Promuoviamo un’assemblea pubblica sul futuro della Sapienza

[Pisanotizie.it] L’incontro, a cui saranno invitate le istituzioni, si terrà nella prima settimana di ottobre

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“Sono passati quasi quattro mesi da quando gli effetti del terremoto hanno indotto il sindaco di Pisa a disporre la chiusura della Sapienza. Da quel 29 maggio la cittadinanza, gli studenti, i docenti, i ricercatori, i lavoratori sono stati espulsi da quegli spazi, senza sapere se e quando potranno rientrarvi”. A rilanciare la discussione sulla Sapienza e sul futuro della Biblioteca Universitaria è Rifondazione Comunista Pisa con una nota firmata da Federico Oliveri, coordinatore cittadino.

“Questa chiusura prolungata sta producendo effetti pesanti sulla vita di tanti di noi – prosegue Oliveri – inclusi quegli esercizi commerciali più legati alla vita universitaria. Il Ministero dei Beni Culturali, l’Università ed il Comune di Pisa sembrano lontani dall’avere una visione condivisa su come riaprire, in tempi rapidi e certi, tutta la Sapienza”.

“Nessuna vera perizia strutturale – prosegue la nota – primo passo per poter prendere decisioni in modo razionale, è stata ancora fatta. Si è ritenuto a torto di dover procedere al trasferimento di tutto il patrimonio librario come premessa per la messa in sicurezza del Palazzo. La ricerca di possibili sedi, transitorie o definitive, per la biblioteca universitaria ha dato finora esito negativo, nonostante la città abbia numerosi edifici di proprietà pubblica di adeguate dimensioni, alcuni dei quali però vincolati ad improbabili piani di vendita”.

E così, dopo aver sentito i principali soggetti interessati, Rifondazione Comunista ha deciso di promuovere nella prima settimana di ottobre l’assemblea pubblica più volte richiesta invano dall’Associazione degli Amici della Biblioteca. “In quella occasione inviteremo le istituzioni competenti a condividere informazioni e decisioni – prosegue il coordinatore cittadino – a confrontarsi con le richieste delle parti più direttamente interessate ed a prendere impegni precisi di fronte alla città affinché la Sapienza e la biblioteca universitaria siano riaperte al più presto e nella loro integralità”.

“Una cosa è certa: rispetto ai mesi passati, in gran parte andati perduti, dobbiamo decisamente cambiare passo. Da parte nostra – conclude la nota di Rifondazione – chiederemo soprattutto che si faccia la massima chiarezza sullo stato dell’edificio e sulle risorse economiche necessarie e disponibili per la sua messa in sicurezza, e ci impegneremo a trovare una soluzione che consenta di far coesistere da subito i lavori di consolidamento e la riapertura al pubblico della Sapienza e della biblioteca universitaria”.

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