No alla privatizzazione delle Terme di Casciana. Chiediamo un serio piano industriale per un loro rilancio pubblico.

Le Terme di Casciana sono un patrimonio strategico per la nostra realtà locale e non solo. Un patrimonio che la recente conclusione del percorso di riorganizzazione societaria, seguita alla dismissione delle partecipazioni da parte della Regione Toscana, rischia di aprire ad una privatizzazione di cui non si conoscono gli esiti, temiamo infausti, visto la totale mancanza ad oggi di un serio piano industriale sul rilancio delle stesse e anzi l’incognita di una loro progressiva dismissione.

Mentre nuove e ulteriori gravi ombre si addensano sul versante lavoro che già nel tempo ha subito gravi processi di precarizzazione che sono anche alla base dello stesso sottodimensionamento dell’attività termale, sia nella parte riabilitativa sia in quella benessere, rispetto alle potenzialità che questo settore produttivo potrebbe avere. Sconcertante il fatto che il personale carente nella quantità e soprattutto nelle figure professionali stabili necessarie per il funzionamento della struttura, sia gestito concettualmente come se l’Azienda fosse un’agenzia interinale anziché un’Azienda che eroga servizi di interesse collettivo.

La società di gestione Bagni di Casciana (con un accordo sull’utilizzo degli immobili di proprietà), a questo punto di proprietà al 100% del Comune, cerca il socio privato e temiamo non solo per la parte benessere ma anche per quella sanitaria riabilitativa visto, nonostante le chiacchere, il poco interesse dimostrato in questi ultimi anni dalla stessa Regione per un implementazione della convenzione con le nostre aziende sanitarie che potrebbe rappresentare una concreta occasione di rilancio per questo settore.

Fino ad oggi sotto il profilo della promozione delle politiche aziendali, il tutto è finalizzato esclusivamente al contenimento dei costi, tralasciando e abbandonando completamente la promozione del termale sul mercato regionale, nazionale ed internazionale, ponendo di fatto la nostra struttura termale al di fuori del mercato.

Rifondazione Comunista è stata contraria alla cessione delle quote regionali, e conseguente privatizzazione, delle nostre Terme di Casciana, come pure dell’intero settore, sin dalla delibera regionale che ne prevedeva la liquidazione e continua ad esserlo oggi che il processo si è concluso e con le peggiori prospettive. La nostra ferma opposizione a questa privatizzazione è anche una delle principali ragioni per cui i nostri consiglieri sono usciti dalla maggioranza e la nostra assessora è stata estromessa, con il ritiro delle deleghe da parte del sindaco Terreni, dalla Giunta comunale.

Non vorremmo si ripetesse l’operazione “Ville Borri” che doveva portare un importante ritorno economico sul territorio; ma ben presto ci rendemmo conto che l’operazione con le modifiche al Regolamento Urbanistico per allargare il “perimetro termale”, anziché promuovere investimenti in nuove strutture commerciali e recettive, presero la strada della speculazione edilizia.

Restiamo, infatti, fermamente convinti che ci debba essere, visto anche i recenti segnali di una più complessiva ripresa del settore termale, un rilancio pubblico delle Terme di Casciana, a partire dalla parte sanitaria, impiegando immediatamente le risorse (i 600mila euro) promesse dalla Regione e attuando, di concerto con l’assessorato regionale alla sanità, un vero piano strategico della parte riabilitativa e sanitaria anche con nuovi servizi e prestazioni; pensiamo ad esempio al progetto di riabilitazione post covid sperimentata di recente.

Ribadiamo, dunque, il nostro No convinto a qualsiasi processo di privatizzazione del nostro settore termale e chiediamo al contrario un forte potenziamento pubblico a partire dalla stabilizzazione del lavoro e la fine di ogni forma di precarizzazione e sottrazione dei diritti dei lavoratori termali. Pensare di privatizzare oggi è solo Ipocrisia, guarda caso gli attori che sostengono questo percorso sono sempre gli stessi, gli stessi di “Ville Borri”.

La responsabilità è solo politica ed ha un nome ed un cognome Partito Democratico. L’occasione è quella giusta, al nuovo Amministratore Unico della Società Bagni di Casciana facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro, gli chiediamo fin da subito l’urgenza di predisporre quanto prima un piano industriale di rilancio delle attività termali, che tenga conto dei suggerimenti e le necessità dei lavoratori del settore ed il coinvolgimento di ciò che è rimasto sul territorio di coloro che operano nel settore turistico.

I Comunisti di Casciana Terme

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