Emergenza abitativa a Pisa: le proposte di Rifondazione Comunista

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Giovedì 21 giugno dalle ore 15 il Consiglio Comunale di Pisa discuterà dell’emergenza abitativa in città. Abbiamo già presentato tre ordini del giorno, che verranno sottoposti alla votazione, per affrontare seriamente il problema. Nel primo ordine del giorno si chiede di fatto la sospensione dell’uso della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti per morosità incolpevole e l’istituzione di procedure in grado di arrivare, di concerto con i sindacati degli inquilini, sempre a soluzioni eque ed equilibrate, con passaggi da casa a casa. Nel secondo ordine del giorno si chiede l’assegnazione immediata di tutte le case di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) attualmente sfitte in attesa di messa a norma e di altri interventi di ristrutturazione. Si aggiunge la richiesta di utilizzare parte dell’avanzo di amministrazione per provvedere ai lavori necessari in tempi rapidi e si suggerisce anche di prendere in considerazione la possibilità di affidare gli interventi agli stessi assegnatari, con modalità di auto-recupero e scalando le spese dal canone di affitto. Nel terzo ordine del giorno si chiede di fare il massimo della pressione possibile affinché i proprietari dei più di 4000 immobili sfitti senza giusta causa presenti nel Comune di Pisa vengano affittati a canone agevolato o, in caso di persistenza ingiustificata dello sfitto, requisiti per far fronte all’emergenza abitativa. Si incoraggia inoltre il Comune a considerare la possibilità di acquisire a prezzi di costo i numerosi immobili di nuova costruzione ma invenduti, al fine di espandere rapidamente il proprio patrimonio di case popolari. Si richiede, a sostegno di queste operazioni, l’istituzione di un osservatorio della casa e della situazione immobiliare nel Comune. Invitiamo tutta la cittadinanza e ovviamente i sindacati degli inquilini ad essere presenti alla discussione e ad incoraggiare i consiglieri comunali a fare la scelta giusta, sostenendo le nostre proposte. Dall’emergenza abitativa si può uscire se si ha il coraggio di aggredire veramente la rendita immobiliare e di compiere scelte lungimiranti, che invertano la rotta rispetto agli ultimi decenni.

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