Mobilitazioni sociali e antifascismo. RC aderisce alla manifestazione di sabato 16 ottobre a Roma

Le tensioni sociali accumulate con le politiche di austerità seguite alla crisi finanziaria 2007-2008 e aggravatesi con la crisi sanitaria, pandemica e sindemica, del Covid19 si vanno aggravando.

La vile aggressione fascista alla CGIL di sabato scorso evidenzia che vi sono forze eversive pronte a cavalcare il malcontento sempre più diffuso e profondo in larghe fasce della popolazione, con i partiti di destra Lega e Fratelli d’Italia che lucrano e strumentalizzano la protesta a fini elettoralistici.

Per questo la Federazione di Pisa di Rifondazione Comunista aderisce alla manifestazione antifascista convocata a Roma sabato prossimo 16 ottobre.

Tuttavia, non esiste solamente la deriva scomposta a destra, che sfrutta il malessere diffuso e profondo dei settori popolari, ma anche una mobilitazione sociale e di classe che sta emergendo sempre di più in opposizione alle politiche filo-padronali, dettate dall’UE, del governo Draghi.

Lo sblocco dei licenziamenti e le procedure di mobilità (oltretutto con modalità inaccettabili) in aziende simbolo come GKN, Whirpool, Alitalia, hanno provocato reazioni decise e determinate tra lavoratori e lavoratrici, che hanno messo in moto iniziative su più piani (sindacale, legale, sociale, di piazza) e creato le condizioni per mobilitazioni generali e coinvolgimento attorno a queste vertenze.

Lunedì 11 ottobre si è svolto lo sciopero dei sindacati di base, con una piattaforma articolata e incentrata sui diritti del lavoro dipendente e precario, sulla richiesta di investimenti su sanità scuola università ricerca pubbliche, contro i licenziamenti e gli sfratti, contro le discriminazioni tra cittadini italiani e cittadini stranieri e migranti. Un passo ulteriore verso una mobilitazione generale e generalizzata che rimetta al centro il lavoro, indichi le priorità sociali e strategiche per gli investimenti del PNRR, affinché si blocchino gli incontrollati rincari delle bollette e del caro-vita, offrano rinnovi contrattuali con incrementi salariali consistenti, non vadano ad incrementare i profitti, ma permettano di soddisfare i bisogni della collettività e soprattutto delle fasce popolari.

Nella nostra città i segnali di crisi si moltiplicano, con chiusure di attività, licenziamenti continui da parte di rapaci multinazionali (l’ultimo episodio: le procedure di mobilità di 29 lavoratori alla Saint Gobain): anche il nostro territorio è stato devastato dai processi di deindustrializzazione che la crisi dei prossimi mesi aggraverà, provocando disagio e impoverimento della collettività.

Come Rifondazione Comunista ci battiamo da sempre per la chiusura di Casa Pound e Forza Nuova, organizzazioni neofasciste, antidemocratiche e incompatibili con il dettato costituzionale antifascista. Evidenziamo inoltre la necessità di coniugare l’antifascismo all’opposizione sociale, per impedire la saldatura tra malcontento popolare ed eversione neofascista: perciò siamo a fianco delle mobilitazioni di classe conflittuali e schierati contro qualsiasi violenza squadrista come quella subita dalla CGIL a Roma.

Per la Federazione PRC di PIsa
Giovanni Bruno

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