Fermiamo il passato – Solidarietà al Compagno FRANCO BORSELLINI”

Pisa 27 ottobre 2019

Nel lontano 1966 Ivan Della Mea scrisse una canzone, che forse molti non ricorderanno, ma che nei primi versi recitava:

O cara moglie, stasera ti prego,
dì a mio figlio che vada a dormire,
perché le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.
Proprio stamane là sul lavoro,
con il sorriso del caposezione,
mi è arrivata la liquidazione,
m’han licenziato senza pietà.
E la ragione è perché ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti
,
per la difesa del mio sindacato
,
del mio lavoro
, della libertà .

Nel 2019 forse parole più appropriate non si possono trovare per descrivere quanto è successo a Franco Borsellini lavoratore e delegato sindacale della PAM Panorama di Pontedera che dopo quarant’anni di lavoro si è visto recapitare la lettera di licenziamento con modalità e tempistiche degne della canzone di Ivan Della Mea.

Come scrivono le OOSS a sostegno della vertenza di Franco è evidente che il clima nei punti vendita di Pam Panorama della Toscana è diventato ormai insostenibile, per questo il coordinamento regionale unitario ha deciso un percorso di mobilitazione, che vedrà interessati tutti i 29 punti vendita presenti in Toscana.

Noi aggiungiamo che il clima è cambiato totalmente non solo nei punti di vendita PAM, ma tutto il mondo del lavoro è ormai da troppo tempo sotto attacco frontale. Dagli anni delle rivendicazioni che avevano ispirato la canzone di Ivan Della Mea, troppo regressioni si sono avute sulla tutela dei diritti, troppe forme contrattuali e il precariato diventato paradigma nei rapporti di lavoro hanno disgregato, dissipato e distrutto le forme di solidarietà, fino alla demolizione stessa della consapevolezza dei propri diritti. Non vogliamo che la vicenda di Franco e di tutti gli altri lavoratori sottoposti a vessazioni e ricatti siano assuefatte al clima di rassegnazione e impotenza che ci vede troppo spesso soccombere al modello unico del capitalismo liberista.

Dovremmo invece tutti dai partiti ai singoli cittadini, alle OOSS mobilitarci, protestare, reagire per evitare di essere il cane che lecca una mano e che non vede il coltello nascosto nell’altra.

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