione della sinistra che si candida alle prossime elezioni amministrative. Dopo 12 mesi di intenso lavoro con iniziative, incontri, tavoli tematici, i soggetti le liste che fanno parte di “Diritti in comune” presenteranno nei prossimi giorni il programma e la propria candidatura a sindaco.

Dopo il voto del 4 marzo, infatti, siamo sempre più convinti dell’urgenza e della necessità di una proposta politica chiara e radicale che possa cambiare il volto della città rispondendo realmente ai bisogni sociali di chi è colpito dalla crisi e da quelle politiche neoliberiste portate avanti in questi decenni, tanto dai Governi di centro-destra quanto da quelli di centro-sinistra.

Per queste ragioni Diritti in Comune – la coalizione della sinistra si candida alle prossime elezioni amministrative, a partire dal lavoro di opposizione portato avanti in questi 5 anni dentro e fuori il consiglio comunale, con un programma nettamente alternativo alla maggioranza che ha governato Pisa negli ultimi venti anni e che ha contribuito, anche nella nostra città, ad alimentare diseguaglianze e insicurezza sociale, anche a causa delle ingenti risorse pubbliche impiegate per realizzare speculazioni edilizie e inutili grandi opere, sottraendole di fatto ad interventi a favore di chi ha subito maggiormente questi anni di crisi economica.

Non si può combattere la destra insieme a chi porta sulle proprie spalle la responsabilità di aver condotto politiche economiche e sociali speculari alla destra stessa, creando tutte le condizioni per quella crescita esponenziale della Lega a cui stiamo assistendo anche nei nostri territori.

Ci candidiamo perché vogliamo che Pisa sia una città solidale e accogliente, capace di costruire ponti e abbattere i muri dell’intolleranza e del razzismo che il centrodestra e la Lega spargono come un veleno per tutto il Paese. Per questo siamo alternativi a chi in questi anni ha amministrato la città con ripetuti sgomberi degli spazi sociali, ruspe nei campi rom, ordinanze contro i migranti fino alla applicazione dell’indecente norma governativa sul Daspo urbano.

Per questi motivi riteniamo che chiedere voti puntando sulla paura della destra sia una strategia perdente. I tatticismi di palazzo e gli appelli frontisti lanciati da Leu in questi giorni sono alchimie stantie e asfittiche, tutte interne ad una prospettiva già ripetutamente sconfitta e rispetto alla quale siamo da sempre stati alternativi.

A Pisa è invece possibile provare a scrivere una storia diversa. È questo l’obiettivo a cui da tempo lavora la nostra coalizione: una sinistra utile e credibile che, muovendo da valori irrinunciabili, sia capace, rompendo le compatibilità economiche imposte, di dare risposte concrete e urgenti a chi è sfrattato, a chi non è tutelato dall’attuale sistema di welfare, a chi perde il lavoro o non lo trova, a chi è più debole e non può accedere ai servizi, a chi non si sente più rappresentato.

Ed è proprio a partire da un programma concreto che vogliamo convincere tante cittadine e cittadini che le sirene e le deleghe in bianco proposte da quel M5S per cui destra e sinistra non esistono e tutto si risolve con un voto online, non danno alcuna risposta ai bisogni sociali di chi oggi non arriva alla fine del mese.

Un programma, quello della coalizione di Diritti in Comune, che abbiamo iniziato a costruire in forma pubblica e partecipata nella primavera del 2017, a cui hanno contribuito singole e singoli, associazioni e altre soggettività a cui riteniamo di dovere riconoscenza e un atteggiamento coerente. Anche per questo non siamo interessati a cambiamenti di percorso né tantomeno a nuovi cartelli elettorali, di qualsiasi genere siano.

Un’alternativa alla precarietà, alla privatizzazione dei servizi, alla speculazione immobiliare, alla distruzione dei servizi sociali e alla svendita del patrimonio pubblico c’è. Lo abbiamo dimostrato in questi anni con decine e decine di proposte.

La partecipazione, la lotta contro l’ingiustizia sociale e le disuguaglianze in ogni angolo in cui sorgano, sono l’antidoto contro la solitudine, l’egoismo sociale, la paura di ciò che è diverso. I diritti o sono di tutti e tutte o non sono.

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