GIORNI DEL RICORDO: RICORDIAMO TUTTO!

Questo ad una settimana dalla data del 10 febbraio, la Lega prosegue la polemica strumentale sulla Giornata del Ricordo, scagliandosi contro le dichiarazioni del consigliere comunale Iacopo Cambi, rappresentante di Rifondazione Comunista eletto nella lista Sinistra Unita per un’Altra San Giuliano.

La pretestuosità e strumentalità è evidente: Alessandro Marmeggi propone di intitolare una via o una rotatoria a Norma Cossetto, con l’evidente intento di nascondere sotto la violenza contro una italiana il vero motivo della sua uccisione, cioè l’appartenenza e la fedeltà non rinnegate, anzi ribadite, al fascismo.

È assurdo che si continui a utilizzare l’evento traumatico che ha investito la comunità italiana in Istria per cancellare la memoria delle vere cause che hanno provocato le reazioni violente dell’esercito dei partigiani jugoslavi contro gli italiani, ma soprattutto contro i fascisti.

Il tentativo di cancellare, rimuovere e assolvere i crimini perpetrati dai fascisti italiani a Trieste e in Istria contro la comunità slava e slovena, con una politica di pulizia etnica durissima, impedisce di comprendere la verità storica, che va sempre contestualizzata.

Non tutti gli italiani erano fascisti, ma purtroppo tutti gli italiani vennero considerati collusi, se non responsabili, degli atti criminali fascisti contro le comunità slava e slovena che avevamo subito la violenza e la repressione del fascismo.

Più in generale, l’operazione politica promossa dalla Lega assieme a Fratelli d’Italia e ad altre formazioni nostalgiche o esplicitamente neofasciste è di fare assurgere il Giorno del Ricordo a ricorrenza della italianità, in contrapposizione alla Festa della Liberazione dal nazifascismo e, cosa ancora più vergognosa, di equiparare questo episodio contro gli italiani in Istria alla Shoah.

Non possiamo che rigettare questo tentativo di falsificazione storica e di assoluzione delle politiche
criminali del fascismo sul confine orientale: perciò sosterremo chiunque rifiuti la manomissione della verità
storica, a partire dai nostri consiglieri

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