RIFIUTI, AMBIENTE, TERRITORIO: OCCORRE UN MODELLO ALTERNATIVO ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE

COMUNICATO STAMPA RIFONDAZIONE COMUNISTA FEDERAZIONE DI PISA
In Toscana la politica è malata, e i sintomi sono lo spregio per il bene generale, l’abbandono dell’interesse pubblico e insieme l’ossequio ai poteri forti, che lambiscono pericolosamente confini permeabili alle penetrazione criminale.

Le vicende giudiziarie che hanno investito i vertici del Partito Democratico su scala regionale e provinciale per lo smaltimento di rifiuti speciali chimici KEU nella zona del cuoio sono emblematiche della degenerazione di un sistema di potere votato completamente al neo-liberismo e sottomesso alle logiche aziendali del mercato e del profitto.
È uno spettacolo inverecondo, che chiama in causa il sistema di potere proiettato sul piano politico-istituzionale e le forze politiche che hanno governato la nostra Regione per decenni. Le inchieste sullo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e non, sui trasporti, su aziende pubbliche, la caparbia intenzione di portare avanti progetti già bocciati dai tribunali come quello dell’aeroporto di Firenze, lo svelamento dei finanziamenti bipartisan a politici da parte degli stessi poteri forti: tutto questo non ha prodotto quasi nessun passo indietro, e i protagonisti di queste vicende, tra
cui figure istituzionali del PD su scala provinciale e regionale, implicati nelle indagini, restano al loro posto.
La responsabilità penale è personale, ma è evidente che è emerso un “sistema” diffuso di responsabilità politiche non giustificabili: occorre una nuova prospettiva che scardini questo sistema di potere e le fin troppe somiglianze che, al di là della presentazione formale e istituzionale, si vanno palesando tra le amministrazioni di destra e quelle di centrosinistra sul piano della gestione del territorio, dell’ambiente, delle relazioni con le aziende e le imprese edili.

Sul piano dei rifiuti e della depurazione assistiamo a ritardi e inefficienze sempre più diffusi delle amministrazioni locali che fanno temere possano ripetersi “scoperte” simili a quelle avvenute nella zona del cuoio per la gestione e lo smaltimento di rifiuti semplici e speciali, o per la cura del territorio, la manutenzione e la tutela ambientale.

Oggi sono in ballo la salute, l’ambiente, la sana gestione di servizi pubblici essenziali, e non è accettabile l’opacità politica e l’assenza di effettivo controllo democratico (su scelte e gestione) che tuteli l’intesse dei cittadini e non gli appetiti di guadagno: siamo alla vigilia di un appuntamento elettorale che lambirà parzialmente la nostra provincia, con le elezioni nei comuni di Santa Luce, Buti e soprattutto Vecchiano, ma le vicende esplose nella cronaca in questi mesi ci restituiscono una responsabilità politica decisiva affinché non si ripetano più situazioni così gravi.

Nei territori della nostra provincia si sono già verificate situazioni di gravissimo inquinamento sia ambientale che
politico-sociale: è assolutamente necessario che, prima dell’appuntamento elettorale nei pochi comuni interessati, vi sia una ricognizione di quanto fatto dalle amministrazioni per avere una trasparenza assoluta rispetto alla gestione dei servizi e del territorio, ed evitare qualsiasi opacità o mancanza di informazioni.
È fondamentale che siano assunte posizioni chiare e inequivocabili sul piano programmatico, in modo da impedire che ci possano essere nuovi episodi di collusione o il cedimento della politiche amministrative locali agli interessi di aziende nazionali o multinazionali, o peggio ancora alla penetrazione di criminalità che approfitta della permeabilità
di un sistema votato al mercato. Il ripristino della priorità dell’interesse pubblico, con l’osservazione costante da parte dei cittadini e l’impegno per il rinnovamento degli impianti di depurazione e smaltimento sostenibile, è il punto di partenza per una amministrazione alternativa al sistema di potere decennale rivelatosi impresentabile.

Rifondazione Comunista intende chiarire con la cittadinanza che i nostri programmi sono imperniati sulla lotta agli interessi forti della speculazione e del profitto: è la condizione per confrontarsi con le altre forze politiche e sociali sulla base di punti programmatici che valorizzino le peculiarità dei territori e rafforzino il controllo da parte dei cittadini e delle cittadine, svincolandosi dalle esigenze del mercato e mettendo in primo piano l’interesse pubblico
rispetto a quello privato.

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