Inceneritore di Ospedaletto oltre i limiti. Va chiuso in tempi certi e rapidi

nube-viola-ospedalettoCi sono delle volte che dispiace veder confermate le proprie ragioni. Oggi è una di quelle. Non può infatti farci piacere sapere che avevamo ragione nel chiedere la chiusura dell’inceneritore di Ospedaletto, perché questa ragione ci è data dal fatto che gli abitanti della zona e l’ambiente circostante sono stati esposti ad inquinanti oltre la norma. La nuova chiusura dell’inceneritore per il superamento dei limiti di legge nelle emissioni di diossina è un’ulteriore dimostrazione dell’arretratezza delle strategie di gestione e smaltimento dei rifiuti in questa città e in questa provincia. A parte l’ulteriore conferma della nocività intrinseca di questi impianti, è opportuno ricordare che l’impianto di Ospedaletto è entrato in crisi soprattutto per l’incremento, seppure modesto, della raccolta differenziata. Incremento che ha determinato un aumento del potere calorifico dei rifiuti (minore contenuto della frazione organica) che si è rivelato incompatibile con la tecnologia dell’impianto a suo tempo programmata per smaltire rifiuti indifferenziati con elevate quantità di frazioni umide.

Questa notizia, inoltre, cade a pochi giorni di distanza dall’inizio del percorso istituzionale nei vari comuni dell’area pisana del cosiddetto piano strategico d’area. Piano che paradossalmente prevede un nuovo e costosissimo intervento di “adeguamento” dell’inceneritore di Ospedaletto. Ci chiediamo a questo punto se i nostri amministratori necessitano di ulteriori conferme sull’inadeguatezza delle strategie di gestione dei rifiuti che hanno sostenuto in questi anni. Quanto ancora i cittadini dovranno pagare a scapito della tutela della salute. Come il Comitato Non Bruciamoci Pisa, chiediamo da tempo la chiusura dell’inceneritore di Ospedaletto e soprattutto chiediamo che le risorse ingenti destinate ad una inutile ristrutturazione siano invece destinate ad una strategia efficiente che metta al primo posto la riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata ed il riciclo dei materiali. E’ stato sprecato fin troppo tempo, sono stati spesi inutilmente troppi soldi dei cittadini: una sostanziale inversione di rotta è ormai improcrastinabile se davvero si vuole amministrare questa città e questi territori nell’interesse della collettività. Una città in comune e Rifondazione Comunista si impegnano a elaborare un piano di chiusura certa dell’inceneritore di Ospedaletto, che preveda una vera e propria rivoluzione nella gestione dei rifiuti del nostro territorio (urbani e speciali), secondo la logica della convenienza ambientale e della salute pubblica, non di altri interessi.

una città in comune
Rifondazione Comunista

Rispondi