GUERRA IN EUROPA E RECESSIONE SPINGONO LE SPESE ALLE STELLE

🔴 GUERRA IN EUROPA E RECESSIONE SPINGONO LE SPESE ALLE STELLE.

📌 Provvedimenti urgenti a breve termine e a medio-lungo termine per aiutare famiglie e imprese
📌 Riportare sotto il controllo pubblico il settore energetico
📌 Piano di investimento straordinario nelle energie rinnovabili
📌 Fondo pubblico per finanziare comunità energetiche locali

#UNIAMOCICONTROILCAROVITA

ELEZIONI POLITICHE
25 SETTEMBRE 2022
☭RIFONDAZIONE COMUNISTA☭
VOTA ✊ UNIONE POPOLARE ✊

LAVORO! SALARIO MINIMO E POLITICHE INDUSTRIALI

Al primo punto del programma di Unione Popolare non poteva che esserci il lavoro. Chiediamo:

📌 Introduzione di un salario minimo legale
📌 Abolizione del Jobs Act e di tutte le leggi che hanno incentivato la precarietà
📌 Limitare l’uso del tempo determinato a casi speficici sul modello della riforma Diaz in Spagna
📌 Assunzione di 1.000 ispettori del lavoro per garantire sicurezza e diritti dei lavoratori
📌 Restituzione del collocamento al lavoro del settore pubblico
📌 Piano di assunzione di 1 milione di persone nel settore pubblico, in particolare sulla sanità e scuola📌 Applicazione obbligatoria dei contratti nazionali di lavoro, anche per i lavoratori interinali.
📌Abolizione della legge fornero. Pensionamento a 60 anni o con 35 anni di contributi
.📌Abolizione della legge fornero. Pensionamento a 60 anni o con 35 anni di contributi.

A difesa del lavoro e dei lavoratori alle
ELEZIONI POLITICHE
25 SETTEMBRE 2022
☭RIFONDAZIONE COMUNISTA☭
VOTA ✊ UNIONE POPOLARE ✊

LA NOSTRA AGENDA POPOLARE

🔴 LA NOSTRA AGENDA POPOLARE.

📌 Ecologia e clima
📌 Piena Occupazione
📌 Reddito per tutte/i
📌 Riprendiamoci i beni comuni
📌 Diritto alla pensione
📌 Diritto alla casa
📌 Stop all’autonomia differenziata
📌Giustizia Fiscale

ELEZIONI POLITICHE
25 SETTEMBRE 2022

☭RIFONDAZIONE COMUNISTA☭
VOTA ✊ UNIONE POPOLARE ✊

Rifondazione comunista rende omaggio a Sergio Tognetti.

La nostra comunità politica piange la perdita di un altro compagno.
Sergio per Rifondazione comunista era una presenza costante, spesso silenziosa fino al momento in cui si alzava durante le assemblee e arringava la sala.
Una vita spesa al servizio di quella classe operaia di cui fieramente faceva parte, una vita spesa per la difesa del lavoro e dei lavoratori.
Molto spesso quando parlavamo nella sezione di San Martino, al circolo Arci oppure a casa sua, quando la salute lo assisteva meno, rimanevo ammaliato dalle sue storie di fabbrica e di sindacato.
Mi ha raccontato cosa era il Partito Comunista Italiano, a me che non l’ho conosciuto, e cosa volevano dire per lui la Falce e il martello, che descriveva come se dipingesse un dipinto.
Come non ricordare il suo impegno per la Casa del Popolo di San Martino a Ulmiano, che per lui, proprio di fronte alla chiesa aveva un valore profondo, storico e rappresentava lo sforzo di quella classe operaia che con fatica si era costruita uno spazio aperto a tutta la comunità del paese. Quella casa del Popolo dove da ieri sera campeggia sul balcone la bandiera del tuo partito listata a lutto.

Mi mancherai e ci mancherai fisicamente, ma i tuoi moniti e la tua frase celebre saranno sempre al centro del nostro fare politica.
“Prima il lavoro”
Ciao Sergio, un saluto a pugno chiuso

Iacopo Cambi
Rifondazione comunista San Giuliano Terme
Capogruppo in consiglio comunale per Sinistra Unita

KEU, SISTEMA IMPRENDITORIALE E GESTIONE DEL TERRITORIO: LE QUESTIONI FONDAMENTALI RESTANO TUTTE IN PIEDI

Nei giorni scorsi sono uscite due note da parte del PD provinciale e del capogruppo del PD di San Miniato che, con toni differenti (e su cui torneremo), che riportano le conclusione della Commissione d’inchiesta in cui si esclude l’imputazione di associazione mafiosa tra amministratori e imprenditori nel sistema conciario: in entrambe le note si afferma tuttavia con toni vicini al trionfalismo che il sistema pubblico-privato del distretto conciario di Santa Croce funziona perfettamente nel rispetto della legalità, sottolineando quanto riportato nella Relazione della Commissione d’inchiesta  che la responsabilità di smaltimento non conforme fosse esclusivamente della ditta incaricata; non solo, si afferma che sostanzialmente non ci devono essere preoccupazioni in quanto rigorose “linee di indirizzo” tutelano ambiente e salute con il monitoraggio costante di ARPAT. Insomma, questo sistema toscano di Consorzio pubblico-privato non solo è virtuoso, ma rappresenta  un modello economico e ambientale vincente.

