Rifiuti, il PD si ravvede? PRC Pisa: “BENE, ORA ATTI CONCRETI!”

Pisa 29 agosto 2019. La situazione dei lavoratori dell’igiene ambientale sta diventando sempre più esplosiva.
L’azienda Geofor continua a mantenere un rapporto di differenziazione nei contratti dei sub-appalti, tra cui c’è la AVR che ha il contratto in scadenza, e che mantiene un doppio binario tra lavoratori con l’applicazione del più favorevole contratto di FederAmbiente per i lavortori della città di Pisa, mentre applica il Multiservizi per i lavoratori di Navacchio, con un gap salariale di circa trecento euro e istituti contrattuali pesantemente sfavorevoli per questi ultimi.
In realtà, nei comuni della zona vi sono più aziende che intervengono per la raccolta dei rifiuti: Geofor, AVR, ATI, Ge.Co, con una diversificazione inconcepibile per la medesima mansione a cui sono chiamati i dipendenti delle varie aziende. A parità di mansioni, infatti, abbiamo applicazione di contratti diversi, gli strumenti messi a disposizione dei lavoratori sono differenziati, le ore e i ritmi di lavoro non sono omogenee tra lavoratori con le medesime mansioni.
Il Presidente Fortini, in alcuni incontri che sta tenendo con le forze politiche, istituzionali e sindacali, sta dichiarando il suo impegno per l’unificazione del contratto di riferimento, che non sarebbe accettato dalle parti private: in realtà è chiaro che innanzitutto la questione è dominata dalle impostazioni che gli stessi comuni adottano per i capitolati d’appalto, ma soprattutto dalla mancata messa a disposizione della mole di capitali e profitti che Geofor ha accumulato in questi anni, come ripetutamente dichiarato pubblicamente da Fortini.
A complicare questo scenario, come ha già denunciato Sinistra Unita per un’ altra San Giuliano (di cui Rifondazione fa parte), si aggiunge lo scontro politico tra i Comuni della zona, apertosi con le dichiarazioni del vice-Presidente di Geofor Gambini, consigliere eletto a San Giuliano per la Lega. Le sue dichiarazioni lanciate in rete (essere il nuovo “assessore ai rifiuti” a Pisa e promuovere una raccolta di rifiuti speciali con Geofor solo nel Comune capoluogo) rappresenta un evidente e macroscopico conflitto di interessi: tra il suo ruolo istituzionale di consigliere comunale e la funzione amministrativa in Geofor per la quale deve assicurare equità di intervento per tutti i Comuni soci.
E’ evidente invece che l’incarico di
vice-Presidente di Geofor conferitogli dal Sindaco di Pisa Conti
ha lo scopo di rappresentare la Lega piuttosto che gli interessi
dei cittadini.
Rifondazione Comunista ha da tempo sollevato
il problema complessivo, sostenendo gli scioperi e le
mobilitazioni dei lavoratori, e auspica che tutte le
organizzazioni sindacali avviino una stagione di lotte che possa
portare ad una armonizzazione dei contratti, con un codice degli
appalti coerente in tutti i comuni e con tutte le aziende impegnate
(da Geofor alle ditte subappaltanti) e con clausole di salvaguardia
per i lavoratori.
Il sistema che ha provocato così tante storture
nelle condizioni contrattuali è stato concepito nelle
amministrazioni a guida centrosinistra, per contemperare
l’esigenza di un modello più compatibile con il rispetto
dell’ambiente, basato sulla raccolta differenziata, con il
contenimento dei costi. Tuttavia, ad una giusta esigenza si
è risposto con un modello organizzativo che ha fatto
retrocedere la condizione di lavoro e salariali degli addetti:
la raccolta porta a porta viene svolta da singoli operatori
utilizzando piccoli mezzi, con carichi di lavoro pesantissimi,
oppure con mezzi più grandi a cui gli addetti stanno attaccati
con apposite maniglie, poggiando su un predellino esterno. È un
lavoro estremamente usurante che ha assunto sempre più i tratti
di lavoro servile e di vero e proprio bracciantato.
Anche in
alcuni settori del PD locale e regionale, come nelle giunte di
centrosinistra dei comuni della zona interessati, il modello che per
anni ha prevalso viene ormai messo in discussione: segno che
le contraddizioni e le storture che abbiamo da tempo rilevato
e denunciato sono ormai insopportabili e vanno sanate.
Per
questi motivi Rifondazione comunista ritiene che debbano essere fatti
ulteriori passi e che la gestione dei servizi per la raccolta dei
rifiuti debba essere affrontata in modo complessivo e organico.
Non si possono contrapporre politiche
ambientali anche se giuste e condivisibili al peggioramento
delle condizioni e dei diritti dei lavoratori, con la
giustificazione che altrimenti i costi lieviterebbero e
verrebbero scaricati sui cittadini. In realtà, siamo certi che
le risorse possano essere trovate all’interno dei capitolati
stessi, ridimensionando i profitti che si generano da questi
appalti.
Va dunque ripensato il modello della raccolta
differenziata per renderla più efficace a partire dalla
la reinternalizzazione del servizio (come sembra progettare
anche la stessa Geofor, secondo le dichiarazioni di Fortini) che
permetta investimenti tesi all’applicazione di un contratto unico per
tutti i lavoratori, l’ acquisizione di mezzi adeguati e quindi la
riqualificazione del lavoro per tutelare la sicurezza e la
salute di tutti gli addetti.