Presentata la lista di Rifondazione per Pisa: “Diamo voce a chi non ce l’ha”

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[da Pisatoday.it] Rifondazione Comunista, in coalizione con “Una città in comune” per le prossime elezioni amministrative, ha presentato alla città i propri candidati per il Consiglio Comunale. La lista vuole dar voce alla Pisa reale, a partire dalle lotte del lavoro, dell’ambiente, della salute, della vivibilità dei quartieri, della trasparenza nella pubblica amministrazione.

Molte novità nella lista che Rifondazione Comunista presenta per le elezioni amministrative del 26 e 27 maggio. Oltre ad alcuni nomi noti del partito, come la ‘co-sindaca’ Paola Bigongiari, il coordinatore cittadino Federico Oliveri, il consigliere comunale uscente Maurizio Bini, l’ex consigliere comunale e dipendente Geofor Stefano Teotino, o il consigliere uscente del CTP Litorale Alessandro Niccolai, la lista è composta da lavoratori, attivisti e semplici cittadini che hanno deciso di impegnarsi “per dare a Pisa un governo di sinistra degno di questo nome”.

“La lista – spiega Federico Oliveri – rispecchia le lotte sui temi del lavoro, dell’ambiente, della salute, della vivibilità dei quartieri, della casa, dei beni comuni, dei diritti sociali e civili, della laicità, della trasparenza, della pace che Rifondazione Comunista ha portato avanti in tutti questi anni e che incarnano una idea di città alternativa a quella dell’amministrazione uscente e delle altre forze politiche”.

Alla domanda su che cosa distingua questa lista dalle altre, Oliveri risponde sicuro: “Noi diamo voce e speranza a chi oggi non ne ha. Per questo, oltre a militanti di partito attivi da anni nei territori – dal CEP a Gagno, da Porta a Mare a Cisanello – o nei luoghi di lavoro – dalle USL ai servizi pubblici, dalla scuola all’università – abbiamo voluto dare spazio a numerose candidature indipendenti, ciascuna rappresentativa di un pezzo di città che finora è stato oscurato e silenziato, e che noi vogliamo rimettere al centro della politica”. “La nostra lista – continua Oliveri – è innanzitutto questo: uno spaccato della Pisa reale, quella che paga gli effetti della crisi soprattutto nelle periferie e nei quartieri popolari, e che vuole invertire la rotta rispetto alle disuguaglianze crescenti e ad un governo del territorio che guarda più alla rendita e agli interessi di pochi che all’economia reale e al benessere collettivo”.

In lista con Rifondazione ci sono innanzitutto lavoratori e lavoratrici. Alcuni anche minacciati di licenziamento, come Isabella Gentile, dipendente della Misericordia di Pisa, da mesi impegnata in una difficile battaglia per preservare più di 40 posti di lavoro: “Rifondazione Comunista – dice la Gentile – è di fatto l’unico partito che si è interessato concretamente alla nostra vertenza, dicendo che il debito di 11 milioni accumulato dalla confraternita non va scaricato sui dipendenti licenziandoli, e non deve danneggiare la qualità del servizio”.

In lista anche Tina Esposito, dipendente di una delle cooperative che gestiscono le portinerie dell’università, prima assegnata al servizio mensa: “Serve in città un partito come Rifondazione che difende i lavoratori e i servizi fondamentali. I tagli dei governi sulla spesa pubblica si ripercuotono sempre sulla parte più debole. Il modello delle esternalizzazioni dei servizi non funziona. Dobbiamo garantire parità di salario a parità di mansioni”. Tra i candidati del mondo del lavoro anche Stefania Campani, della Coop di Cisanello, e Leonardo Geri, del sindacato degli edicolanti.

“La Pisa reale – ci tiene a sottolineare Oliveri – è fatta di lavoratrici e lavoratori, residenti e non residenti, ma anche di studenti e di migranti: per questo abbiamo voluto candidare Adriana Paduraru, una lavoratrice romena, e due studenti, Marta Vero ed Edoardo Raimondi”. Adriana Paduraru parte dalla sua esperienza per spiegare il senso della sua scelta di candidarsi con Rifondazione: “Non ho avuto vita facile in Italia: i primi anni ero irregolare, e ho dovuto accettare di lavorare a nero. Siamo una risorsa importante, siamo parte integrante della società italiana, ed è giusto che ci occupiamo in prima persona anche di politica”.

Tra i candidati molti esponenti del mondo della scuola, dell’università e della ricerca. “Abbiamo voluto dare voce – spiegano dal partito – alle diverse componenti del mondo della formazione, candidando esponenti sindacali noti in città come Giovanni Bruno, docenti di ruolo come Antonio Bartolozzi e Guia Giannessi, docenti precari come Simone Contiero, personale tecnico-amministrativo come Anna Pelosini, ricercatori dell’università come Andrea Addobbati e del CNR come Cristiana Sbraba e Giovanni Mainetto”. Quest’ultimo ha collaborato spesso negli anni con Rifondazione in qualità di esponente dell’UAAR, l’Unione Atei Agnostici e Razionalisti. “Abbiamo fatto insieme importanti battaglie per la laicità – ricorda Mainetto – a partire dalla richiesta che la Chiesa pagasse per intero l’ICI, e ora l’IMU, sugli immobili adibiti ad uso commerciale”.

Le battaglie per la difesa dell’ambiente e dei beni comuni, dalle antenne all’elettrosmog, dall’acqua pubblica alla chiusura dell’inceneritore di Ospedaletto, sono presenti in lista con Beatrice Bardelli. Le battaglie per il diritto all’abitare, contro gli sfratti e per l’utilizzo delle case sfitte per far fronte all’emergenza abitativa, sono presenti invece con Bruno Frassinesi, membro del direttivo dell’Unione Inquilini.

Da Rifondazione non nascondono la soddisfazione per aver saputo aggregare una squadra di candidati così radicati, tra cui spicca anche un nome di fama internazionale come il regista pisano Paolo Benvenuti. “Tutti coloro che si sono candidati come indipendenti – spiega Paola Bigongiari – hanno riconosciuto in noi un soggetto politico affidabile e aperto, lontano dalla vecchia politica dei partiti tradizionali, al cui interno portare le proprie idee in maniera autonoma e coerente. Ci unisce una stessa convinzione: solo impegnandosi nelle lotte sindacali e sociali si difendono i diritti e si tutela la dignità delle persone, oggi fortemente a rischio a causa della crisi e delle politiche di austerità portate avanti ormai trasversalmente dal PD e dal PDL”.

E conclude: “Sempre più cittadini, sempre più lavoratori capiscono che il cambiamento di cui Pisa ha bisogno, in direzione di un modello di sviluppo sostenibile e di una città vivibile per tutti, può avvenire solo rompendo il fronte dei poteri economici e politici che si aggrega intorno al PD. Ma per rompere questo fronte non si può improvvisare: servono competenze accumulate negli anni, e serve coerenza. Due qualità di cui riteniamo, modestamente, di essere portatori”.

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