Sulle questioni di carattere giudiziario, su cui indaga la DDA di Firenze e la Magistratura non entriamo, per ovvi motivi: non sta certo a noi affermare se sia vero o meno che esista un’associazione di stampo mafioso che coinvolge imprenditori e politici, lo accerterà chi di dovere.

Quello che lascia basiti nelle due note è l’assoluta volontà di rimuovere, nascondere e addirittura rovesciare le criticità di un sistema che da anni impatta pesantemente su un territorio, mettendo al primo posto i profitti degli imprenditori conciari e i ritorni politico-amministrativi (sia del PD che del centrodestra),  contendendosi vantaggi elettorali sulla base della maggiore affidabilità per gli interessi delle aziende conciarie.

Al di là delle differenze di tono dei due comunicati – che evidenziano una “dialettica” interna al PD provinciale – è inquietante come in entrambi si ribadisca come il sistema pubblico-privato del distretto del Cuoio sia (ormai) esente da problematiche sia ambientali che di infiltrazione criminale e debba quindi essere preservato e rilanciato come modello virtuoso.

Come Rifondazione Comunista di Pisa crediamo invece che il sistema costruito in questo anni presenti criticità estreme, culminate nello scandalo dello smaltimento del KEU, per l’impatto ambientale sui territori e per le attività agricole della zona, ma anche sul piano della permeabilità ad infiltrazioni criminali (al di là dei risultati dell’inchiesta in corso).

Il modello che gli esponenti del PD provinciale e dei Comuni  interessati incensano è invece proprio quello che ha provocato lo scandalo keu: lo smaltimento di rifiuti speciali cancerogeni e tossici sparso per i campi della zona distruggendo terreni e rischiando di inquinare le falde acquifere. Tutto in nome del profitto privato e dei vantaggi elettorali delle forze politiche che amministrano – dai comuni alla Provincia alla Regione – i nostri territori.

L’autoassoluzione dalle proprie responsabilità politiche e amministrative – innanzitutto del PD, ma anche del centrodestra – rispetto all’esposizione a infiltrazioni criminali e mafiose (che nella nostra regione e nella nostra provincia esistono e sono  state comprovate) ci pare grave sul piano politico, in quanto intende ridimensionare quanto avvenuto derubricandolo ad un “incidente di percorso” anziché all’effetto perverso di un modello costruito in questi anni per tutelare gli interessi delle aziende conciarie e ottenere il massimo dei profitti in barba a tutto il resto. Le forze politiche che si contendono la gestione degli interessi economici dominanti perseguono comunque l’obiettivo della realizzazione di grandi opere (come la tangenziale nord-ovest), di cementificazione e militarizzazione del territorio (anche erodendo aree tutelate come il Parco di Coltano-San Rossore-Massaciuccoli per una base operativa di addestramento militare), di gestione spregiudicata dei rifiuti (sia normali che speciali) attesta che la retorica della transizione ecologica e dell’economia green niente ha a che vedere con una reale tutela dell’ambiente e degli ecosistemi.

Occorre invece un nuovo modello di sviluppo, ora più che mai necessario a fronte dei cambiamenti climatici i cui effetti iniziano a riversarsi nella nostra quotidianità (siccità, salinizzazione dei corsi d’acqua, scioglimento di ghiacciai): anche nel settore conciario servono aziende che rispettino veramente le regole, compreso lo smaltimento dei rifiuti, che abbiano perciò un minore impatto ambientale e non contrastino con le esigenze di altre attività fondamentali come quelle agricole, a cui andrà prestata un’attenzione particolare d’ora in avanti, per tutelare e sottrarre alla logica privata del profitto i beni comuni come la terra e l’acqua.

Giovanni Bruno
Segretario di Rifondazione Comunista – Federazione di Pisa

SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DELLA GEOFOR IN SCIOPERO: NESSUNO PUÒ METTERE IN DISCUSSIONE IL DIRITTO DI SCIOPERO CON ARGOMENTI INCONSISTENTI


La Federazione di Rifondazione Comunista di Pisa esprime la piena solidarietà a lavoratori e lavoratrici di GEOFOR che hanno aderito allo sciopero proclamato da Cobas e USB per oggi e domani, con una massiccia partecipazione che dimostra come i punti sollevati per l’indizione dello sciopero siano largamente condivisi dalla stragrande maggioranza dei lavoratori.


