25 aprile: uno striscione da ogni finestra!

Anche quest’anno, causa covid, non sarà possibile festeggiare il 25 aprile come abbiamo sempre fatto occupando le strade e le piazze di ogni città.

E’ necessario però che questa data non passi inosservata o nel dimenticatoio e bisogna dare un segnale che i valori della resistenza sono ancora oggi attuali.

Nel pieno rispetto delle normative invitiamo tutti ad appendere domenica prossima alla propria finestra o al proprio balcone uno striscione, una bandiera, un cartello che ricordi l’antifascismo, a propria fantasia… potete scriverci “w il 25 aprile” o “ora e sempre resistenza” o qualunque cosa vi venga in mente per celebrare il giorno della liberazione dal nazifascismo.

Fate una foto e inviatecela a info@rifondazionepisa.it. Provvederemo nei giorni successivi a fare un collage delle foto e a pubblicarle online.

Così facendo uniremo simbolicamente le nostre case in un coro unanime, facciamo risuonare bella ciao, la canzone che unisce tutti i partigiani e gli antifascisti nelle nostre case.

Inoltre i giovani comunisti hanno organizzato un evento online all’indirizzo https://www.facebook.com/events/251264420031621 dove domenica a partire dalle ore 16:00 sulle pagine nazionali facebook del Partito della Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti/e, festeggeremo insieme con musica, memoria e politica questa importante giornata.

Mozione : piena autonomia e adeguate risorse economiche, umane e strumentali per ARPAT

Questo è il testo della mozione che abbiamo presentato nel 2019 e che è stata approvata dal consiglio comunale

Di seguito la mozione presentata al consiglio comunale di Pisa dal consigliere di Diritti in comune (Una città in comune – Rifondazione Comunista – Possibile)

Mozione : piena autonomia e adeguate risorse economiche, umane e strumentali per ARPAT

Vista la Legge 22 giugno 2009, n. 30 “Nuova disciplina dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Toscana (ARPAT)”;

Ricordato che ARPAT garantisce, con le proprie strutture presenti in tutto il territorio regionale, le attività di prevenzione e protezione ambientale, di fondamentale importanza per il rispetto della legalità, lo sviluppo sostenibile e per la tutela della salute dei cittadini;

Considerato che per essere veramente efficace ARPAT deve poter svolgere le proprie attività istituzionali in autonomia e deve essere dotata di un numero sufficiente di risorse economiche, di personale e strumentali;

Considerato che da oltre 3 anni ARPAT attende che in Toscana venga recepita la L. 132/2016 “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”;

Considerato che, come anche di recente comunicato dalle organizzazioni sindacali, il personale di ARPAT negli ultimi anni è sensibilmente diminuito fino a diventare insufficiente e con un’età media avanzata e che tale condizione, unitamente alla carenza di mezzi e strumentazioni adeguate, ha già prodotto un calo delle attività di protezione ambientale nel territorio regionale;

Considerato che la situazione di carenza numerica del personale è destinata a peggiorare a seguito dei futuri pensionamenti e solo in misura minima compensati da nuove assunzioni;

Ricordato che nel territorio della provincia di Pisa insistono varie pressioni ambientali, con criticità generate da un uso non sostenibile delle risorse naturali, da una mobilità basata principalmente sull’uso dell’auto privata e da attività industriali che hanno effetti rilevanti anche – in taluni casi – quando si svolgono in territori contigui;

Ritenuta imprescindibile la presenza dell’Agenzia nel territorio provinciale di Pisa con la piena e continua operatività delle sue strutture per rispondere alle esigenze dei cittadini, per fornire informazioni imparziali e conoscenze scientifiche di supporto alle decisioni delle amministrazioni e per intervenire in caso di emergenze ambientali

