Coi lavoratori della Misericordia di Pisa: no licenziamenti, sì chiarezza sul debito

La Misericordia di Pisa versa in una gravissima condizione e soprattutto per una situazione economica su cui pende un’ipoteca debitoria di oltre undici milioni di euro. A fronte di questa drammatica situazione la scelta oggi annunciata è quella di ridimensionare servizi e personale dipendente, si parla di 40 possibili licenziamenti, anziché intraprendere con reale convinzione la strada per il raggiungimento di nuovi contratti di solidarietà e il mantenimento dei servizi.

Come se non bastasse sempre su lavoratori e lavoratrici, oltre le opache operazioni finanziarie accumulatesi negli anni e nelle precedenti amministrazioni, si fanno ricadere serie conseguenze sul loro futuro considerato il mancato pagamento dei contributi INPS e INAIL. In questo contesto Rifondazione Comunista e Una città in comune vogliono esprimere sincera solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori che hanno a rischio il proprio posto di lavoro a causa di politiche scellerate in cui servizi alla persona di primaria importanza sono stati scaricati su di un “volontariato” che avrebbe dovuto esser solamente sostegno e integrazione al servizi pubblico.

Inoltre considerata la responsabilità morali da parte della curia pisana per quanto riguarda la Confraternita rivolgiamo al Vescovo un deciso appello affinché abbandoni l’assordante silenzio sulla vicenda e assuma un comportamento maggiormente solidale verso decine di famiglie che rischiano di vedersi privare del diritto al lavoro. É per tutto questo che auspichiamo che ci sia un pronunciamento esplicito della autorità episcopali e amministrative della città affinché la crisi della Misericordia venga risolta senza nemmeno un licenziamento, ma con uno sforzo di solidarietà della città e dell’associazione.

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