La lettera dei Sindaci ha profondamente inquinato il clima, già pesante per l’assenza di attenzione alle rivendicazioni delle sigle del sindacalismo di base Cobas e USB, introducendo elementi di pressione riguardo al diritto di sciopero che non hanno sicuramente ammorbidito le posizioni delle parti.


È scandaloso che, a fronte di uno stato di agitazione e di una mobilitazione nel pieno rispetto delle regole, i Sindaci tentino una forzatura per impedire il legittimo e costituzionalmente garantito diritto di sciopero, mentre invece dovrebbero spiegare perché nell’assemblea dei soci di RetiAmbiente hanno votato praticamente all’unanimità  (99,997% delle quote di capitale presenti) ai -quelli sì- illegittimi e vergognosi aumenti dei compensi a Presidente e membri del CdA.


Le rivendicazioni dello sciopero indicano degli obiettivi condivisibili e necessari: democrazia sindacale e trasparenza, rispetto dei contratti, investimenti per migliorare il parco macchine, aumento di organico per migliorare il servizio. A fronte dell’utilizzo illegittimo dei soldi da parte del CdA, queste rivendicazioni sono assolutamente fondate e responsabili, da parte dei lavoratori che hanno aderito alle due giornate di sciopero indette da Cobas e USB.


Rifondazione Comunista di Pisa sostiene la lotta dei lavoratori GEOFOR e chiede che i sindaci ritirino l’attacco al diritto di sciopero, ma soprattutto rimettano in discussione il bilancio di RetiAmbiente con un voto contrario nella prossima assemblea dei soci che si terrà il 19 luglio richiesto dall’assemblea dei lavoratori in lotta.


Se verrà confermato il sostegno all’operazione di RetiAmbiente come Rifondazione Comunista ne trarremo le conseguenze politiche rispetto alle giunte e ai consigli comunali della Provincia di Pisa.

Giovanni Bruno
Segretario di Rifondazione Comunista della Federazione di Pisa

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 16 persone e persone in piedi

CONVOCAZIONE ATTIVO RIFONDAZIONE COMUNISTA PISA

Giovedì 30 giugno alle ore 18:00 è convocato l’attivo di iscritt* e simpatizzanti in Federazione.
All’ordine del giorno i seguenti punti:

  1. Comunicazione sul Movimento No Base e prossime iniziative contro guerra e caro-vita;
  2. Esiti del CPN e prospettive politiche;
  3. Tesseramento e riorganizzazione del Partito in città;
  4. Iniziative politiche e di finanziamento durante il periodo estivo.

A seguire apericena con contributo a partire da €7.
La segreteria provinciale

Addio Gilberto

Il momento è arrivato.

Purtroppo Gilberto ci ha lasciato, dopo una lunga malattia che fronteggiato per anni con coraggio e determinazione, senza abbandonare le sue attività politiche e sindacali.

La grave sofferenza di queste ultime settimane fa del suo addio per tutti coloro che almeno con un pensiero gli erano vicini una tristezza mitigata. Ma sempre infinita tristezza resta.

Se ne va “il leader storico del lungomonte” (come piaceva chiamarlo da un amico giornalista della zona) ma Gilberto aveva ed era mille definizioni.

Non basterebbe una pagina per elencarle. Purtroppo solo lui e Franca, moglie di una vita accanto, possono sapere quanti lo hanno conosciuto, quanti mondi lo hanno incrociato, quante persone lo hanno contattato, ci hanno parlato, scambiato semplici mail o riflessioni infinite.

Chi di noi del Partito lo ha frequentato, il mondo di contatto di Gilberto lo ha appena percepito, annusato, ma la sorpresa del “anche te conosci Gilberto?” è sempre stata continua.

Radicalità nei contenuti, duttilità per raggiungerli. É sempre stato cosi. Mille incontri, mille riunioni, mille telefonate, mille volte a casa sua. Prima ti ascoltava e poi ti consigliava, rispondeva alle tue domande, ai tuoi dubbi o rimproverava con decisione. Sempre in prima fila alle riunioni, talvolta affaticato da chissà quante incombenze della giornata, sembrava distante, ma poi con quale mai spiegata energia si alzava e cominciva a parlare e ti stupiva per la puntualità dell’intervento, senza essersi perso niente dei precedenti.Accanto a lui si è imparato, si, imparato molto.

