Paolo Benvenuti : Impegno professionale e sociale.

A cura di

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P  i  s  a

PAOLO BENVENUTI

Impegno professionale e sociale

Anche per questa tornata elettorale Paolo Benvenuti, regista sceneggiatore e produttore cinematografico pisano, ha deciso di sostenere Rifondazione Comunista e la candidatura a sindaco di Francesco “Ciccio” Auletta con la propria partecipazione diretta come candidato al consiglio comunale.

L’impegno di Paolo nella sinistra nasce dalle manifestazioni di opposizione al governo Tambroni che prevedeva l’ingresso in maggioranza dei neofascisti. Nel 1968 fonda a Pisa il Cinemazero, un

gruppo di studio e di ricerca sul linguaggio cinematografico. Avvicinandosi alle esperienze di cinema d’avanguardia, abbandona gradualmente la pittura ritenendo più consono alle sue idee ed al suo impegno sociale sviluppare la connessione tra immagine pittorica, indagine storica e cinematografia.

Nel 1971, con il documentario Del monte pisano, scopre a Buti (Pisa) la cultura contadina. Promuove così il recupero dei Maggi, una forma di teatro tradizionale tipica dell’Italia centrale. Il suo mediometraggio Medea, il teatro del maggio di Buti, realizzato per la RAI nel 1972, viene selezionato nel 1973 al Film Forum del Festival del Cinema di Berlino. Quell’anno cura la versione teatrale di Medea al Festival Internazionale del Teatro di Nancy (Francia) diretto da Jack Lang.

Nel 1972 è assistente sul set de L’età di Cosimo dei Medici di Roberto Rossellini. Appassionatosi al cinema didattico che il maestro romano propone in quegli anni, approfondisce i suoi studi storico-archivistici e, scoprendo alcuni manoscritti inediti sulla guerra del 1494-1509 tra Pisa e Firenze, dirige nel 1974 il suo primo lungometraggio storico: Frammento di cronaca volgare. Dal 1973 al 1975 è aiuto regista di Jean Marie Straub e Danièle Huillet nel film Moses und Aaron tratto dall’omonima opera lirica di Arnold Schoenberg. Nel 1977 fonda la Cooperativa Alfea Cinematografica con la quale realizza nel 1978 per la RAI Il Cantamaggio con Dario Fo. Dal 1979 al 1982, per promuovere il cinema di qualità, progetta e costruisce a Pisa il cineclub Arsenale. paolo-benvenuti

Tra le opere che hanno connotato il suo progetto di cinema si ricordano Il Bacio di Giuda, Confortorio, Tiburzi, Gostanza da Libbiano, Segreti di Stato e Puccini e la Fanciulla, evento Speciale al Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e al Lincoln Center di New York. Svolge attività di docenza e seminariali presso università italiane e manifestazioni cinematografiche internazionali sulla teoria e la tecnica del documentario cinematografico, su audiovisivi e multimedialità. Nel 2012, in occasione del Festival Europa Cinema di Viareggio, il Rettorato dell’Università degli Studi di Pisa gli assegna il Cherubino d’Argento per riconosciuti meriti artistici e culturali.

Impegno professionale e sociale. Così domenica 3 giugno abbiamo visitato insieme a Paolo uno dei tanti luoghi del degrado e dello spreco di risorse pubbliche che connotano il nostro comune: il “Teatro” del Calambrone. Una struttura il cui restauro è costato 1,2 milioni di euro nel 2010 e che già dopo un anno dalla sua inaugurazione è stato lasciato in totale stato di abbandono al punto che oggi non può più essere utilizzato senza ulteriori e consistenti spese.

Il “Teatro” del Calambrone è quindi un esempio emblematico di come l’attenzione alla cultura e soprattutto al suo ruolo sociale sia stata trasformata dagli amministratori di questa città in poco nobili operazioni immobiliari o edilizie in cui i soldi pubblici sono stati spesi e in questo caso sperperati senza curarsi del contesto sociale, dei reali bisogni di cultura, ma solo della sua mercificazione. Lo stesso si può dire delle mura di Pisa per cui Paolo ha contestato la modifica delle merlature non rispettosa della visione storica documentata dal dipinto su tavola che si trova nella chiesa di San Nicola in via Santa Maria. L’impegno di Paolo, il nostro impegno è stato e sarà quello di invertire la tendenza alla “monetizzazione” della cultura e dei beni culturali, suffragata recentemente dalle posizioni del ministero competente guidato dal PD Franceschini. Siamo convinti invece che la cultura debba avere un ruolo sociale primario, di emancipazione dalla dittatura del consumismo e del mercato, un ruolo quanto mai impellente per una città studentesca come la nostra. Per questo sosterremo soltanto, anche nei casi di recupero di immobili, una progettualità integrale che a partire dall’analisi del contesto promuova i bisogni di cultura, ne sostenga lo sviluppo in forme organizzate tramite associazioni e gruppi di cittadine e cittadini, preveda già in fase progettuale i costi di gestione e manutenzione.

Affinché qualsiasi intervento di recupero sia restituito permanentemente alla collettività e non diventi l’occasione per rimpinguare le tasche di pochi per essere subito dopo abbandonato ad un nuovo degrado.

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