Il Consiglio Comunale si impegna

a sollecitare la Regione per il recepimento della L. 132/2016 con una nuova legge su ARPAT che le riconosca piena autonomia ed assicuri adeguate risorse economiche, umane e strumentali per l’espletamento di tutte le attività istituzionali di tutela e prevenzione ambientale in Toscana;

a chiedere che nella nuova legge ARPAT venga ripristinato un organismo di “partecipazione sociale” per consentire ai Comuni ed agli antri enti locali, alle organizzazioni sindacali, ai comitati di cittadini ed alle associazioni ambientaliste di prendere parte al processo di definizione degli obiettivi e dei programmi di attività dell’Agenzia;

a chiedere che la Regione provveda, attraverso un piano straordinario ed urgente, all’assunzione di personale, nei ruoli e nei profili necessari, per il Dipartimento di Pisa e per tutte le altre strutture di ARPAT;

a chiedere alla Direzione di ARPAT di predisporre un Piano Triennale del Fabbisogno del Personale (PTFP) 2019/2021, dimensionato per riportare la dotazione organica (di comparto e dirigenza) ai livelli almeno del 2016, individuando eventuali priorità.

impegna il Presidente del Consiglio comunale ad inviare il suddetto documento al Presidente della Regione, ai membri della giunta regionale e a tutti i gruppi consiliari della Regione Toscana.

Francesco Auletta Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista – Pisa Possibile

Sistema di potere e corruzione: la via della magistratura al centrosinistra


Lo denunciamo da anni, lo evidenziamo continuamente, abbiamo sottolineato più volte che il PD ha costruito, in Toscana in particolare, un sistema di potere per garantire interessi padronali, affari a buon mercato alle imprese e profitti a speculatori: meglio della destra, tant’è vero che Giani ha vinto senza troppi patemi (nonostante la campagna per il voto utile finalizzata a escludere dal Consiglio Regionale una forza critica e non allineata di sinistra.
Abbiamo costantemente denunciato i rischi (e anche qualcosa di più) delle infiltrazioni mafiose negli appalti, a Pisa come in altre province toscane, che negli anni hanno provocato dissesti finanziari, ecomostri (le torri di Bulgarella), assegnazione di appalti a ditte indagate (AVR), e ora scopriamo anche finanziamenti illeciti per ottenere rinnovi contrattuali senza troppi condizionamenti (soprattutto per consentire lo sversamento di fanghi inquinati da parte delle concerie).
È stato svelato dalla Magistratura un verminaio ben più ignobile dei collegamenti tra politica e imprese che denunciavamo, viene svelata (per carità, tutto da verificare, ma intanto le indagini si sono aperte) una corruzione profonda del partito al potere e di Pieroni, fortemente legato al nuovo segretario nazionale (pisano di origine) Enrico Letta.
Le indagini faranno il loro corso, ma il giudizio politico sul PD e il sistema di potere che in Toscana vige da anni (e consegnato da Rossi a Giani) è inequivocabile: scelte politiche disastrose, ben lontane da qualunque concezione anche pallida di sinistra, sostegno a imprese non trasparenti e a imprenditori disposti a tutto per ottenere vantaggi.
 Occorre restituire alle politiche delle amministrazioni locali e regionale una prospettiva radicalmente nuova, che rafforzi il ruolo del pubblico e i controlli su servizi, patrimonio e beni comuni e collettivi, sottraendoli ai rapaci interessi e appetiti privati che sempre più spesso espongono le comunità territoriali e la cittadinanza alle infiltrazioni criminali.

Coordinamento Provinciale Federazione PRC di Pisa

Concetto di corruzione e corruzione, corruzione sotto forma di banconote da  un dollaro, uomo d'affari che dà soldi mentre fa accordi per un contratto  immobiliare e una società finanziaria . — Denaro,

Continua od inizia a finanziare Rifondazione Comunista

L19 sostieni rifondazione

Si avvicina anche quest’anno la dichiarazione dei redditi, e con essa la possibilità di donare il 2, il 5 o l’8 per mille della propria imposta sul reddito.

Rispetto agli scorsi anni non ci sono modifiche per quanto riguarda il 5×1000 da destinare agli enti del terzo settore, ovvero quelli che operano in ambito di interesse sociale, né per quanto riguarda l’8×1000 da destinare allo stato o ad una confessione religiosa che ha firmato il protocollo d’intesa.