Professore, ma soprattutto un uomo con mille pregi e mille difetti: ha voluto mettere al servizio degli altri le sue competenze professionali e ha dedicato decenni di vita al sindacato, fondando a Pisa i Cobas e intercettando un mondo della scuola sempre più incerto e precario.Un uomo di cui sarà impossibile per chi lo ha conosciuto, tanto o poco, non sentire la mancanza. La piacevole e infinita amicizia e fratellanza.

Sono passati pochi minuti che se ne è andato e già dai mille messaggi e telefonate ti rendi conto chi era Gilberto.

Resterà un Compagno insostituibile, per quanto ha rappresentato fin dalla nascita di Rifondazione Comunista e per la generositàpolitica e umana.

Addio Gilberto, un saluto a pugno chiuso.

✊

.

La salma di Gilberto verrà esposta presso la pubblica assistenza di asciano a partire dal tardo pomeriggio di oggi.Le esequie si terranno lunedì pomeriggio a San giuliano Terme a partire dal circolo arci alle ore 15.30

.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

La costituzione e la guerra – il mondo al bivio

Moderatore
Giovanni BRUNO
Segretario Provinciale PRC PISA

relatori:

Francesco BAICCHI
Comitato esecutivo del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Domenico GALLO
Magistrato

Giovanni RUSSO SPENA
Responsabile dipartimento Istituzioni e Democrazia PRC

Trasferimento APES e altri uffici comunali: disagi per utenti e personale allo scopo di “fare cassa”

È iniziata una nuova giostra di traslochi per vari uffici del Comune di Pisa. Ad aprire i giochi sarà l’APES, che lascerà lo storico palazzo in via Fermi, inaugurato nel 1968 e costruito con i fondi dell’IACP (l’Istituto Autonomo Case Popolari, come si chiamava allora l’ente gestore dell’edilizia popolare su base provinciale) per darsi una propria sede.

Come troppo spesso già accaduto, questo trasferimento non risponde a esigenze di miglioramento del servizio e della funzionalità degli uffici: è determinato piuttosto dalla volontà di liberare l’edificio di via Fermi per tentarne la futura vendita e “fare cassa” (non certo per sistemare i circa 200 alloggi popolari scandalosamente vuoti, mentre in città riprendono gli sfratti e l’emergenza abitativa si fa sentire).

Il trasferimento dell’APES non sarà indolore, né per il personale, né per gli utenti. Infatti la nuova sede è stata individuata in un piano del palazzo ex Telecom in Piazza dei Facchini. Il numeroso personale degli uffici, prima distribuito su cinque piani, sarà ammassato tutto in un unico piano con stanze di 5-6 dipendenti ciascuna, mentre l’Ufficio Relazioni con il Pubblico sarà collocato in un’isola a forma di parallelepipedo ricavata nel corridoio centrale.

Anche gli utenti per recarsi alla nuova sede dell’APES, situata in centro storico e ZTL, avranno grosse difficoltà. Mentre finora anziani e disabili potevano farsi accompagnare in automobile fino all’ingresso della sede, adesso sarà quasi impossibile e anche i parcheggi saranno disponibili solo a qualche chilometro.

Entro breve nello stesso palazzo confluiranno anche altri uffici comunali: alcuni sono stati spostati solo pochi anni fa alla Sesta Porta, come la Ragioneria, il SUAP e il Provveditorato. Anche in questo caso per cedere gli spazi a privati e ad altri enti.

Il “girone infernale” dei traslochi proseguirà con l’Anagrafe e lo Stato civile, che saranno invece trasferiti proprio alla Sesta Porta, con una spesa non indifferente di oltre 240.000 euro per adeguare gli spazi.

Alcuni spazi verranno sottratti anche alla già sacrificata sede della Polizia Municipale, anch’essa situata alla Sesta Porta, sede riconosciuta inadeguata e per la quale, in campagna elettorale, il sindaco Conti aveva promesso di cercare un’altra collocazione (promessa, ovviamente, non mantenuta).

Chiediamo che si metta finalmente fine a queste giostre degli uffici, che si ripetono ormai a ogni cambio di Giunta. I trasferimenti vengono giustificati come una “razionalizzazione” delle risorse, ma la giustificazione non ci convince: quanti soldi del bilancio comunale sono stati spesi, nei vari anni, per traslochi di questo genere e per i connessi lavori di adeguamento?

Nel caso della sede di APES crediamo che alla fine, tra traslochi, lavori di adeguamento e disagi per cittadini e personale, si scoprirà che non valesse la pena svendere un immobile pubblico. Sarebbe certamente un lavoro auspicabile per la Corte dei Conti.

Rifondazione Comunista Federazione provinciale di Pisa

Circoli cittadini “Gramsci” e “Turini” 

Tenta il furto negli uffici Apes: arrestato