Cottolengo, PRC S. Giuliano T. : “Non diamo spazio ai fascismi in una terra di uomini e donne figli della Resistenza”
A cura di
Rifondazione Comunista
San Giuliano Terme
Sarà il solito, patetico, atto dimostrativo. Una minuscola schiera di amministratorucoli prepotenti che, in questo caso davanti al Cottolengo, grideranno il loro odio in faccia agli ultimi posando davanti a obbiettivi e taccuini di testate giornalistiche sempre più prone e servili a coloro che ci stanno portando allo scontro di civiltà. Niente di più scontato, niente di più banale.
Nel mondo di oggi, della bussola al contrario, non è difficile assistere a tali vigliaccherie. Prendere una massa di poveri, costretta a vivere in strutture fatiscenti al limite della decenza umane ed additarle come responsabili di tutte le proprie miserie.
Non una parola sulle loro condizioni di vita. Di contro massima attenzione nel caso che, guai a loro, questi disgraziati cercassero di evadere dalla loro reclusione (magari passeggiando fra la vita di un paese, concedendosi una lussuosissima biciclettata o persino del footing – che vita! -).
In un panorama di degrado agricolo, di abbandono abitativo esteso, di incuria e di crescente disgregazione sociale parrebbe surreale andare a cercare come panacea dei propri mali il disagio degli ultimi della terra. Colpevoli, come non riconoscerlo, di esser spesso “negri”. Che affronto nell’Alabama in cui viviamo!
Non sapremmo come manifestare meglio il nostro disprezzo se non gridando in faccia a tali codarderie per chiedere che si torni ad approcciarci da umani al bisogno di affermazione che deve esser soddisfatto per gli uomini e le donne libere di questa terra. Contestualmente, con la stessa determinazione, non ci sottrarremo a pretendere la revisione del modello di “detenzione” dei migranti puntando decisamente verso il modello dell’accoglienza diffusa – piccoli nuclei in ogni frazione – unico antidoto e rimedio contro la barbarie razzista.
Il razzismo si cura viaggiando, aprendosi al mondo con la solidarietà e la fratellanza. Una terra di uomini e donne figli della Resistenza non può che coltivare ed ampliare questa grande lezione. L’ultima volta che il campo fu lasciato a fascistelli come questi di nuova leva finimmo prigionieri e con le pezze al culo. Non dimentichiamocelo.
PS: Nella classifica dei paesi che vivono il fenomeno dell’emigrazione (uomini e donne che se ne vanno) l’Italia vanta un tristissimo sesto posto. Davanti a noi nemmeno un paese africano. Fra i nostri emigranti quelli laureati, i celebri cervelli in fuga, sono meno di un terzo. Siamo ancora contro L’immigrazione?