Cambia invece la normativa per la destinazione del 2×1000 che fino allo scorso anno era riservato al finanziamento ai partiti, da quest’anno sarà possibile destinare il 2×1000 anche alle associazioni culturali. Le due scelte non sono alternative, ciò vuol dire che se hai deciso di destinare il 2×1000 ad un’associazione culturale puoi comunque continuare a destinare il 2×1000 anche a Rifondazione Comunista.

Durante la dichiarazione dei redditi ti basterà scrivere L19 ed apporre la firma nell’apposito riquadro per devolvere il 2×1000 della propria imposta sul reddito a favore del nostro partito.

Questo non comporterà per te nessun costo aggiuntivo ma ci permetterà di avere un finanziamento per poter portare avanti, con forza, la nostra battaglia politica.

🔴 NUOVO PRESIDENTE E POLITICA GARANTISCANO LE PRIORITA’ PER IL PARCO.

📌 Nato alla fine degli anni settanta, in risposta alle tante pressioni di urbanizzazione dei polmoni verdi, il Parco fermò la cementificazione di una tra le più belle aree boscate mediterranee. Oggi è un valore enorme per le comunità nel suo intorno e non solo. In occasione del rinnovo della Presidenza del Parco, come di solito, iniziano le varie pressioni politiche da parte degli amministratori dei comuni interessati. In particolare gli amministratori di Viareggio e Pisa premono per una sua gestione sempre meno restrittiva e più permissiva.
Si sta cercando di sdoganare il concetto che il parco debba essere fonte di redditività con “Cavalli di Troia” più o meno camuffati, un esempio per tutti: la ciclopista tirrenica che il comune di Viareggio vuole far passare attraverso la riserva naturale della Lecciona. Con tale infrastruttura si tenta di scardinare la difesa ambientale che il parco rappresenta. Lo stesso Parco propone, nel suo Piano, che la ciclovia passi all’interno di San rossore, in forma sopraelevata, lungo il vialone che congiunge “La Sterpaia con Cascine Nuove.
Una ciclopista è una via di comunicazione, alla pari di strade e ferrovie e pertanto deve svolgere l’importante compito di trasferire persone da un luogo all’altro e non quello di turbare l’equilibrio ambientale esistente. La ciclopista dovrebbe, a nostro avviso, seguire percorsi a basso impatto ambientale quali per esempio, il viale dei Tigli, correre lungo la linea ferroviaria all’interno del territorio vecchianese, e interessare le aree pre-parco di San Rossore.
La redditività reale si persegue tutelando il territorio del parco e preservando la sua integrità, non alterandolo. Si intervenga sulle acque inquinate del Fiume Morto, che attraversando il cuore del parco di San Rossore raggiunge il mare. Questo canale, oltre ad accogliere le acque provenienti dal depuratore riceve molti scarichi abusivi che raccoglie sia lungo il suo corso che dal fosso Marmigliaio e da altri. Il turista che percorre Via Pietrasantina per accedere a Pisa è accolto dal biglietto da visita costituito dai miasmi fognari.
Si intervenga realmente sui problemi che affliggono il parco, a partire dal Lago di Massaciuccoli, luogo suggestivo e fiabesco, amato da Puccini, con le sue acque ormai purtroppo altamente inquinate, non attraverso la realizzazione del “tubino”, che non serve a niente, ma con il progressivo riallagamento delle bonifiche e della riconversione della loro agricoltura in una meno impattante.
Da non dimenticare che coloro che lo custodivano in maniera egregia “pescatori e cacciatori”, questi ultimi esclusi dalle leggi del parco, si sono allontanati lasciando tutto in abbandono . Non è vero in questo caso che la natura si preserva da sé I cacciatori ed i pescatori avevano un ruolo fondamentale, lo sapeva bene la contessa Matilde che fece dono del padule di Vecchiano per uso civico di caccia, pesca e taglio della vegetazione. I cacciatori e i pescatori, mantenendo puliti fossetti e tagliando le cannelle favorivano nel primo caso il ricircolo dell’acqua e nel secondo il processo di fitodepurazione, perché una volta tagliate le cannelle, rinascendo continuavano il loro lavoro naturale. Quanto detto non deve fare intendere che si debba riaprire la caccia nel parco o non regolarizzare la pesca, ma che è necessario che l’Ente Parco effettui le dovute manutenzioni sul territorio.
Rifondazione Comunista chiede alla politica ed ai suoi candidati di farsi carico delle vere priorità del parco. Per questo motivo chiediamo alla Regione e alla comunità del parco di preservarlo e svilupparlo secondo i presupposti e gli obbiettivi originari! La ricchezza del territorio è strettamente legata alla conservazione dello stato ambientale del parco stesso.



