Pirogassificatore a Castelfranco, altri tre mesi per il collaudo

[da Il Tirreno – 29/08/13] Si terranno altri tre mesi di collaudo prima della sentenza definitiva, già prevista per il 28 gennaio. È questa l’ultima decisione dei giudici del Consiglio di Stato in merito alla richiesta di Waste Recycling di una proroga al periodo di prova del pirogassificatore, già tenutosi per tre mesi fra marzo e giugno. Una decisione presa rilevando che “il periodo di tempo concesso a causa delle particolarità tecnologiche dell’impianto non è stato sufficiente […] e che nelle more dello stesso gli organi deputati al controllo non hanno rilevato la presenza di situazioni di allarme”. In sostanza, un nuovo via libera all’azienda, che potrà arrivare a sentenza concludendo il periodo di messa a punto dei macchinari superando eventualmente i vari problemi tecnici riscontrati nei primi tre mesi di prova; disguidi che l’azienda giustificava con l’inutilizzo forzato delle macchine dovuto al protrarsi della vertenza. Il tutto, ovviamente, da fare ancora una volta sotto la sorveglianza degli enti preposti al monitoraggio. Tutele che però non convincono, com’è prevedibile, le altre parti in causa nella vicenda, a cominciare dal Comune. «Non è certamente l’esito che attendevamo. Tutti gli sforzi che come amministrazione abbiamo dedicato alla questione insieme agli avvocati erano rivolti in tutt’altra direzione – commenta a caldo il vicesindaco Gabriele Toti, anticipando un’analisi più dettagliata della sentenza –. Ovviamente non ci daremo per vinti e soprattutto, in questa nuova fase di sperimentazione, faremo tutto il necessario affinché il monitoraggio degli enti preposti avvenga nei termini previsti, a salvaguardia della salute dei cittadini, nostra priorità assoluta». Sconcerto anche dal Comitato Antinquinamento, che nei giorni scorsi si era pronunciato aspramente contro le nuove richieste di Waste Recycling. «Questa tiritera è durata fin troppo e avrebbe dovuto concludersi già due anni fa, a seguito della presa di posizione forte e chiara della popolazione – afferma la presidentessa del Comitato Aurora Rossi –. Malgrado queste concessioni intermedie, confidiamo comunque nella saggezza dei giudici in merito alla decisione finale, che speriamo chiuda la faccenda e le tante prese in giro di questi mesi». Evidenzia un’altro passo della sentenza invece Rifondazione Comunista, puntando il dito su una delle motivazioni preliminari. Il Consiglio, poche righe sopra alle conclusioni, ha infatti precisato come “ove pure il collaudo si concludesse in senso positivo, dallo stesso non potrebbero discendere conseguenze sull’interesse delle originarie parti ricorrenti alla conclusione del presente giudizio”. «Una sorta di giustificazione, quasi a mettere le mani avanti mettendo in chiaro che il motivo del contendere non riguarderà il collaudo ma la situazione originaria della vertenza, che noi contestavamo: il carattere sperimentale dell’impianto – interpreta il consigliere provinciale del Prc Andrea Corti –. Carattere sperimentale che avrebbe necessitato di un altro iter autorizzativo e che è anche implicitamente riconosciuto dalla necessità di fare collaudi e relativi monitoraggi». Nilo Di Modica

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