LA GUERRA PARTE DAI NOSTRI TERRITORI: NO ALLA MILITARIZZAZIONE DEI CIVILI PER LA GUERRA

📌 Da settimane abbiamo denunciato come la costa della Toscana, con la presenza di Camp Darby e dell’Aeroporto militare “Dell’Oro” di Pisa, sia diventata una piattaforma logistica e operativa per l’invio di armi e materiale bellico, nonché mezzi e uomini, verso basi NATO nell’Est Europa.In questi ultimi giorni le partenze di aerei militari da trasporto per armi, mezzi o soldati (Boeing KC767A e C-130J “Hercules”) si sono intensificati: si conoscono le destinazioni (l’aeroporto militare di Rzeszow/Jasionka in Polonia e altre basi in Romania e Tunisia), ma non il vero contenuto che è secretato.

La Rete Italiana Pace e Disarmo definisce quanto sta accadendo un “ponte aereo” verso la base della Polonia orientale di Rzeszow, in cui opera un comando operativo USA, da Gran Bretagna, Francia,Belgio, Spagna e Canada, oltre dalle basi di Pisa e Pomezia.

Ma un vero e proprio salto di qualità verso il coinvolgimento dell’Italia nella guerra è avvenuto in questi giorni all’Aeroporto civile di Pisa “Galilei”, con l’utilizzo di piazzole per il trasporto civile e di merci nonché la richiesta di utilizzare un ignaro personale civile per caricare armi ed esplosivi spacciati per materiale di aiuti umanitari, coinvolgendo irresponsabilmente un’infrastruttura e lavoratori e lavoratrici civili.

Il nostro paese è in guerra con la decisione del Governo Draghi (e il supporto da unità nazionale che coinvolge PD, ART.1, IDV, LEGA, FI, Fd’I) di inviare armi: quanto accaduto all’interno dello scalo pisano lo conferma.

L’annullamento di qualsiasi procedura di sicurezza conferma che l’Italia è un paese in stato di guerra, con l’arruolamento di personale per il carico di aerei da turismo, trasformando le infrastrutture civili in pezzi della macchina bellica.

Ai lavoratori e alle lavoratrici che, non appena hanno scoperto cosa stavano maneggiando, hanno immediatamente sospeso le attività opponendosi al carico del materiale bellico va tutta la nostra solidarietà per l’esempio dato, soprattutto a coloro che predicano la pace, ma votano o condividono l’invio di armi nello scenario di guerra ucraino.

Per questo sabato 19 alle tre saremo davanti all’Aeroporto civile di Pisa, da cui partiremo per raggiungere l’Aeroporto militare, per chiedere l’interruzione immediata dell’invio di armi e dell’utilizzo ditutte le basi militari sul nostro territorio (italiane, USA, NATO), per il rispetto dell’articolo 11 della Costituzione che sancisce il ripudio della guerra da parte dell’Italia, per l’immediato cessate il fuoco e ilritiro delle truppe russe dall’Ucraina contestualmente ad una reale iniziativa diplomatica europea, chiamando in causa l’ONU, con l’obiettivo della riduzione della tensione anche frenando l’espansionismo NATO verso l’Est Europa.

NON UN EURO, NON UN’ARMA, NON UNA BASE, NON UN UOMO PER LA GUERRA. SCIOGLIERE LA NATO, CHIUDERE LE BASI.

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Pisa

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 8 persone e attivitĂ  all'aperto

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