Rifondazione Comunista – Circoli di Vecchiano e San Giuliano Terme

Solidarietà ai lavoratori ex-avr in presidio

Solidarietà ai lavoratori ex-avr in presidio

Questa settimana inizierà un presidio permanente davanti al cantiere AVR di Ospedaletto, da parte dei lavoratori dell’igiene urbana che poche settimane fa sono passati all’appalto Geofor.

Già decine di lavoratori hanno fatto questo passaggio nei mesi scorsi, da aziende che applicavano contratti peggiorativi essendo in sotto appalti: il passaggio da AVR, invece, avviene tramite un cambio appalto da parte del Comune, dopo che l’azienda AVR ha evidenziato ripetutamente problemi economico-finanziari scaricati regolarmente sui lavoratori nei mesi scorsi con ritardi sempre più gravi nei pagamenti dei salari o nell’inadempienza a versare il quinto dello stipendio richiesto da alcuni. Il comportamento dell’azienda AVR si è reso sempre più insopportabile, e l’arroganza è aumentata quanto più sono emersi problemi giudiziari in altre regioni che hanno evidenziato come non sia più (se mai lo è stata) un’azienda affidabile per i cittadini, oltre che per i lavoratori.

Il passaggio in Geofor, però, non è risultato indolore: la perdita dell’appalto con il Comune di Pisa ha provocato una reazione ingiustificabile nell’AVR, che sta cercando di boicottare questa scelta con una ritorsione contro i lavoratori non accettando i licenziamenti e rifiutando di pagare il TFR e gli istituti contrattuali arretrati. L’azienda si è inoltre resa protagonista negli ultimi mesi di licenziamenti mirati e intimidatori, contro delegati sindacali e un lavoratore con disabilità: un comportamento riprovevole e vergognoso, oltre che scorretto.

Questo comportamento è inaccettabile: l’AVR è un’azienda che negli ultimi due anni ha creato danni con le proprie condotte provocatorie e arroganti, e la cui situazione risulta opaca e ambigua sul piano giudiziario.

Come Rifondazione Comunista appoggiamo la lotta promossa dai lavoratori ex-AVR, e sostenuta da Cobas Lavoro Privato, per ottenere il riconoscimento e il pagamento immediato di quanto dovuto dall’azienda, in termini di salario e di trattamento di fine rapporto.

Chiediamo che l’Amministrazione Comunale intervenga per indurre l’AVR a più miti consigli, a fronte di comportamenti inconcepibili, scorretti e lesivi degli interessi dei lavoratori.

Mai più fascismo e nazismo: raggiunte le 50.000 firme

Sono state raggiunte e superate le 50.000 firme necessarie a far arrivare in Parlamento la proposta di legge d’iniziativa popolare contro la propaganda fascista e nazista presentata in Cassazione il 19 ottobre dal sindaco del Comune di Stazzema Maurizio Verona e dal comitato promotore.

Il nostro partito da subito si è mobilitato, con le altre forze antifasciste, per istituire banchetti ed invitare i compagni a firmare questa lodevole iniziativa e siamo contenti del risultato ottenuto. Fino al 31 marzo sarà possibile recarsi nel proprio comune a firmare questa proposta di legge che prevede di istituire pene per chi inneggi con gesti richiamanti i regimi nazisti e fascisti o chi ne venda simboli. Più firme ci sono e maggiore sarà il peso politico della proposta presentata, per questo invitiamo chi ancora non lo avesse fatto a firmare.

