La sicurezza spetta allo Stato tramite le Prefetture. I sindaci non si assumano responsabilità che non competono agli enti locali

Pisa 03 febb 2020

Continua sulle pagine della cronaca locale, e con cadenza abbastanza regolare, la comparsa delle conferenze stampa con il Prefetto di Pisa e un sindaco di turno che presentano la sottoscrizione del  protocollo di intesa denominato “Controllo di vicinato”
La cosa ci colpisce un po in quanto, se prima c’era un governo che lo aveva pensato, proposto e sollecitato oggi, con l’esecutivo arancione-verde la situazione parrebbe cambiata ed invece molti sindaci dei nostri territori che dicono di avere poco a che fare con la cultura salviniana non ce la fanno ad opporsi a questo inutile quanto propangadistico protocollo. Tant’è per le prime sottoscrizioni avvenute ormai mesi fa sui territori non è assolutamente cambiato nulla se non per le casse comunali
Per quanto ci riguarda la contrarietà l’abbiamo manifestata sin da subito e i motivi sono molti, da quelli formali a quelli di merito.
Intanto un protocollo che contiene misure cosi importanti – a cominciare dalla partecipazione attiva dei cittadini nel campo della sicurezza – che escluda dalla sua approvazioni i Consigli Comunali e esplicitamente faccia riferimento alle sole Giunte ( art. 2 comma 1 ) è  istituzionalmente inaccettabile. Ma prima ancora riteniamo profondamente sbagliato che il tema sicurezza sia rimandato alle amministrazioni comunali. Lo Stato tramite le Prefetture ha tutta la responsabilità di questo aspetto e attraverso le forze dell’ordine ha il dovere di proteggere i cittadini organizzando la sicurezza sui territori. Alle amministrazioni comunali spetta piuttosto erogare i servizi a soddisfacimento dei diritti sociali, cosa oggi molto, molto carente


Questa deresponsabilizzazione da parte dello Stato, che vede scaricare sulle amministrazioni comunali anche parte dei costi economici, è il motivo principale della nostra opposizione e per questo auspichiamo che il Prefetto di Pisa si impegni maggiormente nei confronti dello Stato per investire sulla sicurezza proprie risorse umane e finanziarie.

I Sindaci che come ben sanno non incontreranno la condivisione e l’approvazione del protocollo da parte dei nostri amministratori siano essi assessori che consiglieri comunali – come avvenuto nel comune di Vecchiano – li invitiamo a stare nell’ambito normativo e costituzionale rispedendo al mittente qualsiasi iniziativa che veda la sicurezza con gli enti locali attori primari nella lotta alla criminalità.

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