La truffa delle “nuove” Province

1146460_10203098431647096_3521469920732064779_nA cura di

Una città in comune Pisa Calcinaia Bene Comune L’Altra San Giuliano Per una svolta in comune Casciana Terme Lari Rifondazione Comunista Pisa

Il prossimo 12 ottobre, con le elezioni del nuovo consiglio provinciale, si porterà a compimento il primo passaggio significativo dell’attacco alla democrazia conseguente ai provvedimenti approvati e in fase di approvazione del governo Renzi.

Il decisionismo che annulla le rappresentanze politiche e territoriali è il mantra con cui il nuovo uomo della provvidenza promette l’uscita dalla crisi. A nostro modo di vedere è invece l’esatto contrario: l’abbassamento dei livelli di democrazia e quindi di livelli di discussione e elaborazione riusciranno solamente a consolidare i limiti congeniti che nel nostro paese hanno aggravato gli effetti della crisi internazionale. Nel caso delle provincie in particolare le assurdità della legge fortemente voluta da Renzi e dal suo sottosegretario Del Rio mostrano con tutta evidenza il distacco abissale tra la rappresentanza popolare e i livelli decisionali. Nella nostra provincia ad esempio si andrà a votare un consiglio composto da solo 12 membri scelti ed eletti dalla comunità dei consiglieri e dei sindaci dei 37 comuni pisani e con un meccanismo che prevede addirittura il voto ponderato, ovvero più pesante per i sindaci e i consiglieri dei comuni piu grandi. La naturale conseguenza di ciò è che un cittadino di Calci conta meno di un cittadino di Pontedera

Il nuovo consiglio inoltre avrà ancora tutte le competenze e poteri in termini di pianificazione e programmazione di quelli che storicamente in 63 anni di storia democratica delle provincie erano stati eletti a suffragio universale e direttamente dai cittadini; un consiglio che difficilmente potrà rispondere ai cittadini per le proprie scelte e che soprattutto non avrà il contrappeso delle funzioni di controllo esercitato storicamente dalle opposizioni.

Per questi motivo i nostri consiglieri non parteciperanno al simulacro di queste elezioni nella convinzione che il rapporto diretto tra eletti e cittadini prescritto dalla nostra Costituzione debba rimanere l’orizzonte di chi vuol difendere la democrazia ed evitare derive che ricordano tristemente un impianto istituzionale funzionale ad un solo uomo al comando.

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