Il fatto che, nonostante la pandemia in corso, si siano raggiunte in poco tempo le firme necessarie per portare in parlamento questa proposta di legge popolare, significa che negli italiani è ancora forte e radicato il valore dell’antifascismo che dovrebbe essere praticato sempre da chi fa politica.

E’ paradossale che il popolo si mobiliti su questo fronte, mentre il centrosinistra siede allo stesso tavolo dei fascioleghisti nel governo. Il centrosinistra deve essere conseguente nelle politiche economico-sociali oltre che sul piano politico, per un antifascismo sostanziale e non solo formale. E’ necessario ricostruire una sinistra di classe che non faccia accordi con la destra e con i fascisti e che torni a rappresentare la classe dei lavoratori che da sempre in Italia si fonda sui valori dell’antifascismo e che rappresenti un’alternativa vera al governo Draghi.

Lo sfruttamento planetario con il sistema degli appalti

categoria: Pisa

La lotta intrapresa dai driver e corrieri delle ditte in appalto di Amazon a Montacchiello ha svelato un mondo di sfruttamento intensivo che punta a estrarre sempre maggiore profitto utilizzando ogni mezzo. A questi lavoratori e lavoratrici che hanno avuto il coraggio di alzare la testa contro questo sistema di sfruttamento va la nostra piena solidarietà e appoggio politico.

Lo sciopero che si è protratto per alcuni giorni della scorsa settimana è scaturito dall’aumento di consegne richiesto, materialmente impossibili da smaltire e che hanno provocato tensione e stress nei lavoratori, col rischio di incidenti per i ritmi eccessivamente alti.

Il moloch Amazon, in cui non penetra nessun sindacato, ha scaricato su ditte in appalto il compito della consegna, e imponendo ritmi, condizioni di lavoro, e salari insostenibili: la logica che domina nel settore è quello per cui ogni appalto presenta una formale attribuzione di responsabilità a ditte che in realtà sono totalmente dipendenti dall’azienda appaltante, e in questo caso il campione planetario delle multinazionali nel settore del commercio elettronico detta le regole senza curarsi di alcun rispetto dei lavoratori.

L’unico modo per creare un argine allo strapotere delle ditte appaltanti e limitare lo sfruttamento che ricade sui lavoratori delle ditte in appalto, che siano della logistica come di altri settori, è ripensare completamente il codice degli appalti e costringere ad applicare contratti corrispondenti a quelli delle ditte appaltanti e soprattutto a farli rispettare.

Nell’incontro tra lavoratori sindacati e organizzazioni padronali (Assoespressi) mancherà il soggetto fondamentale, Amazon, che ha delegato i rappresentanti delle ditte in appalto a rappresentarli: un ulteriore spregio e atto di deresponsabilizzazione che chiarisce come le multinazionali non portino alcun valore aggiunto ai territori, ma puntano solo a spremere fino a quando loro conviene.

Come Rifondazione Comunista sosteniamo da tempo che occorra un nuovo codice degli appalti e una legge (sia regionale che nazionale) per evitare che vengano erogati fondi pubblici ad aziende che sfruttano i propri lavoratori e non applicano le già minimali regole contrattuali e sindacali.

La lotta di classe non può fermarsi di fronte alle porte di Amazon.

SÌ ALLA VARIANTE DELL’AURELIA, NO ALLA GRANDE OPERA


Il Partito della Rifondazione Comunista ha storicamente manifestato l’opposizione alla progettazione e realizzazione della grande opera denominata “Tangenziale nord-est”, opera faraonica inutile e dannosa per il territorio e per gli abitanti, che avrebbe come conseguenza la devastazione del territorio causata dall’apertura di una viabilità che attirerebbe nuovi flussi di traffico, soprattutto in direzione dell’ ospedale, non risolvendo il problema del veloce raggiungimento dello stesso e il pesante affollamento di veicoli nei parcheggi e varchi limitrofi.


Inoltre, il parere negativo di ARPAT rispetto ad alcuni lotti (3-5 e 10-12) che impatterebbero con i quartieri di Pisa (i Passi, Gagno) e di San Giuliano Terme (Ghezzano) provocando un inquinamento acustico non controllabile neppure con apposite barriere rende l’opera irrealizzabile, occorre ripensare l’ opera in un’ ottica più sostenibile e che non preveda per forza la mobilità su automobili.


Il nostro obiettivo è preservare il territorio dalle grandi opere con alto consumo di suolo e dal grande impatto inquinante, e al contempo riqualificare la viabilità, tramite una progettazione alternativa di opere circoscritte e linee di comunicazione a basso impatto inquinante che permetterebbe di alleggerire le aree abitate che insistono sull’Aurelia con opere e varianti leggere, di tipo urbano, finalizzate alla riqualificazione della viabilità locale alternativa e dei territori limitrofi, piuttosto che progettare opere di grande viabilità dall’impatto devastante e dai costi economici, ambientali, territoriali e urbanistici enormi, che ricadrebbero negativamente sulle comunità e sui cittadini dei comuni interessati.


Come Rifondazione Comunista ci adopereremo – anche mediante l’intervento istituzionale tramite i nostri consiglieri comunali e gli assessori di riferimento – per contrastare il progetto complessivo della “Tangenziale nord-est” e sostenere la necessità di una variante dell’Aurelia, riqualificando il territorio limitrofo, limitatamente alle zone di Madonna dell’Acqua, del vecchio tracciato dell’Aurelia e  di Porta a mare,  stralciando le restanti parti del progetto.

Rifondazione Comunista – Federazione di Pisa

Tangenziale nord-est: il Comune di San Giuliano avvia il processo per la Vas

SCUOLE APERTE E SICURE: OCCORRE UN PIANO NAZIONALE PER LA SCUOLA PUBBLICA, NON L’ANTICIPAZIONE DELLA AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Diritti Legge 104: Guida alle agevolazioni - Nonsolopensioni.it




Oggi lunedì 11 gennaio hanno riaperto le scuole superiori, ma solo in tre regioni, tra cui la Toscana assieme ad Abruzzo e Val d’Aosta: non rispettando l’accordo stipulato in sede di Conferenza Stato-Regioni il 23 dicembre, tra il Ministro Azzolina e i Presidenti delle Regioni, che indicava il rientro in presenza delle secondarie di secondo grado il 7 gennaio – peraltro slittato all’11 – la maggior parte delle Regioni si sono via via sfilate sulla base dei dati epidemiologici.


Questa scelta è stata dettata dall’andamento epidemiologico, che in molte regioni è nuovamente preoccupante (in Veneto, in Lombardia, in Campania): è evidente che la parziale e limitata apertura nei giorni precedenti alle festività natalizie ha provocato un nuovo aumento della curva dei contagi, scesa troppo lentamente da novembre, ma è anche l’ammissione di inefficienza delle Regioni rispetto all’organizzazione del piano dei trasporti pubblici locali, come della medicina territoriale: gli allentamenti predisposti per dare una boccata di ossigeno alle attività commerciali (quelle della vendita al dettaglio, non quelle delle piattaforme dell’ e-commerce, che prosperano in perfetta sinergia con le aziende di logistica per consegne a domicilio tramite corriere) stanno dunque provocando  il rinvio di due o tre settimane del rientro in presenza per milioni di studenti delle superiori, sempre che non avvengano ulteriori rinivii a data da definirsi. La didattica digitale è una risorsa importante e una soluzione necessaria per l’emergenza, ma non può essere “normalizzata” e diventare la modalità prevalente del processo formativo, come qualche esponente di fondazioni padronali sempre più esplicitamente afferma.


L’anno scolastico si avvia così ad un disastro irrecuperabile per una generazione di studenti: per la perdita delle relazioni personali sia tra studenti che con i docenti, aspetto decisivo per costruire il dialogo educativo fondamentale per la formazione culturale e civile di alunne e alunni, e per la dispersione scolastica conseguente all’aumento di abbandoni (ufficiali o non registrati formalmente) che si vanno registrando, prevalentemente tra gli strati sociali più disagiati socialmente ed economicamente. In queste settimane stiamo assistendo sempre più spesso a scene di violenza gratuita, risse, spedizioni punitive di gruppi di adolescenti ormai fuori controllo: è ora di intervenire e restituire a questa generazione una speranza, una prospettiva e un futuro, che non può essere garantita dalla digitalizzazione, fase estrema dell’aziendalizzazione della scuola pubblica. La scuola del diritto allo studio, costituzionalmente garantito a tutti indipendentemente dalle differenti provenienze sociali, sta collassando, e questo processo non potrà essere arrestato e invertito semplicisticamente potenziando la didattica digitale.


Vi è inoltre il fenomeno dello sgretolamento dello Stato centrale, con le scelte autonome delle Regioni che disarticolano qualsiasi parvenza di unitarietà della scuola pubblica: dopo il disastro provocato dalla disarticolazione del Sistema Sanitario Nazionale con la regionalizzazione in venti sistemi scoordinati e fortemente disomogenei, adesso assistiamo allo sgretolamento del sistema dell’istruzione nazionale e un anticipazione di quella autonomia differenziata auspicata e invocata da molti presidenti di Regione sia di destra che di centrosinistra (primo tra tutti il Presidente dell’Emilia Romagna, il dem Bonaccini).


La Toscana dunque virtuosa, in questo scenario? Intanto non è chiaro per quanto tempo sarà possibile mantenere le scuole superiori aperte, secondo quanto spiegano gli esperti, ma il punto è che anche in Toscana, nonostante le rassicurazioni di Giani e della Giunta, il potenziamento dei mezzi del trasporto pubblico locale – promesso da province e comuni – potrebbe non essere sufficiente a garantire il distanziamento e a contrastare la diffusione dei contagi. Vi è inoltre il sistema del monitoraggio da parte dei Dipartimenti di Medicina Territoriale che non ha finora garantito interventi efficienti ed efficaci, non riuscendo a sostenere il ritmo dei tracciamenti in caso di individuazione di positivi nelle comunità scolastiche: mancano i medici e gli infermieri, e quelli che sono stati assunti non sono sufficienti evidentemente a tenere sotto controllo il contenimento dei contagi. Il rientro ha dunque il sapore di una mossa propagandistica, che ci auguriamo non debba essere rievocato in poche settimane.


La necessità di un piano nazionale per la scuola pubblica, che permetta a alunni e alunne, docenti e custodi delle scuole di ogni ordine e grado di rientrare in sicurezza è più che mai necessario: occorrono però investimenti massicci, nell’edilizia scolastica e nell’assunzione di personale (stabilizzando i precari, che rappresentano quasi un quarto del personale impiegato ogni anno tra docenti e ATA) e nella riduzione significativa del numero di alunni per classe (per eliminare le cosiddette “classi pollaio”). È il solo modo per garantire la “sicurezza” non solo in tempi di pandemia, ma anche quando auspicabilmente si tornerà ad una qualche forma di “normalità”.


Rifondazione Comunista è al fianco di tutti coloro che lottano per scuole aperte e sicure, pretendendo il ripristino delle lezioni in presenza garantendo la maggiore sicurezza possibile per evitare il contagio nei locali scolastici.


Per questo sabato 16 gennaio dalle ore 16 saremo in Piazza XX Settembre, davanti al Comune di Pisa, per manifestare insieme a studenti, docenti e genitori, con associazioni, forze sindacali, organizzazioni politiche, per chiedere un piano nazionale di investimenti per nuovi spazi e un trasporto pubblico locale veramente efficiente, presidi territoriali per monitorare le condizioni sanitarie nelle scuole di tutto il territorio, assunzioni di personale su tutte le cattedre vacanti e un piano di reclutamento straordinario, un nuovo progetto educativo strategico per il rilancio della scuola pubblica e l’immediata vaccinazione per il personale della scuola: la scuola è un’istituzione democratica fondamentale, il baluardo della difesa costituzionale al diritto all’istruzione per tutte e tutti le/i cittadine/i, e per questo tutte le risorse della società devono concorrere a preservare e rilanciare la scuola pubblica non solo in situazioni di eccezionalità come quella che stiamo attraversando, ma soprattutto per il futuro.

Rifondazione Comunista – Federazione di Pisa

No fund from Kerala government, special school teachers, students, parents  strike | Latest News- Edexlive